15 marzo 2025

(Prossimo aggiornamento sabato 22 marzo 2025)

Le caratteristiche e i valori irrinunciabili del VOLONTARIO

Sabato e domenica scorsa a Roma si è celebrato il Giubileo del Mondo del Volontariato. Anche questo Blog vuole fornire il suo contributo riflettendo sulle caratteristiche del volontario mentre la “Pillola di Saggezza” del mese di marzo lo ha inquadrato a livello normativo e societario.

DEFINIZIONE DI VOLONTARIO

Vari autori hanno definito le caratteristiche del volontario. Noi facciamo riferimento alle definizioni di A. Ellena e di V. Cesareo.
Afferma Ellena: “Volontario è il cittadino che liberamente, non in esecuzione di specifici obblighi morali o doveri giuridici, ispira la sua vita – nel pubblico e nel privato – a fini di solidarietà. Pertanto, adempiuti i suoi doveri civili e di stato, si pone a disinteressata disposizione della comunità, promuovendo una risposta creativa ai bisogni emergenti dal territorio con attenzione prioritaria per i poveri, gli emarginati, i senza potere. Egli impegna energie, capacità, tempo ed eventuali mezzi di cui dispone, in iniziative di condivisione realizzate preferibilmente attraverso l’azione di gruppo. Iniziative aperte ad una leale collaborazione con le pubbliche istituzioni e le forze sociali; condotte con adeguata preparazione specifica; attuate con continuità d’interventi; destinate sia ai servizi immediati, che alla indispensabile rimozione delle cause di ingiustizia e di oppressione della persona” (A. Ellena, voce Volontariato, in F. De Marchi e A. Ellena /a cura di/, Nuovo Dizionario di sociologia, Paoline, pg. 324).
V. Cesareo, nel definire il volontario, indica anche la modalità operativa a livello di tempo: “(Volontario è) colui che presta una collaborazione continuativa, in media non inferiore a due ore settimanali, o per periodo di tempo indeterminato e continuativo, non inferiore ai 20 giorni all’anno, gratuitamente, senza fine di lucro, nell’esclusivo interesse del gruppo o a vantaggio di terzi estranei al gruppo, per finalità solidaristica” (V. Cesareo – G. Rossi /a cura di/, Volontariato e Mezzogiorno, EDB, pg. 157).
Ebbene, in una società basata sulla ricerca dell’utilitarismo personale e sullo scambio mercantile, dove “l’avere” molte volte è l’unico scopo perseguito, il volontario afferma, con le parole e con l’azione, un nuovo stile di vita basato sul servizio, divenendo così il “prototipo del cittadino solidale”.

CARATTERISTICHE

Il volontario presta il servizio “gratuitamente”

E’ questo un preciso vincolo riconosciuto anche dalla legge 266/2004  all’articolo 2 quando sottolinea la gratuità del servizio come azione senza scopo di lucro, senza retribuzione, senza possibilità di costituire un rapporto di lavoro, prevenendo così possibili rischi di abuso dell’opera del volontario o di “lavoro nero”. Di fronte alle leggi del mercato e della concorrenza che guidano vari processi della nostra società, di un contesto culturale che confonde il valore con il prezzo, la bontà con l’efficienza, la produttività con il profitto; di fronte a una quotidianità dove anche le relazioni più intime sono spesso fondate su un rapporto di reciprocità, almeno a parità di valore, o sulla mira inespressa di sopraffare l’altro, gli uomini e le donne volontari sono chiamati a testimoniare una virtù straordinaria. E’ il valore della gratuità e delI’ azione disinteressata costituita da prestazioni rese senza alcun compenso né di carattere economico, nè di prestigio, nè di potere, ma solo nell’ottica del dono e della condivisione con gli altri di quello che si è e di quello che si ha.
Cos’è l’autentica gratuità? La vera gratuità consiste, non solo nel non ricevere una ricompensa per il servizio offerto ma deve essere accompagnata dalla rinuncia, dal sacrificio e dallo sforzo. Un significativo esempio lo troviamo nel Vangelo di Marco (12,43-44) che mostra una povera vedova che depone nel tesoro del Tempio due spiccioli di valore irrilevante rispetto ai consistenti oboli offerti dai ricchi. Ma il Signore Gesù commenta: “In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato il loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”.
Anche il volontario deve presentarsi con il carisma della gratuità, cioè non offre per ricevere in cambio qualcosa, neppure gratitudine. Per giungere a questa “purezza” d’intenzione occorre un cammino personale e di gruppo lungo ed impegnativo, poichè nel cuore dell’uomo s’intrecciano continuamente egoismo ed altruismo, come pure serve rifiutare le ipotizzate norme che intendono legare la solidarietà a vantaggi dilazionati nel tempo.
Ciò che non è autentica gratuità e vero altruismo non merita il nome di Volontariato!

