Tutti si scandalizzano per Fontana, nessuno per il giudice inglese che plaude alla poligamia

By 17 Giugno 2018Attualità

È la solita vecchia storia. Se sei a favore della famiglia naturale sei un reperto del medioevo, se sei a favore delle famiglie al plurale, dell’utero in affitto e della poligamia, sei un illuminato.

Il neoministro alla famiglia e disabilità Lorenzo Fontana è stato attaccato per le sue idee. Sono giorni che la grande stampa va avanti a processarlo mediaticamente per aver osato esprimere le proprie opinioni (tra l’altro, note da tempo). In verità, Fontana ha chiarito solo cosa pensa, ha espresso i suoi auspici e detto che vuole aiutare la natalità del nostro disastrato paese (l’inverno demografico esiste, non l’ha mica inventato lui, ed è un problema enorme). Ma niente, ormai è diventato un bersaglio, un omofobo, un razzista, un troglodita, sebbene tutti sappiano che nel contratto tra Lega e M5s non vi sia alcun accenno a revisioni di leggi come le Unioni civili e l’aborto.

È la solita vecchia storia. Se sei a favore della famiglia naturale sei un reperto del medioevo, se sei a favore delle famiglie al plurale, della fecondazione artificiale, dell’utero in affitto e della poligamia, sei un illuminato. Per questo tutti si indignano per le idee di Fontana, ma nessuno per quelle di Sir James Munby, giudice inglese presidente della Family Division of the High Court and Head of Family Justice for England and Wales, che sono qualche giorno fa si è così espresso:

“Oggi nel Regno Unito la famiglia assume una varietà di forme quasi infinita. Molti si sposano secondo riti di religioni non cristiane. Le persone convivono come coppie, sposate o meno, e con genitori che che possono non essere sempre di sesso opposto. I figli vivono in famiglie in cui i loro genitori possono essere sposati o non sposati. Possono essere allevati da un genitore single, da due genitori o anche da tre genitori. I loro genitori possono essere e non essere i loro genitori naturali. Possono essere figli di genitori con radici religiose, etniche o nazionali molto diverse. Possono essere figli di matrimoni poligamici. I loro fratelli possono esserlo solo per metà, o essere fratellastri. Alcuni bambini vengono cresciuti da due genitori dello stesso sesso. Alcuni bambini vengono concepiti attraverso inseminazione da parte di un donatore. Alcuni sono l’esito di accordi di surrogazione. Il fatto è che molti adulti e bambini, per scelta o per circostanza, vivono in famiglie più o meno lontane da quello che, fino a un tempo relativamente recente, sarebbe stato identificato come il tipico nucleo familiare. Questa, lo sottolineo, non è appena la realtà; è, credo, una realtà che dovremmo accogliere e applaudire”.

Tempi.it, 4 giugno 2018