14 giugno 2025  

(Prossimo aggiornamento, il 202°, SABATO 21 giugno 2025)

Attentato all’OBIEZIONE DI COSCIENZA in Sicilia

Il 27 maggio 2025 l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato il Disegno di legge n.738/2025 recante “Norme in materia di sanità” presentato dal deputato regionale del PD Dario Safina che prevede la creazione, in ogni struttura pubblica, di “aree funzionali dedicate all’interruzione volontaria di gravidanza” e di conseguenza l’assunzione unicamente di medici non obiettori di coscienza. Un attentato all’ obiezione di coscienza diritto fondamentale ogni operatore sanitario. Approfondiamo l’argomento.

L’irrinunciabilità dell’Obiezione di Coscienza

Quando una legge è espressamente inconciliabile con le esigenze etiche, con i diritti fondamentali della persona, con il bene comune o con le proprie convinzioni religiose e morali, non obbliga in coscienza esorbitando queste dal potere dello Stato; quindi, è doveroso, porre in atto l’obiezione di coscienza. E “chi ricorre all’obiezione di coscienza deve essere salvaguardato non solo da sanzioni penali, ma anche da qualsiasi danno sul piano legale, disciplinare, economico e professionale” (Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Evangelium vitae, n. 74).
E’ questo un diritto affermato nella Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo dell’ONU (Cfr.: art. 3), nel Patto Internazionale sui diritti civili e politici(Cfr.: art. 8), nella Convenzione Europea sui diritti dell’uomo e le libertà fondamentali (Cfr.: art. 9), più comunemente conosciuta come Convenzione di Oviedo (1997). Anche la Corte Costituzionale nella sentenza 476/1991 affermò: “non può darsi una piena garanzia dei diritti inviolabili e delle libertà fondamentali senza che sia stabilita una correlativa protezione costituzionale di quella relazione intima e privilegiata dell’uomo con se stesso che di quelli costituisce la base spirituale – culturale e il fondamento di valore etico giuridico”. Questo diritto è stato ribadito dal Comitato Nazionale per la Bioetica con il Parere: “Obiezione di coscienza e bioetica” (12 luglio 2012). L’obiettore di coscienza non nega il principio Auctoritas, non veritas facit legem, ma ne pone accanto un altro: “Veritas, non auctoritas facit jus”(Cfr.: F. D’Agostino, Obiezione di coscienza e verità del diritto tra moderno e postmoderno, in Quaderni di diritto e politica ecclesiastica, 1989/2, pg. 4). E’ dunque la persona che testimonia l’esistenza di un ordine di valori che supera la contingenza e la precarietà delle scelte temporali al di là del proprio credo politico o religioso e della laicità o meno dello Stato.
L’obiezione di coscienza riguarda anche il settore sanitario ed attualmente cinque sono gli atti interessati: la pratica dell’aborto, la procreazione medicalmente assistita, la prescrizione e la vendita della cosiddetta “pillola del giorno dopo”, nota come “Norlevo” e della “pillola dei cinque giorni” “ElleOne“, le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT) e il suicidio assistito.