Il volontario “sa amare”

Il vocabolo “amore”, utilizzato frequentemente anche con modalità e in contesti inopportuni, ha smarrito il suo alto valore concettuale e spesso rimane a livello di esteriorità. Chi dobbiamo amare? Cosa significa amare? Da dove nasce l’amore?
L’amore nasce e si sviluppa nel cuore e si concretizza mediante il supporto dell’intelligenza, soprattutto quando è posto al servizio dell’altro. Le necessità e le esigenze del bisognoso d’aiuto oggi mutano e si modificano più velocemente che nel passato; per questo è indispensabile approfondirne la conoscenza affinchè la carità e i gesti di solidarietà non risultino inefficienti e superati. Ricordava un grande frate Fatebenefratello, Fra’ Pierluigi Marchesi riferendosi all’ammalato: “Un volontariato che si ispiri esclusivamente alla carità, senza essere accompagnato dall’intelligenza, oggi non ha più senso, perché lo stesso ‘cliente’ è cambiato. Il dolore ha cambiato volto; in ospedale oggi non incontriamo più, come problema principale, il dolore fisico, perché questo è efficacemente alleviato dai moderni prodotti farmacologici, incontriamo soprattutto la sofferenza e la solitudine” (P. L. Marchesi, Volontariato ispirato dalla solidarietà ma sostenuto dall’intelligenza, in G.M. Comolli – R. Garbagnati /a cura di/, Volontariato verso il 2000. La solidarietà diventa protagonista, F. Angeli, pg. 114).
Ebbene, il volontario, “ama” sia accostandosi al sofferente che prestando attenzione all’evolversi della società.

Il volontario garantisce un servizio “nel quotidiano”

Ammoniva don L. Ciotti: “Se siamo cittadini e membri di una comunità dobbiamo essere tutti ‘volontari’. Il mio sogno è che la nostra vita non sia fatta di gesti straordinari, ma di atteggiamenti normali ed autentici. Se continueranno a sussistere, da un lato, i ‘volontari della solidarietà’ e, dall’altro, gli ‘indifferenti del quotidiano’ ne usciremo tutti sconfitti; ne uscirà sconfitta la comunità tutta. In questo senso, pur apprezzando e stimando molto importante e utile l’opera dei gruppi di volontariato, mi auguro che la loro azione contagi anche tutte le altre persone e diventi una scelta quotidiana per tutti” (Chi ha paura delle mele marce, Gruppo Abele, pg. 168)
Di conseguenza, il volontario, deve trasformare il tempo “libero” da impegni in un tempo “liberato” per la solidarietà.

Il volontario scegli “liberamente” il servizio

Uno dei punti di forza del volontario è quello di una scelta effettuata in piena libertà e derivante unicamente da motivazioni di condivisione nei confronti del bisognoso d’aiuto. La collaborazione con le Istituzioni che però è indispensabile, rischia alcune volte di coattare o di ingabbiare la solidarietà in “solidarietà strutturale, formale e meccanica” mediante subdoli itinerari di regolamenti, di leggi e di circolari applicative.
La libertà del volontario, oltre che ovviare a questi rischi, offrirà all’azione una impronta personale, calda, diretta e spontanea nella quale al centro del servizio non potrà esserci altro che la persona e il suo bisogno.

