Occorre ridimensionare la mitologia posticcia che circonda le idee di Ventotene. Non solo per una questione storica, ma anche per ricordare l’apporto del confederalismo conservatore e del federalismo popolare.
Basta leggere il Manifesto per accorgersi di quanto sia intriso di pregiudizio laicista e anticristiano. È il pensiero di un’élite che disprezza il popolo.
La gazzarra alla Camera dopo le parole della Meloni sul Manifesto di Ventotene, ripescato dalla manifestazione di sabato a Roma, mostra tutto il fallimento europeo. Quello di Spinelli & co. era un manifesto dirigista e socialista in cui lo Stato avrebbe dovuto avere la supremazia sulla società civile: è quello che sta accadendo oggi.
Nella remota terra oceanica, l’arcidiocesi di Papeete retta da monsignor Jean-Pierre Cottanceau ha indicato 12 parrocchie giubilari, 7 delle quali nell’isola di Tahiti. Il missionario padre Sandro Lafranconi: “Abbiamo iniziato a pensare al Giubileo dalla notte del Natale, quando nei nostri presepi era stata inserita una grande ancora che rappresenta la speranza di Gesù che non delude”.
Era già stata a Trento, e ora si trova a Roma, al Focolare Point di Santa Maria del Carmine. “Una mostra per la pace”, sottolinea Margaret Karram, presidente del movimento dei focolari.
Francesco ha inviato un messaggio ai partecipanti al pellegrinaggio giubilare dell’arcidiocesi di Napoli e di altre diocesi. Il testo è stato letto dal cardinale Domenico Battaglia, arcivescovo della città partenopea, durante la celebrazione della Messa sul sagrato della Basilica di san Pietro.
Inaugurata a Roma la mostra sul percorso di speranza nella Divina Commedia in occasione del Giubileo 2025 a cura di Franco Nembrini. Interris era presente all’inaugurazione e ha incontrato tra gli altri il prof. Franco Nembrini e S.E. Mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione.
Il Giubileo di Simona Malpezzi: essere pellegrini è lasciarsi interrogare dall’esperienza, aprirsi al cambiamento, anche da parlamentare.
Un Giubileo dall’alba al tramonto. Il senso di un rito così meravigliosamente medioevale e così genuino, dove le parole perdono e indulgenza hanno ancora un valore. E dove la mascotte Luce resta invenduta perché alla fine il pellegrino sceglie sempre il Rosario. Cronaca di una giornata speciale alla ricerca delle quattro porte sante.
L’arcivescovo Giulietti e il cappuccino Lorenzini in dialogo sul valore del cammino. Gli itinerari a piedi protagonisti a “Fa la cosa giusta!”, a Milano. Le iniziative del ministero per la Francigena