Obiezione di Coscienza all’aborto

L’aborto, diretto e volontario, è l’uccisione deliberata di un’essere umano, autorizzata e tutelata in Italia dalla legge 194/78: “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”. Entro i primi 90 giorni di gravidanza l’aborto è autorizzato a seguito di una semplice richiesta della madre; al termine del terzo mese per tutelare la salute della donna. In Italia ogni giorno sono eseguiti circa 350 aborti; annualmente raggiungono i 130mila legali oltre quelli clandestini. Il totale di aborti in 36 anni (1978-2024) è di 6 milioni e 200mila. Dalla somma sono esclusi i dati riguardanti l’abortività clandestina e quella provocata dalle pillole abortive.
Per quanto riguarda l’aborto, la legge 194/78, all’articolo 9 afferma: “Il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure di cui agli articoli 5 e 7 ed agli interventi per l’interruzione della gravidanza quando sollevi obiezione di coscienza, con preventiva dichiarazione (…)”. L’obiezione di coscienza, prosegue l’articolo, “esonera il personale sanitario ad esercitare le attività ausiliarie dal compimento delle procedure e delle attività specificamente e necessariamente dirette a determinare l’interruzione della gravidanza” ma purtroppo non lo esonera “dall’assistenza antecedente e conseguente all’intervento”. San Giovanni Paolo II, chiedeva che l’obiezione di coscienza comprendesse sia la fase consultiva, che quella preparatoria ed esecutiva della procedura abortiva (Cfr.: Evangelium vitae, op. cit., n. 74). Dalla possibilità di fare obiezione sono state escluse figure professionali direttamente coinvolte nella tutela della vita umana, ad esempio il giudice tutelare che potrebbe essere chiamato a decidere sulla richiesta di una gestante minorenne. Perciò va esclusa ogni forma di cooperazione prossima all’azione abortiva, sia di carattere tecnico-esecutivo che autorizzatorio. E’ opportuno inoltre vigilare ed esigere che gli aspetti definiti “positivi” della legge 194, cioè i “filtri” previsti, ma poco attuati, siano rispettati ed ampliati. Ciò dovrebbe svolgersi nei consultori pubblici e in alcune strutture socio-sanitarie; è loro obbligo “far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza” (Cfr. Legge 194/78, art. 2). La vigilanza va attuata anche nei riguardi degli “aborti tardivi” vietati dall’articolo 7, “quando sussista la possibilità di vita autonoma del feto”, solitamente dopo la ventiduesima settimana.

Obiezione di Coscienza alla Procreazione Medicalmente Assistita

San Giovanni XXIII nell’enciclica Mater e Magistra ribadiva che la trasmissione della vita umana è affidata dalla natura ad “un atto personale e cosciente e, come tale, soggetto alle leggi di Dio, immutabili e inviolabili” (Lettera enciclica Mater e Magistra, 28 ottobre 1961, n. 8). Questo atto è l’intima unione d’amore degli sposi che donandosi totalmente si aprono alla vita. Pertanto, l’azione procreativa insita nella sessualità umana, non ammette l’interferenza di estranei nel rapporto della coppia. Dunque, per la dottrina cattolica, la responsabilità procreativa si esprime come inscindibile unità dei due significati dell’atto coniugale: quello unitivo e quello procreativo. Oggi, l’imprescindibile rapporto tra sessualità e procreazione, tra dimensione fisica, psichica ed affettiva e il dono totale e reciproco degli sposi, sono a volte annullati dall’intervento della tecnica medica che consegue la procreazione autonomamente con la fecondazione intra-corporea ed extra-corporea.
Per questo, agli operatori sanitari e ai ricercatori deve essere fornita la possibilità dell’obiezione di coscienza. Ciò è stato recepito dalla Legge 40 del 2004 “Norme in materia di Procreazione Medicalmente Assistita”, quando all’articolo 16, comma 1 afferma: “Il personale sanitario ed esercente le attività sanitarie ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure per l’applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita disciplinate dalla presente legge quando sollevi obiezione di coscienza con preventiva dichiarazione”. Ma anche in questo testo, al comma 3 dello stesso articolo troviamo l’ambiguità già evidenziata in precedenza per l’articolo 9 della 194/1978: “L’obiezione di coscienza esonera il personale sanitario ed esercente le attività sanitarie ausiliarie dal compimento delle procedure e delle attività specificatamente e necessariamente dirette a determinare l’intervento di procreazione medicalmente assistita e non dall’assistenza antecedente e conseguente l’intervento”.