Il volontario garantisce un “servizio competente”

La testimonianza e la credibilità da soli sono insufficienti; occorre la competenza per migliorare la qualità del servizio e l’esistenza del prossimo, altrimenti si ritorna ad una solidarietà intesa come “vago sentimento di altruismo” senza progetti per il futuro.
Pure il volontario, come ogni figura professionale che opera nell’ambito socio-sanitario-assistenziale, necessita di una seria, adeguata e specifica preparazione per svolgere bene il suo servizio. Quindi l’importanza della formazione e il sapere cosa si deve fare, ricordandosi che il compito del volontario è prevalentemente relazionale.

Il volontario si impegna in un “servizio continuato”
L’esperienza quotidiana insegna che si intraprendono nuove iniziative appassionati e con buona volontà ma poi, con il tempo, l’entusiasmo decade, si passa alla routine e infine, a volte, si abbandona. E’ questo un rischio che corre anche il volontario, soprattutto di fronte alle prime difficoltà ed incomprensioni incontrate magari nel gruppo.
Partendo dal presupposto che in ogni gruppo difficoltà ed incomprensioni sono naturali, è importante ricordare che il servizio di Volontariato non è rivolto ad una istituzione ma sempre ad una persona che a volte attende con impazienza la visita del volontario. Di conseguenza, oltre che verificare come si vive la virtù della costanza, è importante considerare il servizio assunto come ineludibile nell’ambito degli impegni liberamente assunti.

Il volontario svolge un “servizio socio-politico”

Affermare che il volontario svolge un servizio socio-politico significa accettare il passaggio da un Volontariato semplicemente di servizio alla capacità di lettura della situazione politica, economica e sociale, scoprendone i meccanismi e cogliendo le complesse cause del disagio.
E’ la responsabilità comune di fronte alle varie sofferenze e la capacità di individuare, insieme (volontari e istituzioni), le strategie e le alleanze per anticipare risposte ai bisogni emergenti, integrare i servizi e tutelare i diritti dei cittadini fragili. Dunque, il cittadino volontario facendosi carico di un bisogno sociale, svolge un’ azione politica!
In questa prospettiva un contributo particolare è offerto da chi si impegna nella conoscenza e nell’approfondimento della materia legislativa specifica che permette di trasformarsi in interlocutori rispettati dalle pubbliche istituzioni. E’ questo un compito da assolvere mediante il confronto, il dialogo e anche la “forte pazienza”, avendo le istituzioni tempi loro propri. E’ senz’altro un servizio meno gratificante di quello operativo, ma unicamente così sarà possibile superare quella colpevole passività che deriva dalla convinzione che “la politica” la fanno sempre gli altri.

CONCLUSIONE

La nostra società, pur vivendo una grave crisi economica e un drammatico periodo di transizione culturale, socio-politica sia individuale che famigliare, attende un volontariato nuovo e impegnato che sia voce dei deboli, speranza dei disperati, coraggio dei paurosi ma soprattutto sappia rispondere al bisogno maggiore che oggi l’uomo ha: la sicurezza di essere amato.

Don Gian Maria Comolli

 

EDITORIALI

IL VANGELO DELLA DOMENICA

II° domenica di Quaresima- COME DIO SI MANIFESTA  

(16 marzo 2025) 

Le letture di questa domenica ci presentano tre “manifestazioni di Dio” in contesti e modalità diverse. Analizziamole.

