Nel messaggio annuale per la festa del santo il richiamo ad alimentare l’ascolto e la riflessione in un tempo di cambiamento d’epoca.
«Messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, e soprattutto araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente… san Benedetto con la croce, cioè con la legge di Cristo, diede consistenza e sviluppo agli ordinamenti della vita pubblica e privata… e cementò quell’unità spirituale in Europa in forza della quale popoli divisi sul piano linguistico, etnico e culturale avvertirono di costituire l’unico popolo di Dio». Queste parole, tratte dalla lettera apostolica Pacis nuntius con la quale Paolo VI proclamava san Benedetto patrono dell’intera Europa (24 ottobre 1964), dicono con chiarezza le ragioni di una tale scelta.
È un’utopia la pace? Forse, ma alimenta il nostro desiderio di camminare in direzione del bene. Un bene di cui quei luoghi che della cura hanno saputo fare il loro punto di forza, sono immagine. Piccoli semi, anticipazione del Regno.
La tendenza smodata a semplificare e distribuire pettorine porta a schierare metà degli italiani nel team “Dio, patria e famiglia” e l’altra metà tra gli anti (clericali, capitalisti ecc). Ma dei valori trasversali che mettono d’accordo tutti o quasi, esistono ancora?
Abbiamo sempre la scelta tra diventare la migliore versione di noi stessi o essere mediocri. Per diventare la migliore versione di te stesso, devi uscire dalla tua zona di comfort. Devi rischiare, fallire, rialzarti. Pubblichiamo un estratto dal libro di Antonio Zennaro, “Il Tao di ZenArrow”
Le grandi imprese operanti in settori strategici come quello della difesa, dell’energia e delle infrastrutture critiche rappresentano nodi essenziali nell’architettura di sicurezza nazionale ed europea, e la loro comunicazione istituzionale contribuisce significativamente alla percezione complessiva di solidità del sistema. L’intervento di Lorenza Pigozzi, direttore comunicazione strategica del gruppo Fincantieri.
L’editoriale di Giuseppe Cruciani: la proposta del Pd sul nome ai figli e il caso Claudio Bisio alla piazza di Michele Serra.
Venticinque anni, fuggito dall’inferno libico e arrivato a Lampedusa su un gommone, vive ad Asti grazie a un progetto S.a.i.. E in Italia, grazie a un’associazione, ha potuto coltivare la sua passione di bambino, quando la maestra d’inglese gli fece scoprire Robert Frost: scrivere versi.
In occasione dell’ultimo sisma si è temuto il peggio: sembra invece che i danni siano lievi. Dopo aver ospitato mamme ucraine in fuga dalla guerra insieme ai figli con disabilità, presto la struttura di Bacoli aprirà le porte a sei bambini con gravi patologie, di cui i genitori non possono prendersi cura. Il racconto dell’assessore e fondatore della Casa di Matteo, Luca Trapanese
«Quella con l’ong Amref è una relazione che dura da quasi vent’anni», racconta l’attrice. «Della prima missione mi ricordo lo slum di Kibera a Nairobi. Ci vivono due milioni e mezzo di persone. È stata un’esperienza estremamente dolorosa. L’incontro con questa ong ha cambiato il mio modo di guardare alle cose e ho capito che non serve andare in Africa per vedere quella differenza tra esseri umani, tra noi e loro, tra i fortunati e non».