Una percezione di vuoto e insieme un grande lascito per la Chiesa nel mondo arabo: questo sentimento si coglie ovunque e unanime, intrecciandosi nella preghiera di suffragio, per la morte, proprio la domenica di Pasqua in un ospedale di Roma, del
vescovo comboniano Camillo Ballin. Perché missionario per vocazione ed esperienza ha impresso un segno importante nella regione, specie nella penisola araba, in Egitto e in Sudan, grazie alla sua personalità dolce e autorevole, arricchita da una solida cultura filologica e storica, da lungimirante intraprendenza accademica e da un’alacre attività pastorale. Un suo amico e corregionale, mons. Giacinto Bulos Marcuzzo, vicario per Geriusalemme del Patriarcato Latino, lo ricorda come «persona buona, fedele e responsabile e sicura».
In Pakistan 25 anni fa, nel giorno di Pasqua, l’omicidio del piccolo tessitore cristiano. Grazie a lui il mondo ha iniziato a combattere la schiavitù da lavoro fra i bambini.
Il 9 aprile 1945 Dietrich Bonhoeffer venne impiccato nel lager di Flossenbürg. Aveva trentanove anni. Insieme a lui c’erano l’ammiraglio Canaris, il generale Oster, il giudice Sack e il capitano Gehre. Da quando la Gestapo aveva scoperto negli archivi di Zossen alcuni documenti che dimostravano il loro coinvolgimento nel fallito attentato contro Hitler del 20 luglio 1944, queste persone non ebbero scampo. Se le avevano lasciate ancora vive, era solo perché i nazisti speravano di poter ricavare delle informazioni da qualcuno di quei detenuti eccellenti. In particolare l’ordine di uccidere Bonhoeffer partì dal Führer in persona, rinchiuso nel bunker di Berlino.
La Chiesa cattolica nel corso della sua lunga storia ha patrocinato centinaia di migliaia di artisti, alcuni forse mediocri, altri grandi, altri grandissimi, ed alcuni eccelsi. Sicuramente, per quello che riguarda la pittura e l’arte sacra, fra gli eccelsi bisogna annoverare Raffaello (1483-1520), morto il 6 aprile di 500 anni fa.
Dalle mascherine alla solitudine di san Benedetto, dal lockdown al monastero in aiuto alla fatica degli uomini e della Chiesa. Intervista a suor Maria Francesca Righi, badessa di Valserena.
Intervista con il cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, sulla testimonianza di San Giovanni Paolo II, nel 15.mo della morte, il 2 aprile del 2005.
Álvaro Iglesias, Anas al Basha, Maximiliano Kolbe, Ignacio Echeverría: esistono ancora persone “normali” che danno tutto..
A cento anni dalla nascita e quindici dalla morte, decine di iniziative commemorative erano programmate da mesi in tutta italia per rendere omaggio alla memoria di uno dei pontefici più amati della storia. Poi il lockdown anti-contagio ha rinviato le celebrazioni