EDITORIALE – Una nuova “bufala” su papa Francesco per screditarlo

By 1 Settembre 2018Attualità

Non è la prima volta che tentato di screditare papa Francesco. Prima definendolo nel passato “collaboratore del regime argentino”, fatto smentito da accreditati storici; poi malato di “tumore al cervello” argomento sconfessato dal suo stressante ritmo di lavoro; e, oggi, accusato dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò (già Nunzio apostolico negli Stati Uniti) di aver coperto per cinque anni gli abusi dell’arcivescovo emerito di Washington Theodore McCarrick. E, Viganò, giunge a chiederne le dimissioni.

Il fatto. Monsignor Viganò, domenica scorsa, ha fatto pubblicare dal quotidiano “La Verità” un suo documento di 11 pagine contenente accuse pesantissime a prelati vaticani e allo stesso Papa, accusandoli di aver “nascosto” per anni orribili reati commessi da  McCarrick (oggi 87enne). Saggiamente, il Papa, non è entrato nella polemica, e nella conferenza stampa sul volo di ritorno da Dublino, si è limitato ad affermare ai giornalisti: “Leggete voi, attentamente, il comunicato e fate voi il vostro giudizio. Io non dirò una parola su questo. Credo che il comunicato parla da sé stesso, e voi avete la capacità giornalistica sufficiente per trarre le conclusioni. È un atto di fiducia: quando sarà passato un po’ di tempo e voi avrete tratto le conclusioni, forse io parlerò. Ma vorrei che la vostra maturità professionale faccia questo lavoro”.

Pertanto, ho letto attentamente il documento basato su ricordi personali di Viganò che  interpreta soggettivamente circostanze e fatti spalancano notevoli dubbi sull’obiettività e sulla veridicità.

Mi piacerebbe rivolgere a Viganò 7 domande.

1.Papa Benedetto XVI.

Come mai papa Benedetto XVI avrebbe imposto delle “sanzioni segrete” a McCarrick (ritirarsi a una vita di preghiera e di penitenza), mentre nei suoi anni di pontificato non ha esitato a sanzionare sacerdoti (oltre 400 ridotti allo stato laicale) e vescovi che hanno coperto abusi? Come credere alle “sanzioni segrete” non essendoci tracce dell’ ipotetico provvedimento del Papa emerito?

2.Le persone coinvolte.

Quali interessi o tornaconti muovevano “la folla” da Lei citata (tra cui tre Segretari di Stato) a coprire per decenni l’abusatore  McCarrick?

3.Le sue frequentazioni di Mc.Carrick

Se giudicava Mc.Carrick “un pericoloso predatore” come mai ha partecipato ad atti celebrativi pubblici a fianco dell’ ex arcivescovo di Washington, tra cui la consegna della medaglia con le chiavi di san Pietro?

4.I colloqui con Papa Francesco.

Non essendoci testimoni posiamo crederle al massimo al 50%. Ma il problema è un altro. Come ma, almeno nel secondo colloquio,  non ha presentato una memoria al Pontefice giustificativa delle accuse a McCarrck?

5.Papa Francesco e McCarrink.

Ovviamente un Papa riceve decine di denunce, e di conseguenza, necessita del tempo per verificare l’autenticità delle accuse. Non le sembra che papa Francesco, appena appreso dell’attendibilità di un abuso di McCarrick risalente a 50anni fa è intervenuto  molto severamente “togliendogli la berretta cardinalizia” (28 luglio 2018) (è il secondo caso nella storia della Chiesa degli ultimi cento anni),  e disponendone la “sospensione dall’esercizio di qualsiasi ministero pubblico, insieme all’obbligo di rimanere in una casa che gli verrà indicata, per una vita di preghiera e di penitenza, fino a quando tutte le accuse che gli vengono rivolte siano chiarite dal regolare processo canonico” che lo potrebbe ridurre allo stato laicale?

6.La tempistica.

Come mai solo dopo cinque anni ha deciso di rendere pubblici alcuni avvenimenti

dal momento che il Papa era già intervenuto, mentre il Pontefice era impegnato in Irlanda a presiedere un significativo gesto di riparazione?

7.La violazione del segreto pontificio.

Come può essere credibile una persona che viene meno a un impegno di riservatezza assunto divenendo nunzio apostolico (cfr. Secreta Continere  di Paolo VI del 1974)?

La mia conclusione è che il documento è frutto di una persona che per anni è stata corrosa da un profondo astio per la fallita scalata al Governatorato del Vaticano. E, poi, anche la sua personalità, non è sempre stata modello di trasparenza. Basti pensare alla sua collaborazione al Vatileaks 1 o all’appropriazione indebita di 900milioni di lire dell’eredità paterna come denunciato dalla sorella Rosanna nel 2012.

In una cosa, però Viganò ha ragione:” Preghiamo tutti per la Chiesa e per il papa, ricordiamoci di quante volte ci ha chiesto di pregare per lui!”

Don Gian Maria Comolli