NELLA DESOLAZIONE
La manifestazione vissuta da Abramo e narrata nella prima lettura (Gen. 15,5-12.17-18) avviene
in un contesto oscuro trovandosi Abramo in un momento cruciale della sua vita: Dio gli ha fatto una grande promessa e lui ha deciso di crederci anche se al momento non costata risultati. Non è facile per lui vivere quel periodo essendoci interrogativi insistenti nella sua mente e nel suo cuore. Ad esempio: “Come faccio ad essere certo che Dio mi aiuterà?”. Poi, leggendo le pagine successive della Genesi, osserviamo che Abramo, dopo l’ esperienza della “notte spirituale” proseguì a fidarsi di Dio e vide realizzate le sue promesse.
NELLA CONSOLAZIONE
E’ quella presentata dal Vangelo (Lc. 9,28b-36) poiché la luce è candida e sfolgorante e Cristo si presenta nella sua gloria.
“E’ bello stare qui!”, esclamano gli apostoli entusiasti!
Sant’Ignazio di Loyola definisce questa situazione di “consolazione spirituale”. Allora, serve fare “tesoro” di questi momenti per ricaricare “le batterie spirituali” ed esprimere la nostra gratitudine a Dio.
NEL QUOTIDIANO
E’ questa una manifestazione di cui spesso non ci rendiamo conto ma è fondamentale. E’ una manifestazione silenziosa. E’ la presa di coscienza che Dio è in noi e che il suo Spirito vive nei cuori e ci orienta al bene.
Per giungere a vivere questa esperienza dobbiamo riscoprire il verbo: “ASCOLTATELO!”. Unicamente ascoltandolo avremo “occhi” per vedere la sua manifestazione e “orecchie” per ascoltare la sua voce.

BUONA DOMENICA

 

IL “CONTATORE” DEGLI ABORTI

Controlla in tempo reale il numero degli aborti nel mondo dal 1 gennaio 2025

Oggi siamo a 9.011.000

VERIFICA IL CONTATORE

 

LA “DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA”

L’obiettivo del libro non è solo quello di illustrare e attualizzare i temi e riflessioni intorno a molteplici argomenti, ma soprattutto quello di stimolare molti a “rimboccarsi le maniche” affinché ognuno possa offrire il proprio contributo alla costruzione di una società “alternativa”, dove Dio e la vita dell’uomo siano nuovamente rispettati, venerati e onorati.

CONOSCI IL TESTO

BREVI VIDEO RIGUARDANTI IL PRIMO CAPITOLO

 

BIOETICA

Le librerie espongono vari testi sui temi bioetici redatti da autorevoli studiosi. Abitualmente, però, si passa oltre valutandoli complessi e reputando gli argomenti rivolti agli “addetti ai lavori” (bioeticisti, ricercatori, scienziati…). Al contrario, il testo che vi presento, si propone di superare questo pregiudizio, narrando la bioetica con un linguaggio semplice e chiaro, pur conservando intatto il rigore scientifico.
Il libro, dopo aver posto le basi del discorso etico e bioetico, esaminerà i momenti fondamentali della vita, ponendo l’attenzione ad alcune problematiche esistenziali e sociali affinchè la vita umana sia rispettata in tutte le sue fasi dal concepimento alla morte naturale.

CONOSCI IL TESTO

ALCUNI VIDEO CON INTERVISTE A “TV PADRE PIO” SUGLI ARGOMENTI PRINCIPALI DELLA BIOETICA

UN LIBRO ALLA SETTIMANA

 

G.M. Comolli, VOLONTARIATO: PERCHÉ SI E PERCHÉ NO. MANUALE PER IL VOLONTARIO DI IERI, DI OGGI E DI DOMANI, Gabrielli editore, pp. 186, Euro 12,39

Il testo propone tracce di riflessione a coloro che intendono offrire ai bisognosi d’aiuto (ammalati, emarginati, poveri, anziani, extracomunitari, bambini ed adolescenti in difficoltà…) tempo, capacità personali e conoscenze professionali, e alle Associazioni suggerisce un itinerario formativo iniziale del volontariato. 

