Nel clamore suscitato dalla condanna francese, prosegue sottotraccia la selezione del nuovo direttore generale dell’Ufficio europeo per la lotta alla frode (Olaf). In un momento di attacchi ibridi contro l’Ue e l’unità europea, il generale in congedo Alessandro Butticé, spiega il ruolo dell’Olaf – di cui è stato tra i pionieri e il primo portavoce – in questo caso giudiziario. Ma anche le ragioni del suo auspicio che il nuovo vertice possa provenire dalle fila della Guardia di Finanza italiana.
La sentenza di primo grado contro Le Pen (su cui aleggiano l’immunità degli eletti e i costi della politica) è stata emanata in Francia, dove magistrati e ministro della Giustizia appartengono allo stesso ordine.
Il Syndacat de la Magistrature, a seguito dell’esito delle elezioni europee, aveva invitato alla mobilitazione contro il Rassemblement National di Marine Le Pen.
La leader del Rassemblement National farà ricorso contro la sua ineleggibilità. La trappola del populismo e il paradosso della normalizzazione del partito sullo sfondo del rapporto tra politica e magistratura.
«Se Marine Le Pen è stata condannata per i motivi che ho letto allora siamo tutti colpevoli, allora arrestateci tutti». Antonio Di Pietro.
Il ricorso in appello presentato, tuttavia, sarà esaminato “in un quadro temporale che dovrebbe consentire il raggiungimento di una decisione nell’estate del 2026”.
I giudici francesi hanno tolto l’Eliseo a Marin le Pen, ineleggibile per 5 anni. Una sentenza politica sospetta e contraria allo stato di diritto.