19 aprile 2025

(Prossimo aggiornamento sabato 26 aprile 2025)

PASQUA. Cristo è veramente Risorto: INCREDIBILE!

Se recandoci al cimitero ad onorare un defunto trovassimo la tomba dischiusa e senza il feretro, esclameremmo: INCREDIBILE.
È questa la reazione delle donne che al mattino di Pasqua si sono recate al sepolcro e l’hanno trovato vuoto con accanto un angelo che gli disse: «Non abbiate paura. So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto». Inoltre, più volte nei giorni pasquali, il Vangelo affermerà che gli apostoli “stentavano a credere”, tanto l’evento oltrepassava ogni schema.
Eppure, è questo l’avvenimento portante e fondante la Chiesa alla quale apparteniamo da battezzati, e nel cui nome celebriamo la Pasqua.
Con la Pasqua “celebriamo il fatto” che il Signore Gesù, ucciso alcuni giorni prima, poiché ritenuto “colpevole” di aver proclamato la verità e dopo aver compiuto la missione salvifica che il Padre gli aveva affidato, è risorto. Dio, aveva formulato su di Lui un giudizio totalmente opposto a quello degli uomini. E noi, con la Pasqua, riaffermiamo nuovamente che il verdetto autentico sul Cristo non è quello degli uomini, ma quello di Dio.
E allora, in che cosa si differenziamo gli uomini e le donne che celebrano la Pasqua da chi non avverte questa necessità ed esigenza? Chi festeggia la Pasqua crede che il Signore Gesù è risorto, e in Lui e soltanto in Lui, scorge il fondamento della sua fede, il significato della sua esistenza e la bussola del suo vivere e del suo operare.

Anche noi risorgeremo

Il Signore Gesù risorgendo mostra che la nostra vita, come la Sua, non si concluderà con la morte, poiché oltre la morte per Lui si è realizzata la Resurrezione. Così sarà anche per noi! In altre parole, Cristo ci mostra che anche noi siamo “candidati alla vita eterna”, che la morte è unicamente una “carta velina” che separa la vita terrena da quella eterna. Noi, trascorriamo la prima parte dell’esistenza sulla terra per poi proseguirla in cielo, in totale comunione con Dio, realizzando il desiderio più grande del nostro cuore come affermava sant’ Agostino: «ci hai fatti per Te e inquieto è il nostro cuore finché non riposa in te».
Siamo persuasi di essere candidati alla vita eterna?

Cosa significa celebrare la Pasqua in questo Anno Santo 2025?

Significa ringraziare Dio per l’immensa speranza che ci offre in questi tanti mesi in cui scorrono continuamente davanti ai nostri occhi terribili immagini di violenza e di distruzione per la guerra Russia-Ucraina (e non solo), delusi da sogni errati che le società post moderne ci aveva proposto e che stanno sciogliendosi come la neve a contatto con il sole.
Significa prendere coscienza con immenso rammarico che «abbiamo scordato la lezione delle tragedie del secolo scorso, il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali» (Papa Francesco).
Significa pentirci sia come singoli che come società «che abbiamo preferito ignorare Dio, convivere con le nostre falsità, alimentare l’aggressività, sopprimere vite e accumulare armi, dimenticandoci che siamo custodi del nostro prossimo e della stessa casa comune» (Papa Francesco). E, i frutti mortiferi, che abilmente molti insipienti ci hanno inculcato e proseguono nella loro opera persuasiva, li sperimentiamo giorno dopo giorno.
Di più. Chi esprime che la pace si ottiene unicamente con il dialogo, la mediazione e il confronto e non con l’accumulo di armi, viene tacciato, a partire dal Papa, l’unica autorità morale a livello mondiale che ha le caratteriste, i requisiti e le particolarità per giungere ad una riconciliazione mondiale.

Come raggiungere l’eternità?

