AVVENIRE – La legge. Nuova Zelanda: dopo un aborto spontaneo tre giorni di congedo per lutto

Solo l’India ha una legge analoga. La promotrice della legge: “Così si riconosce la sofferenza e il dolore”.

L’aborto spontaneo provoca dolore e sofferenza. Non è malattia, ma lutto, da cui serve tempo per riprendersi. Questo il ragionamento che ha portato la Nuova Zelanda, tra i primi Paesi al mondo, a varare una legge che prevede un congedo retribuito per le lavoratrici che sperimentano un aborto spontaneo. I deputati hanno approvato all’unanimità la misura sul diritto ai tre giorni di congedo per lutto e Ginny Andersen, deputata laburista promotrice della legge, ha precisato che solo l’India prevede sei settimane di congedo dopo un aborto spontaneo.

“Spero che saremo tra i primi, ma non tra gli ultimi, e che altri Paesi cominceranno a legiferare per un sistema di congedi più umano ed equo, che riconosca le sofferenza e il dolore successivi ad aborti spontanei e morte alla nascita”, ha dichiarato Andersen in Parlamento.

La legge arriva dopo numerose altre iniziative legislative elogiate dalle organizzazioni per i diritti delle donne, nonché appena un anno dopo la depenalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza nel Paese guidato dalla premier Jacinda Ardern. Un segnale dunque controcorrente, in un Paese che nell’ottobre scorso ha votato in un referendum a favore dell’eutanasia: perdere un figlio prima della nascita, anche alle prime settimane di gravidanza,è un evento associato con il lutto.

Andersen ha anche aggiunto di sperare che la nuova legge contribuisca a contrastare lo stigma che ancora è associato all’aborto spontaneo.

In Italia l’aborto prima dei 180 giorni è trattato, per quanto riguarda il congedo, come malattia. Dopo il 180° giorno invece è equiparato al parto e quindi il congedo è trattato come quello di maternità.

26 marzo 2021

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