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Lo rivelano i risultati del sondaggio realizzato dalla Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare (SISRI) attraverso l’esplorazione di temi come l’origine dell’uomo e dell’universo.

Il presunto conflitto tra scienza e fede non è condiviso dalla maggioranza degli italiani. Lo rivelano i sorprendenti risultati di un sondaggio, il primo nel suo genere nel nostro Paese, che pone a confronto cultura scientifica e fede religiosa degli abitanti del nostro Paese attraverso l’esplorazione di due temi paradigmatici come l’origine dell’uomo e quella dell’universo. L’italiano medio ritiene compatibili i risultati scientifici con la fede e il credo religioso: accetta le verità scientifiche sull’origine dell’umanità e dell’universo e, allo stesso tempo, ritiene che Dio abbia avuto un ruolo nella comparsa della vita.

Il sondaggio è stato commissionato a Format Research, specializzata in ricerche di mercato, dalla Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare (SISRI) ed effettuato su un campione rappresentativo di italiani, stratificato per area geografica, genere, età, titolo di studio, stato civile e professione. I risultati di questa inchiesta, firmata da Matteo Bonato, Paolo Risso e Michele Crudele sulla rivista «Paradoxa», sono messi a confronto con un analogo sondaggio svolto dall’agenzia Gallup negli Stati Uniti.

Agli intervistati sono state poste tre domande: la prima sull’origine e l’evoluzione dell’uomo, la seconda sull’origine dell’Universo e la terza sulla propria partecipazione alle funzioni religiose.

Dalle risposte pervenute emerge una società in cui la maggioranza relativa, il 42%, accetta le verità scientifiche sull’origine dell’uomo e dell’universo e, al tempo stesso, mostra apertura alla trascendenza, ritenendo che Dio abbia avuto un ruolo nel processo evolutivo del genere umano e che sia il Creatore dell’universo. Il 30% invece sostiene che Dio non è intervenuto nell’evoluzione, mentre il 28% rifiuta una spiegazione scientifica della comparsa dell’uomo e dell’universo e pensa che Dio abbia creato dal nulla l’umanità nella sua forma attuale circa 10.000 anni fa.

L’interesse del sondaggio si accresce per il confronto con quanto registrato periodicamente da Gallup negli USA. La popolazione americana risulta meno aperta ad accogliere una spiegazione scientifica dell’origine dell’uomo: il 46% è «creazionista» affermando che Dio ha creato gli uomini nella forma attuale, mentre solo il 32% è aperto sia alla scienza che alla trascendenza ritenendo che gli uomini si sono evoluti sotto la guida di Dio.

La società italiana mostra invece di accogliere contributi provenienti da discipline diverse (biologia e teologia nel primo quesito, cosmologia e teologia nel secondo) per stabilire un dialogo. Fanno eccezione i più giovani (18-24 anni) che risultano meno disponibili ad accettare un intervento di Dio e i maggiori di 65 anni che al contrario dimostrano meno fiducia nella scienza.

La SISRI – Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare è un’attività del Centro di Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede della Pontificia Università della Santa Croce. Vi fanno parte un centinaio di giovani laureati provenienti da tutt’Italia che desiderano arricchire i loro studi con un quadro interdisciplinare attento ai fondamenti filosofici delle scienze, alla luce della Rivelazione cristiana.

Zenit.org, 14 novembre 2014

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