Se vogliamo indirizzare la nostra esistenza all’eternità, dovremo operare per questo obiettivo fin da ora, ricollocando sia nell’ambito societario che personale i valori eterni, quelli proposti dal Signore Gesù nella sua vita terrena e raccolti nel Vangelo. Quali sono? «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti» (Mt. 22,37-40). Tutto il resto è relativo e anche negativo: dal puntare prevalentemente sul possedere all’accaparrare il superfluo, dal seguire acriticamente il pensiero dominante al conformarci ai modelli insignificanti proposti con grande enfasi da una società in dissolvimento. Dal difendere i “nuovi diritti” che umiliano l’uomo e la sua natura.
Allora, in occasione della Pasqua, non sfuggiamo ad un serio e profondo esame di coscienza riguardante la nostra esistenza per indirizzarla nuovamente sul Vangelo. E, non scordiamoci, la confessione!

Come vivere con profitto il tempo che il Signore Gesù ci offrirà?

1.Compiendo il bene

Oggi, è diffuso un pessimismo nei riguardi del bene; in varie situazioni, si ritiene che s’imponga unicamente il prepotente, l’aggressivo, l’arrogante…, e quindi, per molti, il positivo sta scomparendo. Non è così: il bene non fa notizia, ma è molto come riportato ogni settimana da questo blog. Ma purtroppo come ricordava il filosofo cinese Lao Tzu: “Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce“. E, come scordare a cinque anni di distanza, gli eroici operatori sanitari, sacerdoti, religiosi/e che nel periodo della pandemia, pur consapevoli del pericolo, hanno curato e confortato molti malati e moribondi, fino a sacrificare la loro vita. Sono senz’altro quelli che papa Francesco ha definito: “i santi della porta accanto”.

2.Conservando la fede

Cioè il rapporto quotidiano e personale con Dio. Una relazione dì fiducia e di abbandono al suo amore, un’ intimità che consenta di affermare, convinti e non per scaramanzia: “sono sempre nelle mani di Dio”. Senza fede, la vita resta muta e si annaspa nella solitudine e nel “non senso”.

3.Intersecando la fede con la vita

Il nostro essere cristiani non può limitarsi alle sfere dei sentimenti e delle emozioni, ma deve concretizzarsi nel quotidiano e nel reale, orientando la nostra presenza in famiglia, nel luogo di lavoro e nel sociale.

Con questi sentimenti ci scambiamo reciprocamente gli auguri memori, però, dell’avvertimento di sant’ Agostino: «Sono i giorni in cui dobbiamo cantare l’alleluia; su via fratelli, canti la voce, canti la vita, cantino le azioni».

Don Gian Maria Comolli

IL VANGELO DELLA DOMENICA

Questa settimana ho sospeso l’abituale commento al Vangelo o meglio l’ho intersecato all’editoriale di questo Blog

 

IL “CONTATORE” DEGLI ABORTI

Controlla in tempo reale il numero degli aborti nel mondo dal 1 gennaio 2025

Oggi siamo a 13.340.000

VERIFICA IL CONTATORE

 

LA “DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA”

L’obiettivo del libro non è solo quello di illustrare e attualizzare i temi e riflessioni intorno a molteplici argomenti, ma soprattutto quello di stimolare molti a “rimboccarsi le maniche” affinché ognuno possa offrire il proprio contributo alla costruzione di una società “alternativa”, dove Dio e la vita dell’uomo siano nuovamente rispettati, venerati e onorati.

CONOSCI IL TESTO

BREVI VIDEO RIGUARDANTI IL PRIMO CAPITOLO

 

BIOETICA

Le librerie espongono vari testi sui temi bioetici redatti da autorevoli studiosi. Abitualmente, però, si passa oltre valutandoli complessi e reputando gli argomenti rivolti agli “addetti ai lavori” (bioeticisti, ricercatori, scienziati…). Al contrario, il testo che vi presento, si propone di superare questo pregiudizio, narrando la bioetica con un linguaggio semplice e chiaro, pur conservando intatto il rigore scientifico.
Il libro, dopo aver posto le basi del discorso etico e bioetico, esaminerà i momenti fondamentali della vita, ponendo l’attenzione ad alcune problematiche esistenziali e sociali affinchè la vita umana sia rispettata in tutte le sue fasi dal concepimento alla morte naturale.

