IDEOLOGIA GENDER: RENZI INIZIA A NON PIACERCI

Abbiamo dedicato la “Pillola di saggezza” del 14 marzo all’aberrante ideologia sul Gender che l’UNAR e le associazioni LGBT vogliono diffondere nelle scuole. Ma, il viceministro con delega alle Pari Opportunità Sociali del Governo Letta, Maria Cecilia Guerra, aveva bloccato il progetto inviando anche a Marco De Giorgi, direttore dell’UNAR , una nota di demerito. Con il governo guidato da Matteo Renzi sembra che le cose si siano capovolte.Rispondendo a un’interpellanza urgente del deputato di “Per l’Italia”, Gian Luigi Gigli (sottoscritta anche da Lorenzo Dellai, Paola Binetti e Mario Sberna di Per l’Italia e da Vanna Iori e Edoardo Patriarca del Partito democratico), giovedì scorso il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Sesa Amici, ha fatto capire che l’iniziativa dell’UNAR, potrebbe continuare invadendo la scuola con queste assurde idee.

Nella sua replica, Gigli si è detto “per nulla tranquillizzato” dalla risposta, perché la diffusione della teoria del gender sembra far parte di “una strategia del governo”. “Credo – ha aggiunto il deputato centrista – che qui si stia cercando di portare avanti, anche attraverso la scuola, il progetto di rieducare un intero Paese a una visione del matrimonio e della verità antropologica sulla natura dei sessi e ad una visione della religione come principale istigatore della omofobia e, quindi, dei credenti tutti come possibili omofobi”.

Il governo Renzi, che già fatica a sopravvivere, deve stare molto attento perché Gigli nella sua conclusione è stato molto chiaro: “Se l’azione di questo governo dovesse continuare su questa strada sarebbe per me e per altri un motivo serio per ripensare il sostegno che, lealmente e convintamente, sto dando nell’azione parlamentare. Preferirei che l’esecutivo Renzi si impegnasse di più nel sostegno alla famiglia con figli e non tentasse, invece, attraverso questa Strategia, di stravolgere la tenuta stessa del tessuto familiare. Con questo autentico lavaggio del cervello propagandato dalle associazioni Lgbt non vogliamo avere niente a che fare. E mi auguro davvero che il governo voglia ripensare questa linea”.

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