10 maggio 2025

(Prossimo aggiornamento sabato 17 maggio 2025)

Stare con il PAPA è stare con il SIGNORE GESÙ

E’ stato eletto il nuovo Papa Leone XIV, e questo ci esorta a riflettere appunto sul Papa, definito da santa Caterina da Siena: “il dolce Cristo in terra” essendo il “Vicario di Gesù Cristo”, il “Successore del principe degli Apostoli” e il “Vescovo di Roma”. Questi tre titoli ci chiariscono “chi è il Papa”. Evidenziamo subito che nell’Annuale Pontificio da alcuni anni papa Francesco ha prediletto il titolo di “Vescovo di Roma” mentre gli altri sono introdotti dal titoletto “Titoli storici”. Hanno perso il loro significato e valore? Assolutamente no come chiarito il 10 gennaio 2020 dal Direttore della Sala Stampa Vaticana Matteo Bruni. “Questi titoli ‘storici’ si intendono storicamente legati al titolo di Vescovo di Roma, perché nel momento in cui viene designato dal conclave alla guida della Chiesa di Roma l’eletto acquisisce i titoli collegati a questa nomina”. In altre parole mantengono intatta la loro attualità altrimenti sarebbero stati cancellati.

“Vicario di Gesù Cristo” e “Successore del principe degli Apostoli”.

Queste due definizioni riguardanti il Papa sono fondate sulle parole che il Signore Gesù rivolse a Pietro: “E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt. 16, 17-19). Espressione chiarissima dove Pietro significa “roccia” e pietra “fondamento”. Dunque, Pietro è incaricato dal Cristo di essere il principio di stabilità, di unione e di coesione della Chiesa. Ricorda la Costituzione Lumen Gentium: “Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro ma volle costituire di loro un popolo unito attorno ad uno stabile fondamento” (n. 17).

Poi, il Signore Gesù, approfondisce il pensiero: “A te darò le chiavi del regno”. Dare le chiavi della città, della casa, del tesoro indicava nell’antichità tramandare il potere a una persona. Di conseguenza, dare le chiavi del Regno, significa consegnare il potere di santificare (sommo sacerdote), di insegnare (maestro) e di guidare (pastore universale).

Questa missione comprende pure il legare e lo sciogliere, cioè I’assolvere o il condannare, il perdonare o il castigare. E questa autorità non è fondata sulle forze personali ma sull’azione dello Spirito Santo. Alla figura del Papa i Concili dedicarono alcuni documenti ben riassunti dal Concilio Ecumenico Vaticano I che dichiarò il Papa: “pastore universale e infallibile in materia di fede e di costume”. E il Concilio Vaticano II aggiunse: “Questo santo Sinodo, sull’esempio del Concilio Vaticano I, insegna e dichiara che Gesù Cristo, pastore eterno, prepose agli altri apostoli il beato Pietro e in lui stabilì il principio e il fondamento perpetuo e visibile dell’unità di fede e di comunione. Questa dottrina della istituzione, della perpetuità, del valore e della natura del sacro primato del Romano Pontefice e del suo infallibile magistero, il santo Concilio la propone di nuovo a tutti i fedeli come oggetto certo di fede” (LG 18). È questa una dottrina, che possiamo riassumere nell’antica formula: “Ubi Petrus, ibi Ecclesia” (Dove è Pietro, ivi è la Chiesa) (Sant’ Ambrogio, Expositio in Ps., XL, § 30).

“Vescovo di Roma”.