Obiezione di coscienza e farmaci abortivi

Per quanto riguarda il Norlevo (Pillola del giorno dopo) e l’ ElleOne (Pillola dei cinque giorni), l’obiezione di coscienza ai ginecologi, ai medici di pronto soccorso e ai farmacisti è vietata, anche se il giudizio sul prodotto farmaceutico è divergente.
Per U. Veronesi, il Ministro della sanità che autorizzò nel settembre 2000 la commercializzazione del Norlevo questo prodotto è un “contraccettivo d’emergenza”: “Non svolge alcuna funzione abortiva nell’impedire l’impianto dell’ovulo fecondato o nel blocco dell’ovulazione” (Comunicato stampa 231 del 29 settembre 2000), mentre per la Chiesa cattolica è un “farmaco abortivo”. “Il ritrovato chimico non è semplicemente un contraccettivo ma un abortivo, perché il contraccettivo rinvia alle tecniche che impediscono il concepimento, mentre l’abortivo a quelle che bloccano il prosieguo di una gravidanza già iniziata ed interrotta, con mezzi chimici, a poche ore dal concepimento” (Pontificia Accademia per la Vita, Comunicato sulla cosiddetta Pillola del giorno dopo del 31 ottobre 2000). Le due posizioni si comprendono unicamente riferendosi alla discussione sull’inizio della vita umana, cioè, quando si ritiene che l’embrione diventi titolare del diritto all’esistenza.
La pillola, contiene prodotti chimici ormonali costituiti sia da estrogeni che da estroprogestinici, che rendono irrealizzabile l’annidamento dell’embrione nella parete uterina, cioè il prosieguo della fecondazione, dato che il farmaco interviene a fecondazione avvenuta. Convinti che la gravidanza inizi con la fecondazione, e non con l’impianto della blastocisti nella parete uterina, risulta chiaro che l’azione antinidatoria della pillola è un evidente aborto provocato chimicamente. Di conseguenza, è improprio, presentarla come un contraccettivo. Eticamente, l’uso del preparato, assume la stessa gravità morale dell’aborto, essendo questa una pratica abortiva anche se compiuta omettendo le procedure tradizionali; quindi in aperto contrasto con la corretta applicazione della legge 194/78. Dunque, il Norlevo e l’ElleOne, sopprimono l’embrione nel suo sviluppo, prima che la donna possa accorgersi della sua presenza dall’assenza del ciclo mestruale.
Ma, come affermato, per la prescrizione e la vendita del Norlevo e dell’ ElleOne, l’obiezione di coscienza ai ginecologi, ai medici di pronto soccorso e ai farmacisti (i più esposti) è vietata e ci auguriamo che si giunga presto a concederla. Un progresso fu compiuto il 25 febbraio 2011, quando il Comitato Nazionale per la Bioetica, si pronunciò a favore dell’obiezione di coscienza dei farmacisti, invitando il legislatore ad approvare celermente una norma, salvaguardando anche i diritti di coloro che acquistano il prodotto (cfr.:Comitato Nazionale per la Bioetica, Nota in merito alla obiezione di coscienza del farmacista alla vendita dei prodotti contraccettivi d’emergenza, Roma 25 febbraio 2011).

Ci auguriamo che la legge di indubbia costituzionalità sia impugnata dal Governo anche perché non esiste nessuna emergenza, anzi i dati a livello nazionale mostrano il contrario, infatti a livello nazionale si parla di 1,6 aborti a settimana per ogni medico non obiettore, un dato che in Sicilia sale a 3.

Don Gian Maria Comolli

LA PAROLA DI DIO DI DOMENICA 

15 giugno 2025 – SANTISSIMA TRINITA’  La famiglia di Dio  – (Gv. 12,12-15)

La liturgia oggi ci illustra la “Famiglia di Dio”, ossia la Santissima Trinità: il Padre (Dio), Gesù e lo Spirito Santo.

Molti dicono: cos’è questo rebus di tre persone che sono una e di una persona che sono tre? Come possiamo spiegare questo Mistero?
Abbiamo tre persone: Padre, Figlio e Spirito Santo intimamente legate da una sola sostanza, e questa sostanza è l’amore. In parole semplici possiamo affermare che queste tre persone “si vogliono così bene” da divenire una. Questo “amore” esistente tra loro gli permette di essere contemporaneamente “uno” e “trino”, non nell’unità di una sola persona, ma nella Trinità “di una sola sostanza”.
La Trinità mostra anche come Dio, Gesù e lo Spirito Santo ci amano, poiché il loro amore è aperto all’esterno, cioè rivolto nei confronti di ciascuno di noi. Dante Alighieri nella Divina Commedia afferma: “Si aperse in nuovi amori l’eterno amore”. L’eterno amore che è Dio, ecco la caratteristica intima della vita della Trinità, si è manifestato in nuovi amori che è la creazione e sono le creature!

