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Intervista a suor Letizia, direttrice dell’Istituto Immacolata, che ha cominciato a saldare il debito contestato dal Comune: «Fosse stato per me, avrei chiuso».

La battaglia è cominciata nel 2010, quando il Comune di Livorno guidato da Filippo Nogarin ha comunicato a due scuole paritarie della città che avrebbe preteso da loro il versamento dell’Ici, l’imposta comunale sugli immobili, perché a parere dell’amministrazione gli istituti, pur essendo pubblici esattamente come quelli statali, esercitano un’attività che non può godere di esenzione. La parola definitiva sul contenzioso è arrivata nel luglio scorso con una sentenza della Cassazione che è subito stata interpretata come un precedente potenzialmente esiziale per moltissimi istituti privati parificati italiani, e forse per la parità scolastica in quanto tale. L’alta corte infatti ha dato ragione al Comune di Livorno, confermando che il debito contestato alle scuole deve essere saldato, senza possibilità di appello. Da questa primavera le due strutture livornesi coinvolte, il “Santo Spirito” e l’“Immacolata”, stanno cercando di saldare il conto, salatissimo. Suor Letizia Lunghi, direttrice dell’Istituto Immacolata, spiega che non c’era altro da fare.  LEGGI