CONOSCI IL TESTO

ALCUNI VIDEO CON INTERVISTE A “TV PADRE PIO” SUGLI ARGOMENTI PRINCIPALI DELLA BIOETICA

UN LIBRO ALLA SETTIMANA

V. Messori, DICONO CHE E’ RISORTO. Un’indagine sul sepolcro vuoto di Gesù. Ed. SEI, pp. 416, Euro 19,90

Dopo Ipotesi su Gesù e l’inchiesta sulla sua Passione e Morte in Patì sotto Ponzio Pilato?, Vittorio Messori indaga il mistero della Risurrezione con la chiarezza del giornalista, unita alla preparazione dell’esperto.

LA NOSTRA BIBLIOTECA

https://www.gianmariacomolli.it/category/libri/

 

UN FILM ALLA SETTIMANA

IL RE DEI RE (1961) 


Siamo nell’anno 63 prima della nascita di Cristo nella Giudea con l’arrivo dell’esercito romano che fa irruzione conquistando la città di Gerusalemme. Ha inizio così una lunga e spietata dominazione da parte dei romani sul popolo d’Israele che nel corso degli anni farà causare diverse ribellioni. Intanto nasce Gesù. Le vicende del film quindi raccontano tutta la vita del Messia fin da quando aveva 12 anni alla tragica crocifissione e alla sua risurrezione. 

 I NOSTRI FILM

https://www.gianmariacomolli.it/category/film/

 

LE DOMANDE AL DON (9)

Gesù è il Signore della vita e della morte

Stiamo avvicinandoci velocemente alla Pasqua dove ricorderemo la risurrezione di Gesù. Ma prima della risurrezione anche Cristo è morto. Quindi vorrei chiederle: cosa insegna Gesù nei Vangeli riguardo alla nostra morte? Silvia.

LA RISPOSTA DEL DON 

I Vangeli non forniscono informazioni alle nostre curiosità sulla morte; motivano unicamente che Gesù è il Signore della vita e della morte come evidenziato nei tre miracoli di risurrezione: il figlio della vedova di Nain (cfr Lc. 7,11-17), la figlia di Giairo (cfr Lc. 8,50-56) e Lazzaro (cfr Gv. 11).
Assistendo allo spegnersi di una vita immediatamente pensiamo alla morte e agli interrogativi che essa pone, dato che ognuno desidererebbe conoscere che cosa incontrerà terminata l’avventura umana (Prosegui la lettura) 

LE RISPOSTE DELLE SCORSE SETTIMANE 

SOSTIENI CHI “fa il bene” ANCHE A NOME TUO

Il Blog dell’ “Uomo pensante” vuole combattere stereotipi e pregiudizi, non sta dalla parte di nessuno ma si basa unicamente sulla verità dei fatti e si propone di essere il più inclusivo possibile. Come potete notare, nonostante i numeri soddisfacenti di entrate giornaliere, non vi è nessuna pubblicità per non essere manipolato dagli inserzionisti. Per questo, se presto un servizio che ritenete buono, chiedo la vostra generosità nei confronti di chi fa il bene anche a “nome vostro”.
Evidenzio tre situazioni: i sacerdoti, un IRCCS (Ricerca e Cura a Carattere Scientifico) specializzato sulla psichiatria e un prete mio caro amico che gestisce una comunità di persone fragili.