Quale “insegnamento” ci propone la Trinità?
Questo mistero ci mostra si può essere contemporaneamente “uguali” e “diversi”: “uguali” per dignità e “diversi” per caratteristiche.
E’ un insegnamento per vivere bene, soprattutto oggi, in un contesto societario pluri-etnico e multi-razziale.
Si è diversi per il colore della pelle, la cultura, il sesso, la razza e la religione, oppure perché sani o malati, eppure dobbiamo godere tutti di pari dignità come persone umane.
Questo insegnamento trova il suo primo e più naturale campo di applicazione nella famiglia composta da persone diverse per sesso (uomo e donna) e per età (genitori e figli), con tutte le conseguenze che derivano da queste diversità. Ebbene, Il successo di un matrimonio e di una famiglia dipende dalla misura con cui questa diversità saprà tendere a qualcosa di superiore: l’unità di amore, l’unità di intenti, l’unità di collaborazione. Tutto ciò suppone lo sforzo di accettare la diversità dell’altro. Quindi, la diversità se è ben incanalata, se non la si riduce al banale “vogliamoci tutti bene” è qualcosa di molto positivo.

Da queste brevi riflessioni costatiamo che la Trinità non è un mistero da lasciare alla speculazione dei teologi ma un mistero vicinissimo alla nostra quotidianità. Siamo stati creati a immagine del Dio uno e trino, ne portiamo l’impronta e siamo chiamati a realizzare la stessa sublime sintesi di unità e diversità.

Buona domenica

 

IL “CONTATORE” DEGLI ABORTI

Controlla in tempo reale il numero degli aborti nel mondo dal 1 gennaio 2025

Oggi siamo a 20.287.000

VERIFICA IL CONTATORE

 

LA “DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA”

L’obiettivo del libro non è solo quello di illustrare e attualizzare i temi e riflessioni intorno a molteplici argomenti, ma soprattutto quello di stimolare molti a “rimboccarsi le maniche” affinché ognuno possa offrire il proprio contributo alla costruzione di una società “alternativa”, dove Dio e la vita dell’uomo siano nuovamente rispettati, venerati e onorati.

Ha affermato Papa Leone XIV sabato 11 maggio incontrando i Cardinali e spiegando loro perchè il nome “Leone”. «Diverse sono le ragioni (…)  ma principalmente perché il Papa Leone XIII, con la storica Enciclica Rerum novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale; E OGGI LA CHIESA OFFRE A TUTTI IL SUO PATRIMONIO DI DOTTRINA SOCIALE per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro».

CONOSCI IL TESTO

BREVI VIDEO RIGUARDANTI IL PRIMO CAPITOLO

 

BIOETICA

Le librerie espongono vari testi sui temi bioetici redatti da autorevoli studiosi. Abitualmente, però, si passa oltre valutandoli complessi e reputando gli argomenti rivolti agli “addetti ai lavori” (bioeticisti, ricercatori, scienziati…). Al contrario, il testo che vi presento, si propone di superare questo pregiudizio, narrando la bioetica con un linguaggio semplice e chiaro, pur conservando intatto il rigore scientifico.
Il libro, dopo aver posto le basi del discorso etico e bioetico, esaminerà i momenti fondamentali della vita, ponendo l’attenzione ad alcune problematiche esistenziali e sociali affinchè la vita umana sia rispettata in tutte le sue fasi dal concepimento alla morte naturale.

CONOSCI IL TESTO

ALCUNI VIDEO CON INTERVISTE A “TV PADRE PIO” SUGLI ARGOMENTI PRINCIPALI DELLA BIOETICA

UN LIBRO ALLA SETTIMANA

R. Marchesini – IL CINEMA CI CAMBIA LA TESTA. COSA C’E’ DIETRO IL CINEMA DI TENDENZA, La Nuova Bussola Quotidiana, pp. 190, euro 10


Il cinema ha contribuito a cambiare i costumi, la visione del mondo, la psicologia dei singoli. Oggi i film hanno contenuti obbligati, in omaggio alle ideologie dominanti. Il libro dello psicologo Roberto Marchesini, aiuta a capire le dinamiche in atto, con esempi illuminanti. 