Una qualifica a cui papa Francesco fece riferimento fin dal giorno della sua elezione a pontefice. “Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma (…) La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie!” (13 marzo 2013).
Perché questo titolo è primario? L’identità primordiale del Papa sta nell’essere un vescovo e ogni vescovo è sempre in relazione a una diocesi. Se non fosse così il Papa raffigurerebbe di più un capo di stato che un pastore. Inoltre, si spezzerebbe la sua autorità e la sua relazione con i vescovi che possiamo riassumere nella formula: “cum Petro et sub Petro”, cioè in comunione con Pietro (cum) e sotto (sub) l’autorità di Pietro. Qual’è la missione primaria della Chiesa di Roma di cui il Papa è il vescovo? Sant’ Ignazio di Antiochia la riassume affermando: “presiedere nella carità” tutte le Chiese.
Da quanto affermato comprendiamo che la persona del Papa, in particolare il suo Magistero, è centrale per tutta la Chiesa e per ogni cristiano che a volte critica il Pontefice regnate senza leggere i suoi testi, senza contestualizzare i suoi interventi ma si ferma al “sentito dire” accreditando i pettegolezzi. Ebbene, per molti, cioè per gli amanti del chiacchiericcio, “il Papa migliore” è sempre il “Papa precedente”, anche se fu biasimato o deplorato nell’esercizio del ministero petrino.
Per chiarire il significato del Magistero del Papa è interessante questa osservazione di Benedetto XVI. “Questa potestà di insegnamento spaventa tanti uomini dentro e fuori della Chiesa. Si chiedono se essa non minacci la libertà di coscienza, se non sia una presunzione contrapposta alla libertà di pensiero. Non è così. Il potere conferito da Cristo a Pietro e ai suoi successori è, in senso assoluto, un mandato per servire. La potestà di insegnare, nella Chiesa, comporta un impegno a servizio dell’obbedienza alla fede. Il Papa non è un sovrano assoluto, il cui pensare e volere sono legge. Al contrario: il ministero del Papa è garanzia dell’obbedienza verso Cristo e verso la Sua Parola. Egli non deve proclamare le proprie idee, bensì vincolare costantemente se stesso e la Chiesa all’obbedienza verso la Parola di Dio, di fronte a tutti i tentativi di adattamento e di annacquamento, come di fronte ad ogni opportunismo (…). Il Papa è consapevole di essere, nelle sue grandi decisioni, legato alla grande comunità della fede di tutti i tempi, alle interpretazioni vincolanti cresciute lungo il cammino pellegrinante della Chiesa. Così, il suo potere non sta al di sopra, ma è al servizio della Parola di Dio, e su di lui incombe la responsabilità di far sì che questa Parola continui a rimanere presente nella sua grandezza e a risuonare nella sua purezza, così che non venga fatta a pezzi dai continui cambiamenti delle mode” (7 maggio 2005).

Abbiamo un nuovo Papa, quale deve essere il nostro atteggiamento nei suoi confronti?

BASTA CRITICHE ignoranti, stolte o di parte. Afferma il cardinale Angelo Scola: “Il credente gli deve affetto, rispetto e obbedienza in quanto segno visibile e garanzia dell’unità della Chiesa”. Poi, riferendosi a papa Bergoglio, afferma che gli attacchi sono “sempre più insolenti contro papa Francesco”, soprattutto “quelli che nascono all’interno della Chiesa, sono sbagliati” (Ho scommesso sulla Libertà, Solferino, 48).
PREGHIAMO PER LUI perché il compito affidatogli dal Signore Gesù è arduo, difficile e faticoso.
Al nuovo Papa vogliamo indirizzare il nostro omaggio di fede e di amore, convinti che ascoltare e onorare il Papa accresce la nostra comunione con il Signore Gesù e con la Sua Chiesa.

Don Gian Maria Comolli

4° DOMENICA DI PASQUA 

(11 maggio 2025)

E’ LA DOMENICA DI PREGHIERA E RIFLESSIONE SULLE VOCAZIONI

La quarta domenica dopo Pasqua, definita del “Buon Pastore” è dedicata alla “preghiera” e alla “riflessione” sulle vocazioni sacerdotali e religiose, maschili e femminili. Dunque, “preghiera” personale e comunitaria, poiché le vocazioni sono un dono di Dio.
Molteplici sono nella Chiesa e nella società le vocazioni e gli ambiti. Vocazione nella famiglia come coniugi e genitori e nella professione, operando per il bene comune e, appunto, vocazioni alla vita religiosa.
Ma queste vocazioni oggi sono in crisi; per questo ci domandiamo:
-E’ Dio che sollecita meno giovani/e a seguirlo, oppure sono gli uomini e le donne che temono questa proposta?
-Nei primi decenni del terzo millennio necessitano ancora al nostro contesto societario “queste presenze”?
Al primo interrogativo possiamo rispondere “no”, poichè Dio esorta tanti, come nel passato, a “lavorare nella sua messe”.
Alla seconda domanda rispondiamo “si” poiché, oggi più che nel passato, la nostra “società liquida” o “post moderna” implora un “supplemento di anima”, essendo progredita a livello scientifico e tecnico ma svuotata dei valori riguardanti il sacro, la difesa della vita e della famiglia, la solidarietà, la crescita morale e civile.
Ebbene, alla società attuale, occorrono “guide spirituali” illuminate e coraggiose che non temano di proclamare che il Signore Gesù è l’unico salvatore dell’uomo e che supportino le persone nella ricerca delle motivazioni esistenziali più profonde.