SACERDOTI


GUARDA IL VIDEO

I sacerdoti sono un dono perché donano la loro vita agli altri. Dona anche tu. Il tuo bel gesto nei confronti dei sacerdoti è riconosciuto anche dal sistema fiscale. Una donazione, infatti, è deducibile dal reddito annuale se effettuata a favore dell’ICSC (Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero) attraverso: carta di credito, conto corrente postale, bonifico bancario.
Per le donazioni tramite conto corrente postale o bonifico bancario usare la causale “erogazione liberale art. 46 L.222/85”. Le donazioni per i sacerdoti sono deducibili dal reddito annuale fino a un massimo di euro 1.032,91.
Un sacerdote vive con molto meno di quello che si crede. E fa molto di più.
Dal 1984 è stata soppressa la retribuzione statale ai sacerdoti e il loro sostentamento è affidato esclusivamente alla tua generosità. In Italia esistono più di 35.000 sacerdoti che donano la propria vita agli altri. Con ogni tua offerta puoi garantire a queste persone una dignitosa sussistenza e contribuire alle loro missioni quotidiane, sempre rivolte ai più sofferenti. Basta un piccolo contributo per dare sostegno a tanti.
Mentre le offerte che fai direttamente in chiesa aiutano esclusivamente il sacerdote della parrocchia, le donazioni presenti in questo sito sono ripartite equamente tra tutti i sacerdoti per assicurare loro una vita decorosa.

IRCCS CENTRO FATEBENEFRATELLI SAN GIOVANNI DI DIO di BRESCIA

L’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia è un centro leader nella ricerca e cura delle malattie psichiatriche e della malattia di Alzheimer. I programmi di ricerca sono un aspetto essenziale dell’assistenza: permettono di scoprire nuove cure e trattamenti nell’interesse di tutta la comunità. L’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli ha stabilito rapporti collaborativi con qualificati centri italiani, europei e statunitensi, dimostrando capacità di operare in gruppi di lavoro internazionali. Infatti, l’integrazione tra clinica e ricerca rappresenta un importante punto di forza perchè il lavoro sperimentale è strettamente connesso alla cura. L’IRCCS cura ogni anno oltre seimila pazienti e gestisce nove Unità/Laboratori di ricerca e cinque Servizi di Ricerca.
Conosci l’IRCCS e come donare

DON MAURIZIO UDA

<Siamo saliti a Garzola, frazione di Como, attuale residenza di don Maurizio Uda. Con don Maurizio abbiamo visitato la sua casa su tre piani ascensore interno e stanze pregevolmente arricchire da stucchi sul soffitto e grandi finestre su un panorama stupendo. La villa è dotata di tante stanze che don Maurizio ha aperto a chi per molti motivi si trova in momenti particolari della propria vita. Don Maurizio ha sgombrato le stanze e le ha riadattate con letti a castello per gli ospiti. Eravamo in tredici ma con don Maurizio e i suoi ospiti ci siamo trovati in un attimo in una tavolata di venti persone. E così abbiamo conosciuto persone fragili che dopo aver perso il lavoro sono cadute nella dipendenza dell’alcool. Alla nostra tavola anche chi dopo un periodo di detenzione e sconto della pena ritrova la libertà ma non l’autonomia di una vita dignitosa trovando solo porte chiuse. Ad esempi, una giovane famiglia singalese e un africano che fuggono da situazioni difficili. Mario ha cucinato la pasta a cui don Maurizio ne ha aggiunta visto il numero dei commensali, poi secondo, frutta e dolce hanno concluso il pranzo domenicale. Questo è don Maurizio> (da https://www.masci-como.it/blog/2024/01/23/domenica-a-garzola/).

Chi fa BENE “il bene”

Un’associazione di Volontariato o Ente di Terzo Settore alla settimana

UN BREVE CORSO PER VOLONTARI: LINK

 

I CENTRI DI AIUTO ALLA VITA

 

