Relazione annuale sulla libertà di religione del 2017

By 22 Settembre 2018Libertà Religiosa

Ho appena letto la “Relazione annuale sulla libertà di religione del 2017”, che è stata presentata dall’Intergruppo del Parlamento europeo sulla tolleranza religiosa il 4 settembre.

La “Relazione” menziona 34 paesi, 19 dei quali limitano in modo significativo il diritto di vivere secondo la propria fede.

Vorrei oggi soffermarmi su un paese, il Pakistan, dove l’Osservatorio sulla Cristianofobia ha operato per ottenere la liberazione di Asia Bibi, la madre cristiana pakistana che da 10 anni sta subendo un’ingiusta detenzione per la falsa accusa di blasfemia e che rischia la morte.

Inoltre, l’Osservatorio sulla Cristianofobia ha ripetutamente denunciato gli attentanti alla libertà religiosa dei cristiani nel Pakistan, specialmente da parte di un gruppo dell’Islam radicale.

La “Relazione” classifica il Pakistan come paese dove sussistono “gravi violazioni” al diritto dei cristiani di vivere e praticare la propria fede.

Più specificamente, la “Relazione” rimprovera il Pakistan per il fatto che “i cristiani continuano a essere sentenziati a morte per il cosiddetto crimine di blasfemia”.

Probabilmente, ti ricorderai che i membri e sostenitori dell’Osservatorio hanno richiesto – tramite le loro petizioni al Rappresentante speciale per la promozione della libertà di religione o di credo al di fuori dell’Unione Europea, On. Jàn Fìgel – che l’Europa s’impegnasse di più per ottenere la liberazione di Asia Bibi.

La “Relazione” ci fa sapere che, infatti, l’On. Fìgel ha intrapreso numerose missioni in questo paese. Ma l’Osservatorio sulla Cristianofobia prende atto che fino ad ora nessun risultato concreto su Asia Bibi è stato ottenuto.

La “Relazione” chiede anche un rafforzamento del mandato del Rappresentante speciale per la promozione della libertà di religione, che naturalmente l’Osservatorio approva. Ma ci aspettiamo che queste parole siano tradotte in fatti.

Nella mia prossima comunicazione ti darò un resoconto più dettagliato su questa importante “Relazione” e su come l’Osservatore intende agire.

Posso comunque assicurarti che l’Osservatorio continuerà a operare affinché Asia Bibi possa ritornare alla sua famiglia e affinché la libertà religiosa e la sicurezza dei cristiani in Pakistan siano rispettate.

Silvio Dalla Valle
Responsabile Campagna Osservatorio sulla Cristianofobia