Le varie manifestazione hanno messo insieme posizioni molto diverse sull’Europa, palesando un vuoto ideale di cui sono responsabili anche i gruppi cattolici che vi hanno aderito.
Il Corriere della Sera con un articolo di Luigi Ippolito ci informa di come a Londra la Quaresima sia praticamente ignorata mente al contrario sta spopolando l’islamico Ramadan, che commemora la prima rivelazione del Corano a Maometto con un mese di digiuno dall’alba al tramonto.
Sul “Corriere della Sera” del 13 marzo 2025 leggiamo un reportage dall’Inghilterra del giornalista Luigi Ippolito che scrive questo: «A Londra il Ramadan sembra aver soppiantato la Quaresima: quest’anno i due periodi di digiuno e penitenza praticamente coincidono, ma tutta l’attenzione appare focalizzata sulla ricorrenza musulmana.
Dal calcio che rispetta il Ramadan alle grandi città dove il mese islamico del digiuno diventa occasione di business fino a Torino prima città in Italia a istituire un centro per la denuncia di atti islamofobi. Così la nostra società pian piano si modella sulle esigenze dell’islam.
Partite di calcio europee interrotte al tramonto per consentire ai calciatori musulmani di mangiare dopo la giornata di digiuno, mentre in Italia si gioca anche il giorno di Pasqua. E grandi città che celebrano il Ramadan soppiantando la Quaresima.
Il leader russo fa pressing su almeno 5 nodi caldi del conflitto, sebbene non stia né accettando né rifiutando la proposta della tregua temporanea.
L’Italia si dimostra l’anello debole in Europa. Le divisioni, tanto in maggioranza quanto tra le file dell’opposizione, restituiscono l’immagine di un Paese poco affidabile sul dossier principale, che condizionerà la vita geopolitica europea e mondiale. E al Pd serve un congresso in fretta. Colloquio con l’ex politico e presidente Rai, Claudio Petruccioli
Le risoluzioni adottate dal Consiglio UE sull’Ucraina rafforzano l’impressione che l’Europa voglia cacciarsi in un vicolo cieco.
La democrazia europea dimostra sempre più di avere alla base una finzione.
La Corte penale internazionale si occupa dei reati compiuti verso le comunità e l’uomo: ma il suo attivismo è scomodo alle nazioni autoritarie che dominano l’attuale atlante geopolitico mondiale.