Da molto tempo si sente spesso in giro il verbo condividere, soprattutto nel campo della comunicazione e sovente il termine viene associato al verbo connettere. Nel mondo sempre più digitalizzato di oggi, condividiamo informazioni, idee, esperienze attraverso i social media, creando reti globali di connessione, e se da un lato questo offre opportunità straordinarie di apprendimento e collaborazione, dall’altro ci ricorda e ci sprona a considerare l’importanza di una condivisione consapevole e responsabile.
Rispetto ad almeno un decennio fa parlare oggi di conservatorismo non è più un tabù. Il motivo principale, direi fondamentale, non è nemmeno di ordine politico contingente, ma storico-culturale. Siamo di fronte a una svolta epocale. O almeno così pare.
Negli ultimi cinque anni, il nostro paese ha perso 59 mila aziende manifatturiere. È sparita oltre un’impresa su dieci rispetto al 2019 (da 556.188 a 497.423). Non solo muoiono, ma non ne nascono di nuove. Come per i bambini, anche per quanto riguarda le imprese, il nostro paese sta vivendo un inverno demografico. Perché? Cosa è successo? Come si può rimediare a questa situazione di “sterilità industriale?”.
Questo editoriale è stato scelto dal ministero dell’Istruzione e del merito tra le tracce della maturità 2025.
Riflettere sull’etica della azione politica è importante per tutti, in particolare per i politici, per non lasciarsi travolgere dal politicamente corretto.
Ilaria Salis rischia il processo in Ungheria se le venisse revocata l’immunità: una possibilità concreta visto che i fatti contestati risalgono a prima dell’elezione.
È il sentimento più forte, più antico, più istintivo. Quello che fa, spesso, perdere di vista il buon senso e la razionalità. Ilaria Salis ha mostrato senza troppi voli di avere una paura fortissima della prossima decisione relativa alla sua immunità da europarlamentare.
In Germania il numero di pensionati che continuano a lavorare ha raggiunto un livello senza precedenti. Secondo l’istituto federale di statistica, nel 2024 erano ancora attivi più di 1,1 milioni di tedeschi che hanno almeno 67 anni. Il dato si è quadruplicato rispetto a vent’anni prima, quando era fermo a 288mila. Il fenomeno è dovuto a vari motivi.