Humanity. Raccolti quasi 97mila euro per istruzione e assistenza

By 14 Aprile 2018Testimoni

Creati a Qaraqosh, nella Piana di Ninive, corsi professionali per estetiste e sarte. Interventi per le vittime di tratta e violenza nella valle della Bekaa e nella regione del Monte Libano.

Un risultato che è una conferma di un impegno concreto sul campo, con una attenzione particolare al mondo femminile. La campagna «Humanity » 2017/18 con lo slogan «Il futuro delle donne è il futuro del mondo», dal 23 novembre 2017 al 15 marzo scorso ha raccolto 96.800 euro, di cui 43.272 grazie ai lettori di Avvenire. Una cifra considerevole che si va ad aggiungere ai 262mila euro raccolti da novembre 2016 a ottobre 2017 (di cui 100.800 grazie ai lettori di Avvenire). L’attenzione di «Humanity» – consorzio di 7 Ong, più la Focsiv stessa – al mondo femminile si è concretizzata a Qaraqosh, nella Piana di Ninive (Iraq), come in Siria, in corsi professionali per sarte, parrucchiere ed estetiste. Interventi che si vanno ad affiancare a una consolidata presenza educativa delle Ong a sostegno delle bambine e delle adolescenti. Questo il dettaglio dei progetti sostenuti dalla raccolta fondi 2017/18.

All’Associazione Francesco Realmonte grazie ai 5.275 euro ricevuti da «Humanity» ha realizzato a Rmeyleh (Libano), il corso “Tutori di resilienza” a vantaggio di 35 operatori che lavorano con bambini e adulti profughi al confine tra Libano e Siria e devono affrontare i traumi della guerra. Il Celim di Milano, con 8.800 euro di «Humanity», sostiene in Libano i progetti di assistenza legale e psicologica nella Bekaa e nel Monte Libano per donne migranti vittime di tratta e violenza. A Iskenderun, in Turchia, sostiene le borse di studio che permettono a 35 bambine turche, rifugiate siriane ed irachene di frequentare la scuola elementare. In Libano e in Siria opera Engim internazionaleche, con gli 8.800 euro della campagna «Humanity», sostiene il Centro medico sociale di Kefraya (Libano) in stretta collaborazione con le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida.
Beneficiarie sono 50 famiglie che ricevono visite nelle loro tende e pacchi alimentari. In Siria Engim con dei voucher pari a 80 euro ogni due mesi, sostiene 400 famiglie di sfollati e di indigenti nella regione di Damasco e di Hauran. Nel quartiere di Roueisset, a Beirut (Libano) la Fondazione internazionale Buon Pastore con i fondi «Humanity» ( 17.600 euro), garantisce presso il centro sanitario St. Antoine assistenza sanitaria gratuita a donne rifugiate e libanesi che non potrebbero permettersi altre cure. La Fondazione ha così potuto sostenere il costo delle visite specialistiche per 600 donne in un anno.
La Fondazione Marista per la Solidarietà Internazionale, presente ad Aleppo in Siria, ha raccolto grazie ad «Humanity» la quota di 8.800 euro. Con il progetto “Educazione e sviluppo della donna”, 30 donne hanno partecipato a dei laboratori di economia domestica, igiene e promozione alla salute. Mentre il progetto “Taglio e cucito” ha formato dieci sarte. Inoltre dei laboratori professionali sono stati sviluppati al progetto “Job” e “MIT”. I maristi blu distribuiscono poi dei pacchi alimentari ai profughi mentre il progetto “Goccia di latte” ogni mese fornisce latte in polvere a bambini minori di 11 anni.
La Fundacion Promocion Social ha realizzato, con i fondi «Humanity» (6.295 euro), laboratori sartoriali per donne rifugiate siriane e libanesi. «Humanity» ha finanziato l’acquisto di 252 kit (macchina da cucire, forbici, stoffa, aghi e fili) che vengono consegnati alla fine del corso. L’associazione Punto Missione, grazie alla quota di 5.910 euro, ha sostenuto 6 donne e le rispettive famiglie per affrontare spese sanitarie e scolastiche. Infine la Focsiv, con la quota di 35.320 euro, ha finanziato a Qaraqosh, nella Piana di Ninive, corsi di sartoria per 90 donne con la fornitura alla fine di kit con l’attrezzatura e un corso per parrucchiera ed estetista (50 donne beneficiarie) e corsi di cucina e pasticceria (90 donne beneficiarie).

Luca Geronico
Avvenire.it, 1 aprile 2018