COMMENTO – La notizia che ci stiamo perdendo dietro il sipario delle emozioni dei giornali

Perché colpiscono la Chiesa? Perché è il solo baluardo di una struttura di pensiero razionale e di un nesso con la realtà che non è magico né sentimentale.

Mentre in materia economica e scientifica ci riempiono di dati accurati e tendenzialmente verificabili, il giornalismo applicato alle vicende umane sembra aver adottato come regola il fuoco d’artificio delle emozioni. E così, mentre è tutto un fiorire di titoli sentimentali, i fatti che darebbero corpo alle notizie vengono automaticamente rimossi, oscurati, travisati. Ricordare ad esempio che un figlio esce dal grembo di una donna e non dall’apparato escretorio di un uomo è ritenuta una volgarità che indigna i “buoni sentimenti” di quanti obliterano i doveri elementari di una buona storia (Chi? Che cosa? Quando? Dove? Perché?) allo scopo di far dimenticare in cosa concretamente consista “Amore”, ad esempio quando si diventa “papà” di un bimbo reso orfano di una madre presa in affitto.

Un grande sipario di falsità e ipocrisia cala davanti al cosiddetto “Progresso” notiziato. Giornalista, vuoi forse permetterti di censurare il “desiderio” e dettagliare in cosa consistano i “diritti”? Paradosso vuole che nell’epoca dei buoni sentimenti (sempre più spesso applicati allo sfruttamento del ventre delle donne, alla soppressione della vita umana e all’umanità prodotta in laboratorio), tornano in voga pseudoscienze e superstizioni. Esattamente come un secolo fa, le grandi fughe nell’irrazionalità si chiamano vegetarianismo, animalismo, teosofia, gnosticismo. Tutto uguale a quello che si vide tra le due grandi guerre e che oggi ritorna con una accelerazione favorita da Internet. Epoca nuovamente di antirealtà e che il pioniere della comunicazione di massa Marshall McLuhan definì «dell’Anticristo». Non perché si manifesti con corna e forcone. Ma perché, al contrario, è rivestito di amore democratico e plurale. Di tenerume singolare e universale. Ragion per cui, ammoniva McLuhan, «state bene attenti su quale onda (oggi diremmo su quale social) vi sintonizzate».

Il problema non è il secolarismo come ateismo e scardinamento del timor di Dio. Il problema è l’omologazione alla fede e al timore di tutte le divinità secolari. In questa prospettiva i colpi assestati alla Chiesa cattolica su tutti i fronti – Il caso Spotlight, matrimoni omosessuali, aborto, eugenetica – dai predicatori di tutte le divinità del secolo, sono colpi assestati bene. Perché? Perché la Chiesa cattolica è l’ultima custode del logos e dell’essere. L’ultimo baluardo di una struttura di pensiero razionale e di un nesso con la realtà che non è né magico né sentimentale. E così, mentre il punto del secolarismo che divinizza qualunque cosa, purché rimanga nel cerchio finito del magico-sentimentale, è affermare che “l’uomo è quello che mangia” e una società è definita dalle “verità” (oggi le chiamiamo “diritti”) che il complesso delle posizioni dominanti in un certo momento storico instilla nella società, le religioni storiche – e in particolare il cristianesimo – sono la memoria della Vita e della Morte. Del Giudizio e di tutto ciò che i predicatori di divinità magico-sentimentali vorrebbero farci scordare.

Luigi Amicone

Tempi.it 7 marzp 2016

(http://www.tempi.it/la-notizia-che-ci-stiamo-perdendo-dietro-il-sipario-di-emozioni-dei-giornali#.Vt3MJObj9C8)

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