Impressionante è “la soppressione” nel 2016 di una donna di 74 anni affetta da demenza senile, episodio che portò in tribunale la dottoressa Catharina A., poi assolta dalla Corte Suprema Olandese. Cosa successe quel giorno?
La signora, alcuni anni prima, aveva redatto un testamento biologico esigendo l’eutanasia se fosse stata ricoverata in una casa di riposo, ma specificò: “solo su mia richiesta, quando riterrò che sia giunto il momento”. La dottoressa, in accordo con la famiglia, un giorno del luglio 2016 decise di “terminare” la donna. Drogò l’anziana versandole un sedativo nel caffè, ma dopo la prima delle tre iniezioni, la signora si svegliò, comprese quello che stava avvenendo e tentò di divincolarsi. Ma, lo spietato medico, nonostante le suppliche della paziente, supportata dai familiari, immobilizzò l’anziana e terminò la procedura di morte (https://www.theguardian.com/world/2019/sep/11/dutch-courtcl ears-do ctor-in-landmark-euthanasia-trial).