I cosiddetti nuovi diritti portano con sé nuovi problemi giuridici e morali e nuove sofferenze. Partiamo dai fatti. Il cantante Miguel Bosé ha un compagno, lo scultore Nacho Palau. I due, che vivono in Spagna, non si “sposano”, né ufficializzano in alcun modo la loro unione. Semplicemente convivono. Dato che due maschi non possono mettere al mondo un bambino, ecco che, nel 2011, volano all’estero per avere una coppia di gemelli tramite la pratica della maternità surrogata – pratica vietata nel Paese iberico – a cui segue un secondo affitto di utero che regala ai due un’altra coppia di gemelli. Il tutto a distanza di soli sette mesi da un parto all’altro.
L’intervento dell’on. Monica Cirinnà all’indomani dell’iniziativa di alcuni comuni italiani di stanziare un piccolo fondo per aiutare le mamme ad accogliere la vita non è solo ingiurioso nei confronti delle donne ma esprime “quell’arroganza culturale che sempre più promuove l’aborto come un diritto ineludibile”.
L’abolizione totale della ricetta decisa dall’Aifa contro il parere Css Pochi giorni fa l’Aifa, l’agenzia di farmacovigilanza italiana, ha abolito la ricetta per le minorenni che chiedono la cosiddetta ‘pillola dei cinque giorni dopo’, un prodotto registrato come «contraccettivo di emergenza», da prendersi entro cinque giorni dopo un rapporto sessuale ritenuto ‘a rischio’ di gravidanza.
Su iniziativa della ministra per l’Uguaglianza Irene Montero (Podemos) la legge spagnola sull’aborto sta per perdere una importante garanzia per le più giovani.
I Centri di aiuto alla Vita (CAV) entrano negli ospedali pubblici. L’ostracismo a cui sono state condannate le strutture informative e assistenziali di emanazione dei movimenti pro life sembra finalmente vedere una fine almeno per quanto riguarda la Regione Piemonte, che nelle ultime settimane si sta distinguendo per una marcata propensione alle politiche in favore della vita nascente. Anzitutto decidendo di non seguire le linee guida del ministro Speranza sulla somministrazione in day hospital della pillola RU 486 e in secondo luogo dando attuazione integrale alla legge 194, che resta pur sempre una legge ingiusta che consente la soppressione di esseri umani, ma aprendo le porte al Progetto Gemma che non era mai riuscito a entrare prima.
La Ru486 potrà essere somministrata solo in ambito ospedaliero; sportelli informativi per aiuti alla maternità difficili. Resta il ricovero con valutazione dei medici.
Le croci sono piccole, sottili, un po’ sbilenche. Ognuna ha un cartellino nero su cui è impressa una semplice scritta bianca, con un nome e cognome di donna e un codice numerico. È un lotto del cimitero Flaminio, a Roma, dove sono sepolti i bambini non nati. Intorno a questo campo si è sviluppato un dibattito aspro, come accade sempre quando si tratta di aborto.