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7 Maggio 2021

LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA – Così le politiche anti Covid hanno cambiato l’antropologia

By | Coronavirus

La visione dell’epidemia da Covid 19 è in fondo una antropologica. Le misure sociali e sanitarie sono adottate alla luce di una concezione di uomo. Non si creda che il contagio in atto da un anno sia irrilevante dal punto di vista antropologico: non si tratta solo di virus, ormai lo abbiamo capito da tempo. Quale visione di uomo sta alla base della narrazione prevalente e quale uomo si vuole far emergere dalle rovine delle politiche anti-Covid da parte di chi ha in mano le leve del potere? Leggi

IL SUSSIDIARIO – “Il distanziamento non ha basi scientifiche”/ Studio MIT: “Ecco cosa conta davvero”

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Il distanziamento sociale non ha basi scientifiche, sostiene uno studio del MIT. La variabile da tenere presente per il rischio contagio sarebbe un’altra. La distanza non aiuta più di tanto e dà anche un falso senso di sicurezza: si è al sicuro a 2 metri come lo si è a 18 se si è in casa. Tutti in quello spazio corrono più o meno lo stesso rischio, in realtà“. Leggi

IL SUSSIDIARIO – COVID, DISAGI MENTALI +30%/ “Il problema economico è peggio della paura del contagio”

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Non solo Covid e altre patologie trascurate a causa del virus. I servizi psichiatrici, considerati da sempre in Italia un “settore cenerentola”, quello a cui il Servizio sanitario nazionale destina la minor percentuale di soldi di tutti gli altri, sono sotto fortissimo stress. Questo perché, come abbiamo già detto altre volte, i disturbi mentali causati dal coronavirus sono aumentati rispetto a prima della pandemia in modo vistoso.

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IL GIORNALE – La vita deve essere aperta al rischio. Ecco perché il coprifuoco è sbagliato del filosofo Simone Regazzoni

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“Abbiamo affrontato un fenomeno complesso come il Covid-19, articolato su più livelli della vita sociale e privata delle persone, solo in termini di salute. Così facendo, il discorso sanitario è diventato l’unico modo per risolvere questo problema. Abbiamo considerato i virologi – che come sempre accade nella scienza non hanno nessuna verità oggettiva e procedono per tentativi ed errori – come fossero i custodi di una verità a cui affidare la riorganizzazione intera sia dello spazio pubblico che privato. Se questo era comprensibile quando la pandemia è iniziata, è stato un errore grave continuare a farlo per gestire l’emergenza nel corso dell’anno seguente”. Così Simone Regazzoni, filosofo, allievo di Jacques Derrida, amante (e praticante) degli sport di contatto. Leggi