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Disappunto del presidente CEI per la nuova normativa nella prolusione alla 69° Assemblea annuale dei vescovi italiani. Affrontati temi di gender, migrazioni, nullità matrimoniali, povertà, disoccupazione, ludopatia

Il Papa – lo sappiamo – con la politica, specie quella italiana, non si “immischia”. Quindi nel suo discorso di ieri alla 69ma Assemblea generale della CEI non figurava alcun cenno sulle ultime vicende politiche che hanno scosso l’animo dei cattolici d’Italia, ovvero la legge sulle unioni civili. Il presidente dei vescovi nostrani, il cardinale Angelo Bagnasco, invece, non manca di esprimere il proprio disappunto contro questa azione del Governo nella sua prolusione d’apertura di stamane.

Più che altro, l’arcivescovo di Genova si domanda “come mai così vasta enfasi ed energia sia stata profusa per cause che rispondono non tanto a esigenze – già per altro previste dall’ordinamento giuridico – ma a schemi ideologici”. Laddove nel paese, afflitto da povertà, disoccupazione, ludopatia, sono ben altri i problemi.

Unioni civili: “Equiparate a matrimonio e famiglia, sono cose diverse”

La recente approvazione della legge sulle Unioni civili, afferma il cardinale, “sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia, anche se si afferma che sono cose diverse”; in realtà, sottolinea Bagnasco, “le differenze sono solo dei piccoli espedienti nominalisti, o degli artifici giuridici facilmente aggirabili, in attesa del colpo finale – così già si dice pubblicamente – compresa anche la pratica dell’utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile profittando di condizioni di povertà”.

Il cardinale ricorda allora le parole di Papa Francesco nella dichiarazione congiunta firmata a L’Avana con il Patriarca Kirill: “La famiglia si fonda sul atto libero e fedele di amore di un uomo e una donna. Ci rammarichiamo che altre forme di convivenza siano ormai poste allo stesso livello di questa unione, mentre il concetto di paternità e di maternità, come vocazione particolare dell’uomo e della donna nel matrimonio viene estromesso dalla coscienza pubblica”.   LEGGI