SINDONE: il lino che ha ricoperto il corpo di Gesù morto e sepolto. Vero o falso?

By 20 Luglio 2018Pillole di saggezza

La Pillola di Saggezza di questa settimana ci vuole aiutare a conoscere la Sindone dopo la pubblicazione di una ricerca dei proff. Matteo Borrini e Luigi Garlaschelli che affermano che parte delle macchie di sangue del Sacro Lino sono false.

Nell’editoriale abbiamo già riportato il parere di alcuni esperti che affermano menzognero lo studio dei due ricercatori. Lo vogliamo dimostrare anche noi mediante quattro documenti.

Il primo è un video dal titolo “Dentro la Sindone” di TV Sat2000 che illustra approfonditamente questo Sacro Lino rispondendo a molteplici domande.

Il secondo è un video dal titolo “I misteri della Sacra Sindone” con la partecipazione di Emanuela Marinelli, sindonologa e Livio Zerbini docente di Storia Romana all’Università di Ferrara.

Il terzo è un articolo pubblicato da La Repubblica dove i due studiosi raccontano come si è svolta la loro ricerca.

Il quarto è una parte di un articolo pubblicato da La Nuova Bussola Quotidiano che smentisce le tesi dei due ricercatori.

La conclusione la lasciamo all’arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia:

Nel corso dei secoli, e con maggiore frequenza negli ultimi anni, ci sono stati molti tentativi di affrontare l’autenticità della Sindone. Hanno avuto il loro momento di pubblicità con titoli e articoli di giornali che davano per valida la loro ricerca e le loro conclusioni ma in molti casi si sono dimostrati scientificamente inattendibili. Gli studi e le ricerche – se condotte con criteri di scientificità e senza ipotesi pregiudiziali – stimolano a un confronto sereno e costruttivo, a conferma di quanto affermava San Giovanni Paolo II: ‘La Sindone è una costante provocazione per la scienza e l’intelligenza’.

È toccato e toccherà anche questa volta ad altri scienziati e studiosi promuovere un dibattito ed eventualmente contestare sul piano scientifico o sperimentale la validità e solidità della ricerca compiuta. È comunque un dibattito che riguarda gli studiosi e scienziati che vogliono cimentarsi in questa impresa.

Credo tuttavia che vada ribadito un principio fondamentale che deve guidare chi desidera affrontare con metodo rigorosamente scientifico questioni complesse come questa: è il principio della neutralità, perché se si parte da un preconcetto e si orienta la ricerca per dimostrarlo facilmente si giungerà a confermarlo… In questo caso non sono più i fatti che contano, ma le idee precostituite vanificando così quella neutralità propria della scienza rispetto alle convinzioni personali.

Tutto ciò però non inficia minimamente il significato spirituale e religioso della Sindone quale icona della passione e morte del Signore come l’ha definita l’insegnamento dei pontefici. Nessuno può negare l’evidenza del fatto che contemplare la Sindone è come leggere le pagine di Vangelo che ci raccontano la passione e morte in croce del Figlio di Dio. Quindi la Sindone che pure non è oggetto di fede, aiuta però la fede stessa perché apre il cuore di chi l’avvicina e la contempla a rendersi consapevole di ciò che è stata la passione di Gesù in croce e quindi di quell’amore più grande che lui ci ha dimostrato subendo terribili violenze fisiche e morali per la salvezza del mondo intero. Questo è sempre stata ed è tutt’oggi la ragione per cui milioni e milioni di fedeli in tutto il mondo venerano, pregano e contemplano la Sindone e ne traggono speranza per la loro vita di ogni giorno”.

La Repubblica – Sindone, una parte delle macchie di sangue è falsa

Il commento di Emanuela Marinelli sulla Nuova Bussola Quotidiano