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Il Governo accelera sulla legge

Biotestamento, anche l’Italia avrà i suoi Charlie Gard

La Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama ha deciso di inserire al primo punto del calendario dei lavori dell’Aula delle prossime settimane l’esame del ddl sul testamento biologico. Si consuma così uno degli strappi più gravi di questa maggioranza che, a poche settimane dallo scioglimento delle Camere, spinge il piede sull’acceleratore per incassare l’approvazione di uno dei provvedimenti più delicati e divisivi della legislatura.

Con questo meschino colpo di coda, di fatto, anche l’Italia avrà una legge sull’eutanasia, benché la stessa sinistra, già pronta a utilizzarla come vessillo per la campagna elettorale, faccia fatica ad ammetterlo. “Sarebbe preferibile che si dicesse chiaramente quello che introduce questo provvedimento, senza nascondersi dietro i linguaggi burocrati”, ha detto Fabio Rampelli (FdI) alla conferenza stampa organizzata dai promotori del Family Day per dire “No” alla legge. “Alle prossime elezioni politiche – è stato l’avvertimento di Massimo Gandolfini – ci ricorderemo chi l’ha votata e chi si è opposto”, e, attenzione, “il nostro apporto, visti i numeri ottenuti contro il referendum costituzionale, è stimato in 4 milioni di voti”.

Le criticità del testo che, dunque, anche il Senato si accinge a votare sono tante. Si è a lungo dibattuto sull’assenza di un chiaro riferimento all’obiezione di coscienza, sull’impropria assimilazione a terapie, e non a cure, dell’alimentazione e dell’idratazione, sul ridimensionamento del ruolo del medico a mero esecutore delle dichiarazioni anticipate di trattamento. Quello su cui, forse, non si è ancora riflettutto abbastanza è che, se queste restano le premesse, con questa legge “anche l’Italia avrà i suoi Charlie Gard“. Lo ha messo in evidenza Eugenia Roccella, parlamentare di Idea-Popolo e Libertà, sottolineando che “si potrà decidere di far morire un minore senza il consenso dei genitori”.

“Faremo un’opposizione durissima e senza sconti – ha annunciato il senatore Gaetano Quagliariello, leader di Idea – e chiederemo l’impegno del centrodestra a modificare questa legge nella prossima legislatura e a decidere sin da ora quali modifiche apportare”. Tra le altre voci del “No” alla legge sul biotestamento anche quelle di Maurizio Gasparri (Forza Italia), Marco Centinaio e Stefano Candiani (Lega Nord), Maurizio Sacconi (Energie per l’Italia), Carlo Giovanardi (Idea) e Gian Luigi Gigli (Democrazia solidale).

L’Occidentale, 5 dicembre 2017

6 dicembre 2017

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