Dalla “A” di Asia e Oceania, tappe del viaggio più lungo del pontificato, fino alla “Z” di zero deficit, obiettivo richiesto alla Curia romana con “sensibilità” e “sacrificio”. I momenti più significativi dell’anno in conclusione del Pontefice 88 enne, tra le trasferte all’estero e le visite in Italia e nelle parrocchie di Roma, il Sinodo e il Concistoro, l’enciclica “Dilexit Nos” e l’apertura dell’Anno Santo. In mezzo appelli, incontri, telefonate, lettere, udienze, riforme.
Un richiamo «sull’importanza di non attuare approcci ideologici che prescindano dalle situazioni concrete» e a muoversi con «estrema prudenza». L’ha espresso il Papa incontrando prima di Natale una rappresentanza di Generazione D, l’associazione di genitori con figli che si identificano come transgender.
Una svolta storica. Non si può davvero che definire così l’annuncio, diffuso ufficialmente dal governo del Regno Unito, di vietare a tempo indeterminato nel Paese i bloccanti della pubertà, che sono quei farmaci, per lo più a base di ormoni, somministrati ai bambini con disforia di genere per ritardare appunto la pubertà.
L’ipotesi di usare la triptorelina per bloccare lo sviluppo puberale e favorire il cambio di genere solleva gravi questioni biogiuridiche e biopolitiche.
Con 15.300 decessi in un anno la “Medical assistance in dying” (Maid) è diventata la causa di quasi il 5% delle morti totali dopo 8 anni di legge, con un aumento del 16%
Augusto Caraceni, direttore di Cure palliative all’Istituto dei tumori di Milano e uno dei più autorevoli specialisti in Italia, interviene al ciclo di eventi online dell’Amci di Milano
Il 40% dei bambini cui le diagnosi prenatali non danno chance di vita, e dei quali si consiglia l’aborto, ora sono in braccio ai loro genitori. Andrea Celeste e Francesco raccontano come è possibile.
Un alto funzionario americano denuncia che il governo degli Stati Uniti sta facendo pressioni sulla Sierra Leone perché approvi una legge pro aborto, pena la mancata erogazione di aiuti. L’ente interessato nega, ma non sarebbe il primo ricatto simile. La fretta del presidente Maada Bio.
Il Parlamento Europeo, lo scorso giovedì 19 dicembre, ha approvato una Relazione contenente le raccomandazioni destinate al Consiglio in merito alle priorità dell’Unione Europea e in vista della 69esima sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione femminile. Un voto dai risvolti gravi e pericolosi, poiché non solo promuove ancora una volta l’aborto e l’Agenda Lgbtqia+, ma è anche un vero e proprio attacco diretto alle associazioni pro life e pro family.
Continua tuttora ad esserci dei “moderni Erode” e dunque dei nuovi bambini innocenti massacrati, uccisi e condannati a morire.