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La denuncia di monsignor Anthony Fallah Borwah, vescovo di Gbarnga, in Liberia.

È un autentico grido di dolore quello lanciato dal vescovo di Gbarnga, in Liberia. “Intere famiglie sono state decimate”, ha dichiarato monsignor Anthony Fallah Borwah, a colloquio con l’agenzia CNS, parlando dell’epidemia di Ebola che, nel paese africano, ha mietuto almeno 2400 vittime.

Lanciando un appello alla comunità internazionale perché aiuti le famiglie colpite, il presule ha denunciato l’emergenza sanitaria che sta determinando la psicosi da contagio, per la quale non si celebrano più nemmeno i funerali.

“Di fronte ad Ebola stiamo perdendo la nostra umanità. Questa malattia rende impossibile la normale gentilezza umana, come mettere il braccio attorno a qualcuno che piange”, ha dichiarato il vescovo.

Per aiutare un “popolo distrutto dal dolore”, quindi, prima ancora che un intervento sanitario, è necessario “recuperare la nostra umanità, la nostra naturale gentilezza umana”, ha aggiunto monsignor Borwah.

Per questa causa, la chiesa liberiana sta manifestando il suo impegno e comunque dovrà puntare la propria attenzione su “soluzioni di lungo termine”, ha quindi concluso il vescovo di Gbarnga.

Fonte: Radio Vaticana

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