LA NOSTRA BIBLIOTECA

https://www.gianmariacomolli.it/category/libri/

 

UN FILM ALLA SETTIMANA

FUORI (2025) 


Roma, 1980. La scrittrice Goliarda Sapienza finisce in carcere per aver rubato dei gioielli, ma l’incontro con alcune giovani detenute si rivela per lei un’esperienza di rinascita. Uscite di prigione, in una calda estate romana, le donne continuano a frequentarsi e Goliarda stringe un legame profondo con Roberta, delinquente abituale e attivista politica. Un rapporto che nessuno, fuori, può riuscire a comprendere ma grazie al quale Goliarda ritrova la gioia di vivere e la spinta a scrivere.

I NOSTRI FILM

https://www.gianmariacomolli.it/category/film/

 

LE DOMANDE AL DON (16)

Errori nella cura: il medico riscopra l’umiltà

Alcuni malati intraprendono azioni legali contro i medici, accusandoli di errori diagnostici e terapeutici. Quali sono le cause e come evitarli ?Giancarlo.

LA RISPOSTA DEL DON 

L’errore in medicina, che distinguiamo di carattere conoscitivo, applicativo ed operativo, si verifica per molteplici cause e, di conseguenza, anche le responsabilità sono eterogenee. Prosegui la lettura

LE VARIE RISPOSTE DEL DON

 

VOLONTARIATO

Perchè non diventi volontario?

Un breve corso per comprendere chi è il volontario

 

Presentazione ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO e TERZO SETTORE

Chi desidera far conoscere la propria associazione o ente può mandare una mail: gmcomolli@fatebenefratelli.eu oppure chiamare il 339.7674746.

CARITAS ITALIANA 

 

Caritas Italiana è l’organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana che ha il compito di promuovere la testimonianza della carità, cioè l’amore concreto per il prossimo.

Da oltre 50 anni Caritas Italiana accompagna le Caritas diocesane con interventi a supporto della testimoniata di donne e uomini di buona volontà che si attua “in forme consone ai tempi e ai bisogni” (art.1 dello Statuto). La carità non è statica, ma è attenta al cammino della Storia e della società.
Nella prospettiva della testimonianza della carità, Caritas Italiana svolge la sua funzione pedagogica, volta allo sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace con particolare attenzione alle persone e alle realtà più vulnerabili.
Camminando sulla via del Vangelo, la Caritas si pone in dialogo con i poveri, gli ultimi, gli esclusi, portatori di diritti prima ancora che di bisogni, per costruire un mondo basato sulla giustizia e sull’amore fraterno, in cui nessuno sia lasciato indietro.

ORGANIZZAZIONE

ALCUNE INIZIATIVE CARITAS

-Centri di Ascolto
-Osservatori delle Povertà e delle Risorse
-Abitare
-Anziani e non autosufficienza
-Progetto Ruth
-MicroProgetti di Sviluppo
-Progetto PeaceMed
-Gemellaggi Caritas
-Corridoi umanitari, universitari, lavorativi
-La Caritas e il servizio civile
-Progetto “Mi sta a cuore”. Giovani e servizio

DONAZIONI ALLA CARITAS

 

ALCUNE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO e DI TERZO SETTORE

 

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Il Blog dell’ “Uomo pensante” vuole combattere stereotipi e pregiudizi, non sta dalla parte di nessuno ma si basa unicamente sulla verità dei fatti e si propone di essere il più inclusivo possibile. Come potete notare, nonostante i numeri soddisfacenti di entrate giornaliere, non vi è nessuna pubblicità per non essere manipolato dagli inserzionisti. Per questo, se presto un servizio che ritenete buono, chiedo la vostra generosità nei confronti di chi fa il bene anche a “nome vostro”.
Evidenzio due situazioni: i sacerdoti e un prete mio caro amico che gestisce una comunità di persone fragili.

