Archivio bioetica

Per estirpare la camorra occorre prosciugare la società civile dalla maledizione della cultura camorristica. Da quei modi di fare, cioè, prepotenti, illegali, o legalmente ingiusti, che di fatto tengono in vita la camorra.
Il camorrista è una persona che si è, volontariamente, messa dalla parte del male. Ammaliata da una patologica sete di guadagno, non guarda in faccia a nessuno. Il camorrista – checchè se ne dica – è incapace di amare. Se amasse almeno i suoi figli non li avvierebbe verso la morte o il 41 bis. Intere generazioni hanno pagato, e stanno pagando, un prezzo atroce per le scelte scellerate di parenti, amici, o compaesani camorristi. Il camorrista è un fuorilegge che dalla legge fugge.

Un fuorilegge che la legge cerca di arrestare, rinchiudere, punire. Il colletto bianco, no. Il colletto bianco, in genere, è tutelato dalla stessa legge che cerca di raggirare. È meno vulnerabile del camorrista. Meno esposto. Se poi si ritrova a indossare il nobilissimo camice del medico la cosa si fa ancora più insopportabile. Gli abitanti della “terra dei fuochi”, da anni, oltre il danno stanno sopportando una beffa dolorosissima. Non poche volte si sono ritrovati a ripetere amaramente i versi dell’ Adelchi.  LEGGI