Ci chiediamo, concludendo l’argomento, quali sono le sfide dei prossimi decenni e quali criteri, categorie e linguaggi andranno posti a fianco dei tradizionali principi della bioetica.
Il film immagina una Roma distopica, in cui non piove da tre anni. Diversi personaggi si muovono in una città polverosa e infestata da scarafaggi, alla ricerca dell’acqua, rigidamente razionata. Ma la loro umanità, segnata da piccole e grandi debolezze, è soprattutto in attesa di un senso per la vita, che nel film appare in una scena meravigliosa che apre alla speranza.
L’unico modo in cui possiamo metterci in ascolto del bambino che verrà, fin dal momento del suo concepimento, è quello di conoscerlo attraverso la scienza. Scopo degli autori è riaffermare che è la scienza, e non le posizioni religiose o ideologiche, a permetterci di constatare che, fin dall’inizio, l’embrione è un essere umano unico e irripetibile che “chiede”, in ogni suo atto, di vivere.
E’ un libro che Benedetto XVI ha voluto fosse pubblicato dopo la sua scomparsa. E’ quasi un testamento spirituale dettato dalla sapienza del cuore di un maestro sempre attento alle attese e alle speranze dei fedeli. Infine affida, con voce flebile ma appassionata, la sua richiesta di non rinunciare all’eredità cristiana, che è un patrimonio prezioso per l’intera umanità.