CORRIERE DELLA SERA – Come funziona la «nuova variante Delta»

By 6 Novembre 2021Coronavirus

Sembra essere dal 10 al 15% più trasmissibile dell’«originale» ma non è la causa dell’aumento dei casi in Gran Bretagna.

Una sottovariante di Delta, per ora denominata AY.4.2 è sotto osservazione in particolare nel Regno Unito dove rappresenta all’incirca il 6% dei casi sequenziati nell’ultima settimana. Comparsa nel Paese britannico per la prima volta a luglio, conta da allora 15.120 casi confermati.
L’Agenzia per la sicurezza sanitaria britannica ha dichiarato il nuovo ceppo «under investigation» perché intende indagare se è maggiormente trasmissibile o patogena rispetto a Delta o possa eludere l’immunità indotta dai vaccini anche se al momento non ci sono prove che influisca sull’efficacia dei vaccini o delle terapie. Oltre al Regno Unito AY.4.2 è diffusa in Danimarca (2%), Germania, Russia, Israele, Stati Uniti (una decina di casi) e anche Italia, dove sono stati sequenziati 86 casi dall’inizio della pandemia.
Trasmissibilità
Il ceppo sembra essere leggermente più trasmissibile ma gli scienziati concordano con il sostenere che la situazione non è paragonabile alla comparsa delle varianti Alfa e Delta, molto più contagiose. Nel Regno Unito AY.4.2 è presente da mesi eppure non si sta diffondendo con la velocità esplosiva vista con il ceppo Delta al suo ingresso in Gran Bretagna. Sulla base delle loro osservazioni due esperti — Jeffrey Barrett, direttore della Covid-19 Genomics Initiative presso il Wellcome Sanger Institute di Cambridge, e Francois Balloux, direttore dell’University College London Genetics Institute — hanno affermato che AY.4.2 sembra essere dal 10 al 15% più trasmissibile di Delta, ma i dati sono troppo preliminari e non ci sono ancora studi pubblicati che possano avvalorare questa ipotesi.
Su un fatto gli esperti sembrano comunque concordare: la nuova sub-variante Delta non sembra essere la causa diretta dell’aumento dei casi e decessi da Covid in Gran Bretagna registrati nelle ultime settimane i cui motivi vanno più che altro cercati nel totale abbandono delle restrizioni (le mascherine nei luoghi chiusi sono abolite da maggio) e nel ritardo della vaccinazione degli adolescenti e delle terze dosi. «Potrebbe sì aver contribuito a un piccolo aumento dei casi, ma non credo abbia avuto un impatto importante sulla pandemia come nei casi di Alfa e Delta» ha aggiunto Francois Balloux. Piuttosto l’emergere di AY.4.2 in Gran Bretagna indica ciò che gli scienziati hanno più volte ripetuto durante la pandemia: l’aumento della trasmissione può creare nuove varianti.
Le mutazioni
AY.4.2 è uno dei 45 sottolignaggi discendenti da Delta che sono stati registrati in tutto il mondo. Porta due mutazioni caratteristiche nella proteina spike con cui il virus infetta le cellule umane, chiamate Y145H e A222V. Entrambe le mutazioni sono già state registrate individualmente in precedenti linee di coronavirus, ma non in VOC, «varianti di preoccupazione», per questo non sono finora state studiate a fondo.

Cristina Marrone

Corriere della Sera

24 Ottobre 2021