La Russia di Putin sa ancora cosa significa dignità umana per bimbi, donne e famiglia naturale, diversamente dall’Ucraina, coccolata a dismisura da Europa e potenti filantropi negli ultimi dieci anni. Ricordiamo bene le immagini che lo scorso maggio sono rimbalzate nei mass media di tutto il mondo, quelle immagini e dichiarazioni dei medici e responsabili della Clinica Albergo Venezia, che rassicuravano sulla salute di centinaia di bimbi surrogati, frutto di compravendita della maternità del paese da parte di coppie etero e omosessuali europee.
È ancora assente la raccolta di dati sugli effetti del metodo chimico. Incertezza su tempi e luoghi in cui la donna abortisce, delle emorragie e altri rischi. Serve vigilanza.
“Un modo per banalizzare e mimetizzare ulteriormente l’aborto confinandolo nel privato e scaricandone tutto il peso sulle spalle della donna”. Emanuela Lulli, ginecologa e medico di medicina generale, commenta in questi termini al Sir le nuove linee di indirizzo per l’interruzione volontaria di gravidanza con la pillola abortiva Ru486
E’ come diffondere con una caramella la possibilità di togliere la vita in completa solitudine.
Le nuove linee guida incidono sulla sostanza della 194: un intervento che richiederebbe non una circolare, com’è accaduto, ma un confronto parlamentare. È la tesi – che collima con quella firmata ieri su Avvenire da Eugenia Roccella e Assuntina Morresi – espressa da Alberto Gambino, giurista e presidente di Scienza & Vita.
Il parere fornito al ministro della Salute dal Consiglio superiore di sanità per le nuove regole sulla pillola abortiva porta a forzare la legge. Ora occorre un passaggio in Parlamento.
Una nota della Pontificia accademia per la vita critica il modo con cui il ministro della Salute sta cambiando a modo suo la legge sull’aborto
«Mi avevano detto: “Sarà come una mestruazione, ma più abbondante”. Invece mi sono trovata a contorcermi dal dolore per i crampi e gli svenimenti. I denti battevano e dopo aver vomitato tutto ero disidrata. E quando ho espulso il mio bambino ero sul bidet e l’ho gettato nel water mentre le infermiere mi chiedevano se avevo finito. È stato atroce, ho avuto incubi per un anno e ora mi hanno trovato un fibroma»
Perché la politica e la società se ne dovrebbe occupare e preoccupare se una donna può fare tutto da sola, a casa sua, con una pillola?