Le varie religioni muovendosi dal riconoscimento del valore di ogni persona umana, figlio/a di Dio, hanno la responsabilità di contribuire ad elevare la fraternità e tutelare la giustizia. I cristiani devono tenere fisso lo sguardo sul Vangelo proclamato da Gesù Cristo e invocare come mediatrice la Madonna.
Il settimo capitolo espone il valore e la promozione della pace strettamente congiunta alla verità, alla giustizia e alla misericordia.
Il sesto capitolo dell’Enciclica Papa Francesco lo riserva al dialogo che definisce “un arte” quella dell’incontro essendo il requisito per uscire da se stessi e determinare “l’amicizia sociale” tra i popoli e le periferie del mondo.
Nel quinto capitolo dedicato alla politica, Papa Francesco nella prima parte mette in guardia dal populismo e dal liberalismo, entrambe modalità irresponsabili, e nella seconda traccia l’identikit del buon politico.
Il quarto capitolo è dedicato a tre problematiche. Lo status dei migranti, da accogliere, promuovere, proteggere e integrare; il superamento della tensione fra locale e universale; lo spirito di vicinato tra Paesi piccoli e poveri sostenuti da relazioni internazionali basate sul multilateralismo.
Nel terzo capitolo Papa Francesco evidenzia che “il virus più difficile da sconfiggere” è “l’individualismo radicale” per costruire pensare e generare un “mondo aperto”, cioè senza muri, senza confini, senza esclusi e senza estranei.
Il rosario spiegato da don Alberto Rovagnati ai giovani e da don Luigi Maria Epicoco agli adulti.
Dopo aver evidenziato nel primo capitolo le molteplici ombre che oggi attanagliano il mondo, il Papa prosegue indicando un esempio luminoso di carità, di solidarietà e di fratellanza: il buon samaritano presentato da Gesù nel Vangelo (cfr. Lc. 10,25-37).
In questi giorni pasquali mentre tutti siamo in apprensione per il futuro dell’umanità ho riletto l’enciclica di Papa Francesco: “Fratelli tutti” dove ho trovato spunti, che se li interiorizziamo, potranno umanizzare il mondo. Li condivido con voi.