Il Papa e san Francesco tra accoglienza e prudenza. Integrare è accogliere ragionevolmente

By 8 Settembre 2018Migranti e povertà

Papa Francesco nel volo di ritorno dal viaggio in Irlanda il 27 agosto 2018 nella conferenza stampa ha affermato: «Accogliere i migranti è una cosa antica come la Bibbia. […] È un principio morale. Su questo ho parlato, e poi ho visto che dovevo esplicitare un po’ di più, perché non si tratta di accogliere “alla belle étoile”, no, ma un accogliere ragionevole. E questo vale in tutta l’Europa.
Quando mi sono accorto di come dev’essere questo atteggiamento ragionevole? Quando c’è stato l’attentato a Zaventem [Belgio]: i ragazzi, i guerriglieri che hanno fatto l’attentato a Zaventem erano belgi, ma figli di immigrati non integrati, ghettizzati. Cioè, erano stati accolti dal Paese ma lasciati lì, e hanno fatto un ghetto: non sono stati integrati. Per questo ho sottolineato questo, è importante. Poi […] quando sono andato in Svezia ho parlato dell’integrazione, e lo sapevo perché durante la dittatura, in Argentina, dal 1976 al 1983, tanti, tanti argentini e anche uruguayani sono fuggiti in Svezia. E lì, subito il governo li prendeva, faceva loro studiare la lingua e dava loro lavoro, li integrava. […] La Svezia è stata un modello. Ma, in quel momento, la Svezia incominciava ad avere difficoltà: non perché non avesse buona volontà, ma perché non aveva le possibilità di integrazione. Questo è stato il motivo per cui la Svezia si è fermata un po’, ha fatto questo passo. Integrazione. E poi, ho parlato qui, in una conferenza stampa fra voi, della virtù della prudenza che è la virtù del governante, e ho parlato della prudenza dei popoli sul numero o sulle possibilità: un popolo che può accogliere ma non ha possibilità di integrare, meglio non accolga. Lì c’è il problema della prudenza. E credo che proprio questa sia la nota dolente del dialogo oggi nell’Unione Europea».

Tale indicazione a coniugare accoglienza e prudenza richiama l’esperienza cristiana di Francesco d’Assisi il quale se nel Testamento indica il fare misericordia come centro del suo cambiamento di vita (cfr. P. Messa, Francesco il misericordioso, Ed. Terra Santa, Milano 2018), alla Porziuncola sgrida frate Giacomo il semplice di aver portato fuori dal lazzaretto un lebbroso sfigurato dalle ulceri (Compilazione di Assisi, 64: Fonti Francescane, 1592 [1569]).

In questa tensione tra misericordia e prudenza, accoglienza e ragionevolezza si intravvede la prospettiva de “l’opposizione polare” di Romano Guardini tanto cara a papa Francesco e indicazione per il concreto vivente.

A cura di P. Pietro Messa, ofm

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