I progetti gender nelle scuole, ecco il dossier di Pro Vita & Famiglia

By 20 Novembre 2019Gender

Dopo anni di continue segnalazioni sui progetti ispirati alla teoria gender e puntualmente applicati nelle scuole italiane di ogni ordine e grado, Pro Vita & Famiglia ha deciso di raccogliere queste segnalazioni in un dossier che costituisce il documento più completo nel suo genere. Ce n’è veramente per tutti: dai liceali, ai bambini dell’asilo nido addirittura, progetti che non risparmiano nemmeno i treenni, come è accaduto a Roma nel 2014, con “La scuola fa la differenza”: otto corsi formativi “dedicati anche a chi lavora con la delicata fascia di età 0-3 anni”. Obiettivi del progetto sono “supplire a carenza formative … in merito alla costruzione delle identità di genere … in particolare per nidi e scuole dell’infanzia”, promuovere “la pluralità dei modelli familiari e dei ruoli sessuali”, “decodificare comportamenti … che possono veicolare modelli identitari e di relazione stereotipati e stereotipanti, al fine di decostruirli e fornire a bambine e bambini un orizzonte più libero …”.

Nel 2014 la maggior parte dei 26 progetti segnalati ha riguardato le fasce d’età più basse: dagli asili nido alle scuole primarie, come è avvenuto ad esempio a Bari, nel novembre 2014 in una scuola primaria,  grazie al progetto “Generare culture non violente”, in cui l’autrice Manuela Salvi ha condotto una lettura animata e un laboratorio, dal libro “Nei panni di Zaff ”, storia di un bambino transgender che vuole essere una principessa e corona il suo desiderio, presentando come normale l’identificazione nel genere opposto al sesso biologico.

Ma scorrendo il dossier, si può constatare che ogni anno emerge una nota gravissima su tutte le altre: ad esempio, nel 2015, ben 25mila studenti di 50 scuole soprattutto secondarie di primo e secondo grado del Lazio, sono state coinvolte in progetti, finanziati dalla giunta Zingaretti, che prevedevano laboratori per “comprendere cos’è l’identità, cosa ci definisce, quanto questa definizione sia variabile, fluida o composita”. Ma finalizzati anche a far acquisire a docenti e a studenti “informazioni, conoscenze, strumenti e metodologie per combattere l’omo-lesbo-transfobia e promuovere i diritti sociali per le persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali)”, trasmettendo informazioni “relative ai concetti di identità di genere/sessuale, orientamenti sessuali LGBT”.

Se si sfoglia il dossier si nota che i promotori finanziari sono i “soliti noti”: dalle varie “Arci” arcobaleno, all’Unione Europea, al Miur e all’Unar e ovviamente ci sono anche i soliti Comuni politicamente schierati. Ma soprattutto emerge come si tratti di un’operazione mossa da un vento ideologico che a sua volta muove fondi, istituzioni, organismi nazionali e sovranazionali. Una mobilitazione pervasiva e generale che nemmeno per i temi più scottanti e urgenti l’Italia ha mai visto e che fa intuire gli enormi interessi e i giochi di potere sottesi. Per questo vi invitiamo a sfogliare queste preziose pagine, frutto di un altrettanto prezioso lavoro.

TUTTI I CORSI GENDER NELLE SCUOLE ITALIANE

di Manuela Antonacci

https://www.provitaefamiglia.it/blog/i-progetti-gender-nelle-scuole-ecco-il-dossier-di-pro-vita-famiglia