SACERDOTI


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I sacerdoti sono un dono perché donano la loro vita agli altri. Dona anche tu. Il tuo bel gesto nei confronti dei sacerdoti è riconosciuto anche dal sistema fiscale. Una donazione, infatti, è deducibile dal reddito annuale se effettuata a favore dell’ICSC (Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero) attraverso: carta di credito, conto corrente postale, bonifico bancario.
Per le donazioni tramite conto corrente postale o bonifico bancario usare la causale “erogazione liberale art. 46 L.222/85”. Le donazioni per i sacerdoti sono deducibili dal reddito annuale fino a un massimo di euro 1.032,91.
Un sacerdote vive con molto meno di quello che si crede. E fa molto di più.
Dal 1984 è stata soppressa la retribuzione statale ai sacerdoti e il loro sostentamento è affidato esclusivamente alla tua generosità. In Italia esistono più di 35.000 sacerdoti che donano la propria vita agli altri. Con ogni tua offerta puoi garantire a queste persone una dignitosa sussistenza e contribuire alle loro missioni quotidiane, sempre rivolte ai più sofferenti. Basta un piccolo contributo per dare sostegno a tanti.
Mentre le offerte che fai direttamente in chiesa aiutano esclusivamente il sacerdote della parrocchia, le donazioni presenti in questo sito sono ripartite equamente tra tutti i sacerdoti per assicurare loro una vita decorosa.

 

DON MAURIZIO UDA

<Siamo saliti a Garzola, frazione di Como, attuale residenza di don Maurizio Uda. Con don Maurizio abbiamo visitato la sua casa su tre piani ascensore interno e stanze pregevolmente arricchire da stucchi sul soffitto e grandi finestre su un panorama stupendo. La villa è dotata di tante stanze che don Maurizio ha aperto a chi per molti motivi si trova in momenti particolari della propria vita. Don Maurizio ha sgombrato le stanze e le ha riadattate con letti a castello per gli ospiti. Eravamo in tredici ma con don Maurizio e i suoi ospiti ci siamo trovati in un attimo in una tavolata di venti persone. E così abbiamo conosciuto persone fragili che dopo aver perso il lavoro sono cadute nella dipendenza dell’alcool. Alla nostra tavola anche chi dopo un periodo di detenzione e sconto della pena ritrova la libertà ma non l’autonomia di una vita dignitosa trovando solo porte chiuse. Ad esempi, una giovane famiglia singalese e un africano che fuggono da situazioni difficili. Mario ha cucinato la pasta a cui don Maurizio ne ha aggiunta visto il numero dei commensali, poi secondo, frutta e dolce hanno concluso il pranzo domenicale. Questo è don Maurizio> (da https://www.masci-como.it/blog/2024/01/23/domenica-a-garzola/).

 

IL “PROTETTORE” DEL BLOG

Il Protettore di questo blog è il BEATO GIUDICE ROSARIO LIVATINO assassinato dalla mafia il 21 settembre 1990 che è stato non solo un “uomo pensante” ma anche un magistrato modello e una persona di grande e autentica fede: «Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili». Quindi. come affermò san Giovanni Paolo II un “martire della giustizia e indirettamente della fede”. Pur partecipando alla Messa ogni giorno, forse nessuno ha notato la sua azione religiosa ma l’effetto di quell’azione, cioè la testimonianza. Dunque una fede non da mostrare nelle forme ma da rendere leggibile nella testimonianza. E, ogni suo documento, al termine, era siglato con STD (SUB TUTELA DEI). Il mio auspicio è che anche i molti visitatori di questo blog, seguendo il suo esempio, si pongano “sub tutela Dei” e testimoni, anche con le argomentazioni da uomini pensanti, di principi e di valori fondamentali alla nostra società e alle future generazioni. GRAZIE.
Per conoscere il beato Livatino: 

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-«L’uomo che ho ucciso, Livatino, – ha affermato: oggi mi aiuta a coltivare la speranza»

-Un commento sul Giudice Livatino

 

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Pillola di Saggezza Mensile

DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA (5) – Le pietre miliari: bene comune supportato dalla solidarietà, sussidiarietà e partecipazione.

By | Pillole di saggezza

Concludiamo la serie di Pillole di Saggezza dedicate alla Dottrina della Chiesa evidenziando le pietre miliari di questa Dottrina.
La “pietra miliare” era una piccola colonna che gli antichi romani ponevano sulle strade di maggiore importanza per indicare la distanza progressiva, misurata in miglia, in particolare da Roma. Oggi, la perifrasi, è utilizzata per indicare qualcosa di indispensabile, di insostituibile e di irrinunciabile in uno specifico percorso.

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