Avvenire; «Ancora impoveriti», titolava il giornale cattolico. E, nell’occhiello: «L’ISTAT segnala come le famiglie abbiano redditi inferiori dell’8,7% rispetto a quello conseguiti nel 2007». Nel sommario sotto il titolo si leggeva che «un italiano su quattro è a rischio povertà», e che anche tra i lavoratori «il 20% guadagna troppo poco, il 10% è misero».
La problematica dell’immigrazione, argomento complesso e tortuoso, a volte è analizzata con pregiudizi che originano esasperazioni. Per oltrepassare la logica dell’emotivismo e del qualunquismo proporrò unicamente delle tracce di riflessione, lasciando al lettore le conclusioni.
Noi, vescovi in rappresentanza delle Conferenze Episcopali dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, riuniti per l’Assemblea Plenaria di Primavera 2025 della COMECE a Nemi (Italia), abbiamo adottato la seguente Dichiarazione.
Intervento del Segretario di stato vaticano, card. Pietro Parolin, in occasione della Assemblea Plenaria della COMECE.
La vera prosperità dell’Occidente e dell’Oriente è nel ricordo e nel rinnovamento delle rispettive radici culturali senza formalismi e senza associazioni nazionalistiche o strumentalizzazioni confessionali, è una apertura all’universale, senza radicalismi e senza sradicamenti. Il commento dell’imam Yahya Pallavicini, presidente Eulema, European muslim leaders council, invitato dal Parlamento Europeo per una riunione informale con i rappresentanti delle religioni nel quadro dei principi dell’articolo 17 presieduto dalla vice presidente del Parlamento Europeo, Antonella Sberna.
Le nuove tariffe doganali non sono solo una misura economica, ma anche un modo per esercitare pressione sui partner. Trump le usa infatti come strumento di negoziazione. Ed è proprio una negoziazione quella a cui dovrebbe mirare l’Europa. Conversazione con Valbona Zeneli, senior fellow presso Europe Center e la Transatlantic Security Initiative dell’Atlantic Council.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci dice: «Il settimo comandamento proibisce di prendere o di tenere ingiustamente i beni del prossimo e di arrecare danno al prossimo nei suoi beni in qualsiasi modo…». In qualsiasi modo. Si ruba in tanti modi: di nascosto, ingannando, approfittando, negando, falsificando, sprecando, offendendo, calunniando. Si può rubare la vita, la pace, la dignità, la fiducia, la speranza, si può rubare il futuro.
L’ex premier israeliano analizza la situazione israeliana, stigmatizzando il governo del premier Netanyahu, e i suoi alleati della destra nazionalista religiosa, all’origine, a suo giudizio, della polarizzazione che vive il suo Paese. Sulla situazione a Gaza ribadisce che non c’è “alternativa credibile ai due Stati”.
Nel dibattito sulla guerra in Ucraina e per il riarmo delle nazioni europee accade che ai cattolici (e al Papa) viene sostanzialmente dato dei pacifisti e/o degli inutili neutralisti. Non va giù in certe redazioni dei giornaloni e in certe segreterie politiche che i cattolici si mettano a predicare l’assoluta necessità del dialogo per un negoziato. Si viene spesso arruolati come cripto filo-putinisti. Malcelati calabraghe di fronte all’aggressore. Indiretti sostenitori del ciuffo pazzo di Trump a scapito de “Leuropa”, il continente dei fratelli.
«Devi abituarti a fallire». In una delle scene più toccanti del documentario-premio Oscar “No other land”, il palestinese Basel Adra spiega così all’amico israeliano Yuval Abraham il significato del suo attivismo nonviolento.