Una scuola per “servire meglio” il bisognoso d’aiuto

Le povertà e le sofferenze mutano in questi decenni vertiginosamente; di conseguenza si trasformano anche le aspettative dei vari “bisognosi d’aiuto”.

Perciò, “per fare bene il bene”, oltre al cuore è essenziale l’intelligenza, 1il metodo e la formazione altrimenti rischiamo, anche inconsciamente, di danneggiare l’altro o di generare “un bene” che gratifica unicamente noi stessi.

Oggi, ai gruppi di volontariato, è chiesto un “salto culturale” per offrire autentiche ed efficace risposte ai “nuovi bisogni”.

Il corso è rivolto a chi incomincia ad operare nel grande pianeta del volontariato e del Terzo Settore perché sappia intersecare generosità e capacità operative.

INDICE 

CAPITOLO  1: Il fenomeno volontariato  e il volontario

CAPITOLO 2: Motivazioni al volontariato e conoscenza di sè

CAPITOLO 3: Il malato

CAPITOLO 4: Le fragilità

CAPITOLO 5: La sofferenza e la morte

CAPITOLO 6: La comunicazione e la relazione d’aiuto

CAPITOLO 7: Il gruppo

CAPITOLO 8: Volontariato e etica

CAPITOLO 9: Volontariato e spiritualità

 

CAP.1 – IL FENOMENO VOLONTARIATO E IL VOLONTARIO 

1. Alcuni accenni sul Terzo Settore

2. Il Volontariato in Italia

3. Caratteristiche del Volontario

CAP. 2 – MOTIVAZIONI AL VOLONTARIATO E CONOSCENZA DI SE’

1. Motivazioni comuni al Volontariato

2. Motivazioni fondamentali del Volontariato partecipativo e liberatorio

3.Conoscere se stessi per poter aiutare l’altro

4.Il “Guaritore ferito”

 CAP. 3 – IL-MALATO

1.Medicina, malattia e salute oggi

2.Psicologia del malato

3.Le aspettative del malato; cosa chiede al volontario?

 CAP.4- FRAGILITA’

1. La fragilità

2.Bambini e minori

3.Malati tumorali terminali

4.Malati di patologie neurodegenerative

5.Portatori d’handicap

6.Il disagio mentale

7.Anziani

8.Malati d’AIDS

9.Tossicodipendenti

10.Immigrati

11.Le famiglie dei malati

12.Assistenza domiciliare

CAP. 5 – LA SOFFERENZA E LA MORTE

Premesse

1. Sofferenza: tematica scontata ma difficile

1.1. La sofferenza e la morte, oggi

1.2. La sofferenza nella storia

2. La risposta cristiana

2.1.Il cristianesimo e la sofferenza

2.2.Doniamo “compassione”

CAP.6 -LA COMUNICAZIONE E LA RELAZIONE D’AIUTO

1.Importanza della comunicazione

1.1.Funzione Logica

1.2.Funzione Analogica

2.Elementi per comunicare autenticamente con il sofferente

3.Le risposte

4La relazione d’aiuto

4.1. Le proprietà specifiche di una relazione

4.2.Definizione di “Relazione d’aiuto”

4.3. La comprensione empatica

5. Due esempi esplicitativi

5.1.La visita ad Andreina

5.2. Andreina…un anno dopo

CAP. 7 – IL GRUPPO

1.L’esperienza quotidiana

2.Caratteristiche del gruppo

3.Caratteristiche del gruppo di volontariato

4.Problemi del gruppo

5.Il gruppo di volontariato verso nuovi itinerari

 CAP. 8 – VOLONTARIATO E ETICA

 1.Definizione di Etica

2.Alcuni principi fondamentali dell’etica

2.1.Principio di autonomia

2.2.Principio di beneficialità

2.3.Principio di giustizia

2.4.Principio del primato spirituale

2.5.Principio di sussidiarietà

3.Etica delle virtù

 CAP. 9 – VOLONTARIATO E SPIRITUALITA’

1.Il Volontariato pastorale

2.Volontariato pastorale e spiritualità

2.1.La dimensione comunitaria del volontario come vocazione

2.2.Volontariato, vocazione cristiana

2.3.Cristo è…

2.3.1. … il  modello del volontariato come vocazione cristiana

           2.3.2. …esempio nella presenza di solidarietà

           2.3.3. … esempio di una presenza nella gratuità

           2.3.4. … esempio di una presenza orante

2.4. “Cristo servo” orienta ogni servizio alla sua dimensione comunitaria.

2.4.1.Per un servizio a dimensione comunitaria “nella povertà”

          2.4.2.L’efficacia comunitaria “dell’obbedienza”

         2.4.3.La “castità” anima di comunione per ogni servizio

2.5.La carità fa il volontario attento alla voce della società di oggi