MISSION E VALORI

I Centri di Aiuto alla Vita (CAV) sono una emanazione del Movimento per la Vita Italiano (MPVI) che ha l’obiettivo di difendere e promuovere il valore della vita umana “dal concepimento alla morte naturale”, senza eccezioni.
A tal fine la Federazione promuove l’affermazione di una cultura autenticamente aperta all’accoglienza e alla protezione di ogni essere umano, in qualsiasi fase del suo sviluppo ed in qualsiasi condizione esso si trovi, specialmente nella fase prenatale, dal concepimento, ed in quella terminale, minacciata dalla cultura eutanasica dello scarto.
Solidarietà, democrazia, aconfessionalità e specificità sono gli altri valori che animano il servizio del Movimento, anche attraverso la propria rete di sedi locali.
Con oltre 350 sedi, dislocate nel territorio italiano, i Centri di Aiuto alla Vita rispondono in maniera concreta alle necessità di donne e ragazze incinta, madri che scoprono una gravidanza inattesa, coppie, compagni con molte paure e così via. È il luogo fisico in cui una donna viene accolta, in cui i volontari si prendono cura di lei e percorrono un pezzo di strada, quando necessario alla singola donna, nel delicato momento della gravidanza.

CASE DI ACCOGLIENZA

Tra le varie iniziative i Centri di Aiuto alla Vita posseggono 64 Case di Accoglienza con oltre 400 posti.
Le Case, strutturate in varie tipologie, nascono per dare accoglienza a tutte quelle mamme in attesa e in difficoltà, senza distinzione di nazionalità e religione, che per diverse ragioni (di natura economica, sociale, ambientale, familiare) sono costrette ad allontanarsi per scongiurare l’aborto e per dare alla luce in tutta serenità i propri bimbi. Il periodo di accoglienza va dal momento del concepimento e si prolunga oltre il parto, generalmente fino al primo anno di vita del bambino, a seconda del caso.

SEDI DELL’ASSOCIAZIONE

Oltre 350 sede in tutta l’Italia. VEDI LE SEDI

Segreteria Nazionale: Tel. 06.68301121; email: mpv@mpv.org 

PER CONOSCERE L’ASSOCIAZIONE: LINK

IL “SERVIZIO CIVILE” AL MOVIMENTO PER LA VITA ITALIANO

Hai tra i 18 e i 28 anni? Ti sei sempre occupato degli altri e vuoi dedicare un anno della tua vita al servizio del bene comune? Vuoi crescere professionalmente, personalmente e intellettualmente? Il Servizio Civile Nazionale è un’esperienza importante per dedicare un anno alla propria formazione e alla comunità in cui si vive. APPROFONDISCI

 

IL “PROTETTORE” DEL BLOG

Il Protettore di questo blog è il BEATO GIUDICE ROSARIO LIVATINO assassinato dalla mafia il 21 settembre 1990 che è stato non solo un “uomo pensante” ma anche un magistrato modello e una persona di grande e autentica fede: «Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili». Quindi. come affermò san Giovanni Paolo II un “martire della giustizia e indirettamente della fede”. Pur partecipando alla Messa ogni giorno, forse nessuno ha notato la sua azione religiosa ma l’effetto di quell’azione, cioè la testimonianza. Dunque una fede non da mostrare nelle forme ma da rendere leggibile nella testimonianza. E, ogni suo documento, al termine, era siglato con STD (SUB TUTELA DEI). Il mio auspicio è che anche i molti visitatori di questo blog, seguendo il suo esempio, si pongano “sub tutela Dei” e testimoni, anche con le argomentazioni da uomini pensanti, di principi e di valori fondamentali alla nostra società e alle future generazioni. GRAZIE.
Per conoscere il beato Livatino: 

-La vita

-«L’uomo che ho ucciso, Livatino, – ha affermato: oggi mi aiuta a coltivare la speranza»

-Un commento sul Giudice Livatino

 

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#Sulla via della croce il nostro volto, come il tuo, può finalmente diventare raggiante e diffondere benedizione. Ne hai impressa in noi la memoria, presentimento del tuo ritorno, quando ci riconoscerai al primo sguardo, uno a uno# (18 aprile 2025)

#Molte paure ci abitano e tremende ingiustizie ci circondano, ma un mondo nuovo è già sorto. Dio ha tanto amato il mondo da dare a noi il suo Figlio, Gesù. Egli unge le nostre ferite e asciuga le nostre lacrime# (17 aprile 2025)

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