Monthly Archives

aprile 2025

AVVENIRE – Ma la vera Europa non si riarma

By | Attualità

«Messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, e soprattutto araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente… san Benedetto con la croce, cioè con la legge di Cristo, diede consistenza e sviluppo agli ordinamenti della vita pubblica e privata… e cementò quell’unità spirituale in Europa in forza della quale popoli divisi sul piano linguistico, etnico e culturale avvertirono di costituire l’unico popolo di Dio». Queste parole, tratte dalla lettera apostolica Pacis nuntius con la quale Paolo VI proclamava san Benedetto patrono dell’intera Europa (24 ottobre 1964), dicono con chiarezza le ragioni di una tale scelta.

Leggi

FORMICHE – Conoscere la storia per governare la narrazione della sicurezza. La riflessione di Pigozzi

By | Attualità

Le grandi imprese operanti in settori strategici come quello della difesa, dell’energia e delle infrastrutture critiche rappresentano nodi essenziali nell’architettura di sicurezza nazionale ed europea, e la loro comunicazione istituzionale contribuisce significativamente alla percezione complessiva di solidità del sistema. L’intervento di Lorenza Pigozzi, direttore comunicazione strategica del gruppo Fincantieri.

Leggi

VITA – Luca Trapanese, fare accoglienza dei bambini con disabilità fra le scosse dei Campi Flegrei

By | Testimoni

In occasione dell’ultimo sisma si è temuto il peggio: sembra invece che i danni siano lievi. Dopo aver ospitato mamme ucraine in fuga dalla guerra insieme ai figli con disabilità, presto la struttura di Bacoli aprirà le porte a sei bambini con gravi patologie, di cui i genitori non possono prendersi cura. Il racconto dell’assessore e fondatore della Casa di Matteo, Luca Trapanese

Leggi

VITA – Caterina Murino: «Dopo la prima missione in Kenya ho imparato a guardare il mondo»

By | Testimoni

«Quella con l’ong Amref è una relazione che dura da quasi vent’anni», racconta l’attrice. «Della prima missione mi ricordo lo slum di Kibera a Nairobi. Ci vivono due milioni e mezzo di persone. È stata un’esperienza estremamente dolorosa. L’incontro con questa ong ha cambiato il mio modo di guardare alle cose e ho capito che non serve andare in Africa per vedere quella differenza tra esseri umani, tra noi e loro, tra i fortunati e non».

Leggi