E’ trascorsa una settimana da quando da quando don Matteo Balzano, di 35 anni della diocesi di Novara, si è suicidato. Certo non è il primo prete a uccidersi. Drammi che non verranno mai compresi se non si entra nel loro vissuto. Questa morte sui social ha avuto grande interesse. Ciò mi spinge a trattare questo tema nella sua complessità essendo un grosso problema societario taciuto e nascosto.
Mi sforzo di prendere il buono di tutte le nostre paradossali contraddizioni. Ci piace vivere in libertà, guai a chi tocca la parola democrazia quando la sbandieriamo per farci gli affari nostri, ma ci piace Putin che è un autocrate, un dittatore spietato. Piangiamo per i bambini di Gaza ma non versiamo una lacrima per quelli ucraini. Facciamo i gay pride e mettiamo Netanyahu a testa in giù anche se in Israele da sempre si fanno i più gioiosi e festanti gay pride, mentre nei paesi che vogliono la fine di Israele i gay vengono messi a testa in giù, ma non per finta, sul serio.
Libertà di parola, ideologia woke, social network, populismo. L’incontro a Caorle con Tommaso Cerno, Mattia Ferraresi, Federico Palmaroli (Osho) e Piero Vietti.
L’ultimo report delle Nazioni Unite rivela che una famiglia su 5 ha meno figli di quanti ne desideri. L’incertezza economica, la precarietà lavorativa, le crescenti spese per il mantenimento i timori che frenano la natalità. Ma anche preoccupazioni per la crisi climatica.