CORRIERE DELLA SERA -Il pioniere dei bambini in provetta che ha ingannato decine di donne

Uno stimato medico di Las Vegas ha usato di nascosto per decenni il proprio seme sostituendosi ai compagni delle sue pazienti. Il documentario Baby God racconta la storia dei suoi figli e di come hanno scoperto la verità.

Quincy Fortier non è stato soltanto uno dei pionieri dell’inseminazione artificiale nell’America dei primi anni Sessanta. Quando ormai era già in pensione, si è scoperto il suo lato oscuro: era lui stesso l’inseminatore. L’ha fatto per decenni, senza dirlo alle donne che vedevano in lui uno stimato professionista dei bambini in provetta. Chiedeva il seme dei mariti, ma poi usava il suo. Megalomania? Perversione?

Medico dell’anno

L’inseminatore mascherato era un medico all’avanguardia. Il primo ad aprire una clinica per donne a Las Vegas. Nel 1991 gli hanno dato il premio di «medico dell’anno» in Nevada, nella città dell’azzardo per eccellenza. Ma il dottor Fortier, scomparso nel 2006 all’età di 94 anni, non seguiva sempre la roulette russa degli spermatozoi altrui: scientificamente, per decenni, ha truffato le donne con i suoi. Abusando di loro con una particolare forma di violenza.

La detective Wendy

Questa non è la storia di un «Super Dad» da commedia hollywoodiana, un donatore alla Vince Vaughn, patriarca stupefatto di un gregge di figli che vogliono conoscerlo. Questo è il dramma di Wendy Babst e di (almeno) 35 persone come lei. Il rebus familiare di chi non solo scopre che ha un altro padre. Ma che il suo vero papà è l’uomo che ha ingannato la madre. E ha «sfornato» figli in batteria approfittando della sua posizione di «angelo dei bambini impossibili». È il dramma di una detective — Wendy — che una volta in pensione, a babbo e mamma morti, vuole saperne di più sul proprio albero genealogico. E le cade in testa un ramo gigantesco. Il più vicino, quello su cui pensava di sapere tutto.

Baby God

È così che comincia il documentario «Baby God» realizzato da Hannah Olson. L’ex poliziotta trova nel database del suo Dna un nome che torna e di cui non ha mai sentito parlare: Fortier. Nell’era del «genoma facile» la verità viene presto a galla. Il medico della fertilità a cui si era affidata la madre è un dio maligno, «titolare» di metà del suo patrimonio genetico. La regista segue le angosce di Wendy, gli interrogativi dei fratelli acquisiti e spaesati. Non essere l’unica vittima rende tutto meno doloroso?

Quincy e gli altri

Non è un caso isolato, quello del «miglior dottore» di Las Vegas. Due dozzine di medici solo negli Usa, ricorda il Guardian, si sono macchiati dello stesso tipo di «fertility fraud». Quincy Fortier è morto nel suo letto. Soffriva di Alzheimer. Nei necrologi una manciata di figli ufficiali e 15 nipoti. E gli altri? Nel testamento ne ha riconosciuti due. Non è abbastanza, non sarà mai abbastanza.

Corriere della Sera

4 Dicembre 2020