LA NOSTRA BIBLIOTECA

https://www.gianmariacomolli.it/category/libri/

 

UN FILM ALLA SETTIMANA

INVOLONTARIA OFF – L’ESAME (2022)

Una storia italiana con protagonista una giovane aspirante medico, Sara, che durante l’estate decide di fare volontariato per un’associazione. L’esperienza, inizialmente motivata dalla necessità di accumulare punti per l’università, si trasforma in una scoperta personale fatta di impegno, empatia e crescita. 

I NOSTRI FILM

https://www.gianmariacomolli.it/category/film/

 

LE DOMANDE AL DON (4)

Ecologia  

«Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra, soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». Così si legge nel libro della Genesi. Questo aspetto del pensiero giudeo-cristiano sulla natura, non permetterà un futuro al nostro pianeta affetto da «global warming» cioè un riscaldamento e un inquinamento insostenibile. Inoltre, anche le risorse fondamentali, si stanno esaurendo. E la Chiesa pone divieti alle concrete proposte della «Deep ecology» per uno sviluppo mondiale sostenibile. Perché? Franco.

LA RISPOSTA DEL DON 

La questione ambientale, con forme meno apocalittiche di quelle presenti nel quesito, si è imposta negli ultimi decenni come conseguenza del rapido sviluppo dei Paesi industrializzati. Questo fattore, che influirà sull’equilibrio della biosfera, assume per l’umanità la caratteristica di sfida e suscita un ampio dibattito sui provvedimenti da adottare, ben consapevoli delle responsabilità nei confronti delle generazioni future. Per questo, dobbiamo adottare una saggia impostazione ecologica anche nella quotidianità, fondata su stili di vita autodisciplinati e sobri per salvaguardare quel creato donatoci da Dio. Prosegui nella lettura della risposta

LE RISPOSTE DELLE SETTIMANE SCORSE

-Evoluzionismo o creazionismo: qual è origine dell’uomo? (domanda 1)

Problema demografico: le nascite determinano «benessere» (domanda 2)

Il genio femminile (domanda 3)

 

SOSTIENI CHI “fa il bene” ANCHE A NOME TUO

Il Blog dell’ “Uomo pensante” vuole combattere stereotipi e pregiudizi, non sta dalla parte di nessuno ma si basa unicamente sulla verità dei fatti e si propone di essere il più inclusivo possibile. Come potete notare, nonostante i numeri soddisfacenti di entrate giornaliere, non vi è nessuna pubblicità per non essere manipolato dagli inserzionisti. Per questo, se presto un servizio che ritenete buono, chiedo la vostra generosità nei confronti di chi fa il bene anche a “nome vostro”.
Evidenzio tre situazioni: i sacerdoti, un IRCCS (Ricerca e Cura a Carattere Scientifico) specializzato sulla psichiatria e un prete mio caro amico che gestisce una comunità di persone fragili.

SACERDOTI


GUARDA IL VIDEO

I sacerdoti sono un dono perché donano la loro vita agli altri. Dona anche tu. Il tuo bel gesto nei confronti dei sacerdoti è riconosciuto anche dal sistema fiscale. Una donazione, infatti, è deducibile dal reddito annuale se effettuata a favore dell’ICSC (Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero) attraverso: carta di credito, conto corrente postale, bonifico bancario.
Per le donazioni tramite conto corrente postale o bonifico bancario usare la causale “erogazione liberale art. 46 L.222/85”. Le donazioni per i sacerdoti sono deducibili dal reddito annuale fino a un massimo di euro 1.032,91.
Un sacerdote vive con molto meno di quello che si crede. E fa molto di più.
Dal 1984 è stata soppressa la retribuzione statale ai sacerdoti e il loro sostentamento è affidato esclusivamente alla tua generosità. In Italia esistono più di 35.000 sacerdoti che donano la propria vita agli altri. Con ogni tua offerta puoi garantire a queste persone una dignitosa sussistenza e contribuire alle loro missioni quotidiane, sempre rivolte ai più sofferenti. Basta un piccolo contributo per dare sostegno a tanti.
Mentre le offerte che fai direttamente in chiesa aiutano esclusivamente il sacerdote della parrocchia, le donazioni presenti in questo sito sono ripartite equamente tra tutti i sacerdoti per assicurare loro una vita decorosa.

