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gennaio 2019

“Io, italiana a Londra, ho resistito ai medici che volevano farmi abortire”

By | Articoli Bioetica 2018

In un’intervista alla Nuova Bussola, una ragazza-madre racconta il dramma vissuto nella capitale del Regno Unito e in particolare dalla 20^ settimana di gravidanza in poi, quando le fu fatta un’ecografia che secondo i medici inglesi indicava che il suo bimbo potesse avere la sindrome di Down. Da allora ha ricevuto pressioni su pressioni volte a farla abortire e protrattesi addirittura fino all’ottavo mese. Ma la giovane ha custodito il dono che cresceva dentro di lei e alla fine ha partorito una bambina, senza segni di trisomia, la cui vita è uno squarcio di luce in mezzo alle tenebre dell’eugenetica. Leggi

Il dramma dell’aborto vissuto da una femminista: «Ho ucciso il mio bambino»

By | Articoli Bioetica 2018

«Mi stavo laureando in studi di genere all’università di Monash in Australia, all’epoca. Pensavo di sapere tutto sull’aborto. Uno dei miei migliori amici aveva fatto il servizio civile in un centro abortista. Avevo lavorato come consulente telefonico in una linea per donne in difficoltà. Molti dei miei amici avevano già fatto ricorso all’interruzione di gravidanza. L’ho considerato quasi come un rito di passaggio. […] Ma mentre stavo scivolando nel torpore dell’anestesia, improvvisamente, per la prima volta da quando ho saputo di essere incinta, la mia mente ha avuto una chiara intuizione. Ho pensato, “Sto uccidendo il mio bambino”». Sono le incredibili, cristalline parole con cui una femminista convinta, certa di essere a favore dell’aborto e della “libertà di scelta”, ha descritto la sua personale esperienza riguardo l’interruzione di gravidanza che si è evidentemente rivelata uno scontro dall’impatto terribile tra le proprie convinzioni, il proprio mondo delle idee e l’esperienza vissuta, reale, dolorosa, cruenta, indelebile. Leggi