Questa Giornata riguarda perciò tutti i cristiani!
LA FAMIGLIA che nel passato era la culla e l’ambito in cui maturavano e crescevano le vocazioni religiose. Oggi, invece, alcune famiglie ostacolano la consacrazione a Dio dei ragazzi/e e dei giovani/e, poiché maturano su di essi ambizioni professionali o economiche, e di conseguenza, questa scelta, è ritenuta “una disgrazia”. Ma attenzione, queste famiglie, condannano giovani/e all’ “infelicità esistenziale”.
GLI ADOLESCENTI E I GIOVANI che spesso oggi si accontentano di progetti modesti, spinti dal disimpegno, dall’oziosità, dall’indifferenza che prevalgono sulla fatica, sulla responsabilità, sull’impegno e soprattutto “sul definitivo”, poiché consacrarsi a Dio richiede una donazione “per sempre”: e questo incute paura.
I CONSACRATI richiedendo loro più gioia, più altruismo, maggiore spiritualità e un’ampia attenzione ai segni dei tempi; in altre parole una “testimonianza profetica”.

Buona Domenica

 

IL “CONTATORE” DEGLI ABORTI

Controlla in tempo reale il numero degli aborti nel mondo dal 1 gennaio 2025

Oggi siamo a 15.888.000

VERIFICA IL CONTATORE

 

LA “DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA”

L’obiettivo del libro non è solo quello di illustrare e attualizzare i temi e riflessioni intorno a molteplici argomenti, ma soprattutto quello di stimolare molti a “rimboccarsi le maniche” affinché ognuno possa offrire il proprio contributo alla costruzione di una società “alternativa”, dove Dio e la vita dell’uomo siano nuovamente rispettati, venerati e onorati.

Ha affermato Papa Leone XIV sabato 11 maggio incontrando i Cardinali e spiegando loro perchè il nome “Leone”. «Diverse sono le ragioni (…)  ma principalmente perché il Papa Leone XIII, con la storica Enciclica Rerum novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale; E OGGI LA CHIESA OFFRE A TUTTI IL SUO PATRIMONIO DI DOTTRINA SOCIALE per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro».

CONOSCI IL TESTO

BREVI VIDEO RIGUARDANTI IL PRIMO CAPITOLO

 

BIOETICA

Le librerie espongono vari testi sui temi bioetici redatti da autorevoli studiosi. Abitualmente, però, si passa oltre valutandoli complessi e reputando gli argomenti rivolti agli “addetti ai lavori” (bioeticisti, ricercatori, scienziati…). Al contrario, il testo che vi presento, si propone di superare questo pregiudizio, narrando la bioetica con un linguaggio semplice e chiaro, pur conservando intatto il rigore scientifico.
Il libro, dopo aver posto le basi del discorso etico e bioetico, esaminerà i momenti fondamentali della vita, ponendo l’attenzione ad alcune problematiche esistenziali e sociali affinchè la vita umana sia rispettata in tutte le sue fasi dal concepimento alla morte naturale.

CONOSCI IL TESTO

ALCUNI VIDEO CON INTERVISTE A “TV PADRE PIO” SUGLI ARGOMENTI PRINCIPALI DELLA BIOETICA

NON DIMENTICHIAMO PAPA FRANCESCO

LEGGI

 

UN LIBRO ALLA SETTIMANA

Movimento per la Vita, Il Magistero di papa Francesco sulla vita nascente, Editori Romani 2025 (prossima uscita)


Con il suo linguaggio capace di arrivare a tutti, Papa Francesco non ha mai cessato di parlare dei bambini in viaggio verso la nascita, osservando anche una delicata e amorevole attenzione per le loro mamme (APPROFONDISCI). 

LA NOSTRA BIBLIOTECA

https://www.gianmariacomolli.it/category/libri/

 

UN FILM ALLA SETTIMANA

AYDINLAR (2024) 


ll film ha vinto la XVI edizione dell’International Catholic Film Festival “Mirabile Dictu” che nell’Anno del Giubileo della Speranza ha avuto come filo conduttore di tutte le opere finaliste il tema della Speranza e della Redenzione. Il film ambientato nella regione del Lago d’Aral, racconta la storia di Seyit, che vive a Muynak, città in rovina a causa del prosciugamento del Lago. Seyit a causa della mancanza di lavoro, sarà costretto a lasciare Muynak per cambiare il suo destino. Sei anni dopo, quando riceve il messaggio della morte del nonno, torna nella sua città natale, trovandola profondamente trasformata.

