Il vicecapo del dipartimento Economia e Statistica Andrea Brandolini: “Nei prossimi venticinque anni, se i tassi di occupazione, gli orari di lavoro e la produttività oraria rimanessero immutati sui livelli attuali, il calo della popolazione in età da lavoro implicherebbe una diminuzione dell’input di lavoro e quindi del Pil dello 0,9% all’anno”.
La presidente di Azione è alla guida della Commissione parlamentare di inchiesta sugli “effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica in atto”: «La priorità è aumentare l’occupazione femminile».
Al 1° gennaio 2055 il patrimonio demografico dei residenti in Italia valutato agli attuali livelli di sopravvivenza (2024) – risulterebbe infatti sceso a un miliardo e 877 milioni di anni-vita.
Il Centro Studi Rosario Livatino intende avviare, con il contributo che segue, un articolato percorso di riflessione sui rischi di un superomismo giudiziario che, da più parti (sia all’interno della magistratura che nella dottrina più accorta) viene paventato, e non da ora, come un serio rischio per la stessa credibilità della magistratura e per i fondamenti della nostra democrazia.