L’astronomo padre Angelo Secchi: un’eredità da conservare

By 23 Settembre 2018Cultura

In occasione del bicentenario dalla nascita del gesuita Angelo Secchi, l’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL e l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) hanno organizzato una Conferenza Internazionale in suo nome presso la Biblioteca Casanatense di Roma. Obiettivo comune quello di mettere in rilievo la portata dell’opera scientifica del celebre astronomo.Angelo Secchi viene considerato il fondatore dell’astrofisica stellare: rivoluzionò gli studi astronomici introducendo un uso massiccio degli strumenti tipici della fisica nello studio dell’astronomia. Le sue ricerche d’avanguardia e i suoi contributi alla divulgazione della scienza ne fanno uno scienziato estremamente moderno, il rappresentante di una tradizione scientifica che ancora oggi è viva nel campo della ricerca astrofisica, in Italia e nel mondo.

La Conferenza Internazionale

A duecento anni dalla sua nascita, l’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL e l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) hanno organizzato una Conferenza Internazionale in suo nome, per celebrare Secchi uomo e la sua eredità scientifica in diversi campi della ricerca. “Nella ricerca di oggi esiste un legame stretto con quanto è stato fatto in passato. Questa eredità grandissima del nostro paese deve essere valutata e compresa nel suo valore, per quello che ancora oggi può dare” sostiene Emilia Chiancone, presidente dell’Accademia Nazionale delle Scienze. La Conferenza quindi ha avuto da una parte uno scopo celebrativo, dall’altra si è posta come un’occasione stimolo per le ricerche future.
Anche il Vaticano e le Poste italiane hanno ricordato Angelo Secchi, attraverso l’emissione di un francobollo commemorativo, dopo averlo già celebrato nel centenario della sua scomparsa il 25 giugno 1979.

Il suo contributo in campo scientifico

Come ci racconta Emilia Chiancone, padre Secchi si è occupato di tantissime discipline: “Era una persona curiosa di tutto ciò che lo circonda. Ha studiato le stelle e ne ha proposto la prima classificazione, ha studiato il Sole, le eclissi e si è interessato di meteorologia, istituendo il primo servizio meteorologico italiano”. Svolse inoltre numerosi incarichi pubblici per conto del Governo Pontificio, come la costruzione di una torretta in cima a monte Mario per la triangolazione geodetica dello Stato Pontificio e per il perfezionamento del sistema dei fari nei suoi porti.

Nei suoi studi il dialogo tra scienza e fede

Secchi è l’ultimo di una serie di gesuiti scienziati che si formarono e operarono al Collegio Romano. Abbiamo Chiesto a Emilia Chiancone come si coniugasse in loro lo spirito religioso con la ricerca scientifica: “I gesuiti non consideravano nulla poco religioso, quindi per loro lavorare, studiare e fare ricerca era un modo di trovare Dio nel creato”.

Claudia Valenti – Città del Vaticano

VaticanNews, 7 settembre 2018

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2018-09/astronomo-padre-secchi-eredita-conservare.html