 I NOSTRI FILM

https://www.gianmariacomolli.it/category/film/

 

LE DOMANDE AL DON (11)

Massimo rispetto della Chiesa per la «persona» omosessuale

Una certa quota di uomini e donne praticano, in modo saltuario o continuativo, l’omosessualità. Questo è un dato indiscutibile. Mi domando: non è ormai giunto il momento che anche la Chiesa riconosca i loro diritti? Marcella.

Da pochi giorni mio figlio di 24 anni mi ha comunicato di essere omosessuale ed io sono caduta nello sconforto non accettando la sua scelta. L’omosessualità è uno stato definitivo oppure è possibile tornare all’etero-sessualità? Vincenza.

LA RISPOSTA DEL DON 

Il tema dell’omosessualità suscita ampie polemiche, e spesso è strumentalizzato, manipolato e distorto.
Alcuni, accusano la Chiesa cattolica, di instaurare nella società un clima «omofobico»; visione profondamente ingiusta, dato che la Chiesa dimostra forte rispetto per queste persone, ed invita tutti ad assumere lo stesso atteggiamento: «Va deplorato con fermezza che le persone omosessuali sono state e siano ancora oggetto di espressioni malevoli e di azioni violente. Simili comportamenti meritano la condanna dei pastori della Chiesa, ovunque si verifichino. Essi rivelano una mancanza di rispetto per gli altri, lesiva dei principi elementari su cui si basa una sana convivenza civile. La dignità propria di ogni persona dev’essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni» (Congregazione per la Dottrina della Fede, Cura pastorale delle persone omosessuali, 1986, 10). Prosegui la lettura

LE RISPOSTE DELLE SCORSE SETTIMANE 

 

11 maggio: LA FESTA DELLA MAMMA

La madre, Victor Hugo.
La madre è un angelo che ci guarda
che ci insegna ad amare!
Ella riscalda le nostre dita, il nostro capo
fra le sue ginocchia, la nostra anima
nel suo cuore: ci dà il suo latte quando
siamo piccini, il suo pane quando
siamo grandi e la sua vita sempre.

 

SOSTIENI CHI “fa il bene” ANCHE A NOME TUO

Il Blog dell’ “Uomo pensante” vuole combattere stereotipi e pregiudizi, non sta dalla parte di nessuno ma si basa unicamente sulla verità dei fatti e si propone di essere il più inclusivo possibile. Come potete notare, nonostante i numeri soddisfacenti di entrate giornaliere, non vi è nessuna pubblicità per non essere manipolato dagli inserzionisti. Per questo, se presto un servizio che ritenete buono, chiedo la vostra generosità nei confronti di chi fa il bene anche a “nome vostro”.
Evidenzio tre situazioni: i sacerdoti, un IRCCS (Ricerca e Cura a Carattere Scientifico) specializzato sulla psichiatria e un prete mio caro amico che gestisce una comunità di persone fragili.

SACERDOTI


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I sacerdoti sono un dono perché donano la loro vita agli altri. Dona anche tu. Il tuo bel gesto nei confronti dei sacerdoti è riconosciuto anche dal sistema fiscale. Una donazione, infatti, è deducibile dal reddito annuale se effettuata a favore dell’ICSC (Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero) attraverso: carta di credito, conto corrente postale, bonifico bancario.
Per le donazioni tramite conto corrente postale o bonifico bancario usare la causale “erogazione liberale art. 46 L.222/85”. Le donazioni per i sacerdoti sono deducibili dal reddito annuale fino a un massimo di euro 1.032,91.
Un sacerdote vive con molto meno di quello che si crede. E fa molto di più.
Dal 1984 è stata soppressa la retribuzione statale ai sacerdoti e il loro sostentamento è affidato esclusivamente alla tua generosità. In Italia esistono più di 35.000 sacerdoti che donano la propria vita agli altri. Con ogni tua offerta puoi garantire a queste persone una dignitosa sussistenza e contribuire alle loro missioni quotidiane, sempre rivolte ai più sofferenti. Basta un piccolo contributo per dare sostegno a tanti.
Mentre le offerte che fai direttamente in chiesa aiutano esclusivamente il sacerdote della parrocchia, le donazioni presenti in questo sito sono ripartite equamente tra tutti i sacerdoti per assicurare loro una vita decorosa.

