Il vento è cambiato: ancor prima dell’insediamento del nuovo presidente, l’agenzia ha chiuso l’Office of Diversity and Inclusion.
L’annuncio di Trump di nominare Gibson, Stallone e Voight suoi ambasciatori a Hollywood non va preso come un’americanata. Anche San Tommaso insegna che la cultura non può sfuggire all’azione di governo.
Inaccettabile da parte del sindaco Gualtieri la decisione di finanziare con quasi mezzo milione di euro l’educazione sessuo-affettiva intrisa di ideologia gender nelle scuole medie.
L’esperienza concreta di altre centinaia di casi in tutta Italia dimostra che, dietro il paravento del giusto contrasto alle discriminazioni, si nasconde in realtà l’introduzione nelle classi dell’ideologia Gender, cioè di un vero e proprio lavaggio del cervello dei minori sull’identità di genere “fluida”, sul cambio di sesso, sulla transizione sociale con la “Carriera Alias” e altri pericolosi temi ideologici.
La follia dell’essere “nati in corpi sbagliati”. La nostra intervista del venerdì è dedicata a Dianna T. Kenny, nota psicologa australiana specializzata nella disforia di genere: la quale nasce per contagio sociale tra pari.
L’Africa attende cambiamenti con la nuova amministrazione Trump. Perché finora, Usa e comunità internazionale vincolavano gli aiuti al rispetto dei “nuovi diritti” Lgbt. Il Ghana è il caso esemplare.
Permettendo agli uomini di invadere gli spazi riservati alle donne, le femmine si troveranno in un incubo e le femministe dentro un cortocircuito.
L’intenzione del Governo di limitare l’uso dei 500mila euro stanziati con l’emendamento Magi alla manovra di bilancio per l’educazione ‘sessuo-affettiva’ nelle scuole alla redazione di “moduli formativi rivolti agli insegnanti” su contenuti inerenti la prevenzione dell’infertilità maschile e femminile è una ‘toppa’ che, almeno nelle intenzioni, potrebbe limitare il danno causato da un emendamento che non sarebbe mai dovuto essere nemmeno approvato.
Sconcerto per il finanziamento pubblico di 80.000 euro disposto dalla Giunta Rocca con una Determinazione del 30 aprile 2024 a favore del progetto “Gay Help Line”.
Per la prima volta l’Italia ha ospitato il tour di una giovane “detransitioner” (una ragazza che aveva intrapreso il percorso per “cambiare genere” e ha poi deciso di tornare indietro), per diffondere la testimonianza diretta di chi ha vissuto sulla propria pelle i danni e le conseguenze dell’ideologia gender e della transizione in giovane età.