IRCCS CENTRO FATEBENEFRATELLI SAN GIOVANNI DI DIO di BRESCIA

L’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia è un centro leader nella ricerca e cura delle malattie psichiatriche e della malattia di Alzheimer. I programmi di ricerca sono un aspetto essenziale dell’assistenza: permettono di scoprire nuove cure e trattamenti nell’interesse di tutta la comunità. L’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli ha stabilito rapporti collaborativi con qualificati centri italiani, europei e statunitensi, dimostrando capacità di operare in gruppi di lavoro internazionali. Infatti, l’integrazione tra clinica e ricerca rappresenta un importante punto di forza perchè il lavoro sperimentale è strettamente connesso alla cura. L’IRCCS cura ogni anno oltre seimila pazienti e gestisce nove Unità/Laboratori di ricerca e cinque Servizi di Ricerca.
Conosci l’IRCCS e come donare

DON MAURIZIO UDA

<Siamo saliti a Garzola, frazione di Como, attuale residenza di don Maurizio Uda. Con don Maurizio abbiamo visitato la sua casa su tre piani ascensore interno e stanze pregevolmente arricchire da stucchi sul soffitto e grandi finestre su un panorama stupendo. La villa è dotata di tante stanze che don Maurizio ha aperto a chi per molti motivi si trova in momenti particolari della propria vita. Don Maurizio ha sgombrato le stanze e le ha riadattate con letti a castello per gli ospiti. Eravamo in tredici ma con don Maurizio e i suoi ospiti ci siamo trovati in un attimo in una tavolata di venti persone. E così abbiamo conosciuto persone fragili che dopo aver perso il lavoro sono cadute nella dipendenza dell’alcool. Alla nostra tavola anche chi dopo un periodo di detenzione e sconto della pena ritrova la libertà ma non l’autonomia di una vita dignitosa trovando solo porte chiuse. Ad esempi, una giovane famiglia singalese e un africano che fuggono da situazioni difficili. Mario ha cucinato la pasta a cui don Maurizio ne ha aggiunta visto il numero dei commensali, poi secondo, frutta e dolce hanno concluso il pranzo domenicale. Questo è don Maurizio> (da https://www.masci-como.it/blog/2024/01/23/domenica-a-garzola/).

ALCUNE “FRASI” PER LA NOSTRA RIFLESSIONE

 

Twitter di Papa Francesco

Non riporto twitter al momento sospesi ma vi chiedo di pregare per Papa Francesco (88 anni). La sua situazione si è rivelata più complessa di quanto inizialmente comunicato. Non si tratta di una semplice bronchite, ma di una polmonite bilaterale, una condizione particolarmente delicata per un paziente della sua età. Una TAC toracica di controllo, eseguita presso il Policlinico Gemelli, ha evidenziato la necessità di un’ulteriore terapia farmacologica intensificata. Grazie.

RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE ONLINE “CONTROCORRENTE”

(Gli articoli più significativi di alcuni giornali online ma poco conosciuti)

 

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Per papa Francesco è urgente porre al centro della comunicazione il racconto delle storie di bene, vincendo la tentazione di coloro che tendono a dare spazio solo al male.

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Pillola di Saggezza Mensile

IL VOLONTARIATO

By | Pillole di saggezza

Nel mese di marzo, approfondiremo in occasione del “Giubileo del Mondo del Volontariato” questo argomento. Il tema sarà diviso in due parti: la storia del volontariato in Italia e il suo inserimento nel contesto societario e le caratteristiche del volontario di cui tratterrò nell’editoriale del 15 Marzo.

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