M5S, niente simbolo a chi sceglie idee Congresso Verona

M5S, niente simbolo a chi sceglie idee Congresso Verona. M5s, replica del Congresso Verona/Brandi e Coghe: «Da Di Maio & Co. qualunquismo da Cetto La Qualunque»

«Ora basta. Al M5s che ha revocato il simbolo al candidato sindaco Cagliari per le “idee medievali” legate al Congresso di Verona rispondiamo così: ci porti un solo intervento fatto dai relatori in cui si sottolinea o teorizza l’idea di una donna ridotta a schiava o obbligata a stare a casa e a non lavorare. E l’obiezione di coscienza non è un’opinione, ma un diritto, quindi sull’aborto si può benissimo dissentire in democrazia. Adiremo le vie legali contro gli insulti ricevuti anche stavolta», hanno tuonato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente di Pro Vita & Famiglia e organizzatori del Congresso Mondiale delle Famiglie, dopo che al candidato sindaco di Cagliari Alessandro Murenu è stata revocata la certificazione e inibito l’uso del simbolo pentastellato per colpa delle idee di Verona.

«Con queste dichiarazioni il M5S si mostra come il peggio del qualunquismo e del giacobinismo alla Robespierre. Se il partito di Gigino Di Maio ha deciso di far intraprendere ai suoi la carriera politica di Cetto La Qualunque trovi altre menzogne e banalità da quattro soldi su cui fare campagna elettorale perché chi offende paga».

Ufficio Stampa di Pro Vita & Famiglia e del Congresso Mondiale delle Famiglie

Roma, 16 maggio 2019

COMUNICATO STAMPA