IRCCS CENTRO FATEBENEFRATELLI SAN GIOVANNI DI DIO di BRESCIA

L’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia è un centro leader nella ricerca e cura delle malattie psichiatriche e della malattia di Alzheimer. I programmi di ricerca sono un aspetto essenziale dell’assistenza: permettono di scoprire nuove cure e trattamenti nell’interesse di tutta la comunità. L’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli ha stabilito rapporti collaborativi con qualificati centri italiani, europei e statunitensi, dimostrando capacità di operare in gruppi di lavoro internazionali. Infatti, l’integrazione tra clinica e ricerca rappresenta un importante punto di forza perchè il lavoro sperimentale è strettamente connesso alla cura. L’IRCCS cura ogni anno oltre seimila pazienti e gestisce nove Unità/Laboratori di ricerca e cinque Servizi di Ricerca.
Conosci l’IRCCS e come donare

DON MAURIZIO UDA

<Siamo saliti a Garzola, frazione di Como, attuale residenza di don Maurizio Uda. Con don Maurizio abbiamo visitato la sua casa su tre piani ascensore interno e stanze pregevolmente arricchire da stucchi sul soffitto e grandi finestre su un panorama stupendo. La villa è dotata di tante stanze che don Maurizio ha aperto a chi per molti motivi si trova in momenti particolari della propria vita. Don Maurizio ha sgombrato le stanze e le ha riadattate con letti a castello per gli ospiti. Eravamo in tredici ma con don Maurizio e i suoi ospiti ci siamo trovati in un attimo in una tavolata di venti persone. E così abbiamo conosciuto persone fragili che dopo aver perso il lavoro sono cadute nella dipendenza dell’alcool. Alla nostra tavola anche chi dopo un periodo di detenzione e sconto della pena ritrova la libertà ma non l’autonomia di una vita dignitosa trovando solo porte chiuse. Ad esempi, una giovane famiglia singalese e un africano che fuggono da situazioni difficili. Mario ha cucinato la pasta a cui don Maurizio ne ha aggiunta visto il numero dei commensali, poi secondo, frutta e dolce hanno concluso il pranzo domenicale. Questo è don Maurizio> (da https://www.masci-como.it/blog/2024/01/23/domenica-a-garzola/).

 

IL “PROTETTORE” DEL BLOG

Il Protettore di questo blog è il BEATO GIUDICE ROSARIO LIVATINO assassinato dalla mafia il 21 settembre 1990 che è stato non solo un “uomo pensante” ma anche un magistrato modello e una persona di grande e autentica fede: «Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili». Quindi. come affermò san Giovanni Paolo II un “martire della giustizia e indirettamente della fede”. Pur partecipando alla Messa ogni giorno, forse nessuno ha notato la sua azione religiosa ma l’effetto di quell’azione, cioè la testimonianza. Dunque una fede non da mostrare nelle forme ma da rendere leggibile nella testimonianza. E, ogni suo documento, al termine, era siglato con STD (SUB TUTELA DEI). Il mio auspicio è che anche i molti visitatori di questo blog, seguendo il suo esempio, si pongano “sub tutela Dei” e testimoni, anche con le argomentazioni da uomini pensanti, di principi e di valori fondamentali alla nostra società e alle future generazioni. GRAZIE.
Per conoscere il beato Livatino: 

-La vita

-«L’uomo che ho ucciso, Livatino, – ha affermato: oggi mi aiuta a coltivare la speranza»

-Un commento sul Giudice Livatino

 

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Pillola di Saggezza Mensile

LA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA (1) – Cos’è?

By | Pillole di saggezza

LA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA (1)
Pochi cristiani conoscono la Dottrina Sociale della Chiesa avviata ufficialmente da papa Leone XIII nel 1891 con l’Enciclica Rerum novarum e attualizzata, nei decenni, dal Magistero dei Papi e da molteplici documenti. Voglio quindi, con queste Pillole di Saggezza e anche nelle prossime settimane, illustrarla, rimandando per chi intende approfondirla al mio testo: La Dottrina Sociale della Chiesa. Un progetto per una società “alternativa” (ed. Cantagalli).

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