ILSUSSIDIARIO.NET – Nell’Italia di inchieste e giornali si perdono 10 mld a settimana

By 19 Aprile 2020Attualità, Coronavirus

Aleggiano pesanti interrogativi chiamati economia e sanità sul futuro dell’Italia alle prese con una difficile situazione dovuta al coronavirus.

Caro direttore,

non lo vedete il polverone che già si leva all’orizzonte? Non certo una tempesta di bora. E il rumore sordo della battaglia ormai vicina? Un manipolo di cavalieri-giustizieri armati di avvisi di garanzia scritti con la penna del senno di poi. Perché, virus o meno, siamo il Paese delle indagini preliminari, delle manette, delle monetine lanciate in piazza, dei Travaglio e degli Scanzi. Solo loro, i moschettieri togati, sanno che cos’era giusto fare: ma allora perché non dirlo prima? Boh, proveremo a fare ricorso.

Aleggiano pesanti interrogativi chiamati economia e sanità, che divorano all’istante fette preziose di futuro pro capite. Con buona pace di colombe e pasticceri che da mesi non beccano più un quattrino. Mentre certa magistratura – a volte fuori luogo e altrettanto inopportuna per tempismo e modalità – scende in campo a colpire una nazione già ferita. Che di tutto ha bisogno in questo momento, fuorché di nuove, costose inchieste. Con tanto di Guardia di Finanza sguinzagliata in questo o quell’ufficio regionale o casa di riposo che sia. Cercano mica il Sacro Graal?

L’Italia adesso vuole la verità. Amara, dolce, poco importa. Sapere a che cosa va realmente incontro. Perché la vita è un dono, San Giovanni Paolo II insegna. E omnia fert aetas, poetava Virgilio. Il tempo porta via tutte le cose. L’esistenza, la pazienza.

La verità è che il virus incombe, e rimarrà tra noi a lungo. Scordiamoci contagi zero e zero decessi. L’infettivologo Giovanni Rezza dell’Istituto Superiore di Sanità ha parlato chiaro. L’unico. Mentre da Conte, Arcuri, Borrelli e dai ministri Azzolina, Catalfo, Gualtieri e Speranza solo un gran casino e frottole di Stato.

La verità è che perdiamo 10 miliardi alla settimana, almeno su questo Renzi e Salvini concordano. Azzerare subito le varie Crif e commissioni sui prelievi bancomat, lo chiedono pure i consumatori. La verità è che il Governo ha fatto un decreto a saldo zero: i soldi li prestano le banche (che ancora non ci hanno capito niente), mica l’Italia. Con tassi previsti – da voci di corridoio – sino a un massimo del 3%. Arriveranno tra maggio e giugno, giusto in tempo per le tasse estive. Pura partita di giro, altro che aiuti di Stato. Sempre che i conti correnti abbiano saldi attivi, altrimenti fumati pure quelli.

Chi li vedrà fa prima a cambiare la macchina o comprarsi un bello scooterone per sfrecciare in riviera felice a guardare le stelle. E con tanto di gesto del dito medio, come già normalmente accade per le strade. Ad andare a morire al mare piuttosto che davanti a Netflix, concordo con Filippo Facci. Perché di ferie, quest’anno, neanche a parlarne.

Turismo di prossimità? Borghi e valli dietro casa? Carneade, chi era costui? Che cosa racconterà il Governo ad albergatori, gestori, ristoratori, titolari di lidi alle prese con i rinnovi dei canoni demaniali di concessione per le spiagge? Manderà forse anche qui in avanscoperta Rocco Casalino, col pericolo che ne facciano un bel falò a Ferragosto?

Veritas filia temporis, diceva Aulo Gellio. Le Pmi hanno bisogno di decidere, prendere bene il respiro e fare scelte coraggiose per salvarsi, in vista della più ardita apnea di transizione della storia post-repubblicana.

19.04.2020 –

Maurizio Scandurra

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