È un felice trend in crescita, quello che si sta riscontrando nella laicissima Francia, dove più di 10.300 adulti e ben 7.400 adolescenti hanno ricevuto il battesimo la notte di Pasqua. Un aumento rispettivamente del 45% e del 33% rispetto al 2024, secondo i dati ufficiali pubblicati dalla Conferenza episcopale francese il 10 aprile scorso, che conferma l’andamento osservato negli ultimi cinque anni. Tradotto, vuol dire che nel 2025 saranno battezzate 17.700 persone, ovvero ci saranno 5.000 battesimi in più rispetto al 2024 (+45%). L’anno scorso, il numero dei catecumeni aveva già raggiunto un livello record, con più di 12.000 battesimi celebrati a Pasqua, di cui 7.135 adulti e più di 5.000 adolescenti. Un aumento che corrisponde ad un incremento di oltre il 30% rispetto al 2023, confermando un andamento costantemente in crescita.
Il sociologo norvegese divenuto papà ha ripreso le cartelle cliniche dell’infanzia. Per riflettere sulla vita in carrozzina e sul rapporto con gli altri.
Adiba: «Ho perso tutto a causa del terrorismo. Abbiamo sofferto abbastanza, è ora che il mondo ci ascolti». Così a Sinjar, nella città che ha vissuto l’orrore, si prova a ricostruire le relazioni.
I risultati di un sondaggio commissionato dalla Bible Society che fotografa una inaspettata ripresa.
La visita alla Comunità del Chicco, a Ciampino, dove già andò il Papa. La commovente Eucaristia condivisa con ospiti e volontari. E la benedizione impartita con la mano di una giovane in carrozzina.
La società dell’immagine esplosa col trionfo dei social e dello streaming ha finito per imporre il primato della rappresentazione di sé anche in politica. Ed ecco (ma è solamente un esempio) Donald Trump che firma in diretta tv il decreto che impone i dazi, Elon Musk che saltella sul palco, la segretaria alla sicurezza, Kristi Noem, che si mette in posa, indossando un’attillata maglietta bianca, davanti ai detenuti venezuelani entrati illegalmente negli Stati Uniti e in attesa di essere deportati in Salvador, coi capelli rasati e a torso nudo.
All’indomani dell’attacco a Sumy, il Consiglio mondiale delle Chiese, ha lanciato un sentito appello per far cessare i combattimenti.
Stop alla droga. Don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII riteneva che “il problema droga sia un problema di significati di vita. I giovani arrivano alla tossicodipendenza per colmare il vuoto di significato. L’uomo ha bisogno di uno scopo per vivere, uno scopo che sia più grande della stessa vita. Lo scopo, la soluzione al problema droga, non è qualcosa, ma Qualcuno. Salvare un giovane della droga non vuol dire farlo smettere di usare l’eroina”.