Ha ormai più di 17 mesi Tinslee Lewis, la bambina affetta da una rara patologia a cui i medici del Cook Children’s, in Texas, avrebbero voluto staccare il ventilatore il 10 novembre scorso. La famiglia prosegue la battaglia legale per tenerla in vita. E un dottore esterno, con il sostegno di un collega, contesta la diagnosi dell’ospedale e si offre di farle la tracheostomia. Fin qui negata.
La pratica dell’utero in affitto cominciò negli Stati Uniti nel 1979 (R. Lacayo, Is the womb a rentable space? An emotional court case centers on surrogate births), l’anno dopo la nascita della prima bimba in provetta. Da allora il mercato si è assestato: da un lato clienti benestanti, per lo più occidentali, eterosessuali o omosessuali, coppie o single. Dall’altro donne di Paesi poveri, reclutate da intermediari.
La «rappresaglia» contro l’associazione pro-life Ora et Labora in difesa della vita, che da quattro anni organizza un presidio fisso informativo, il martedì dalle ore 7.45 alle ore 10.15 nei pressi dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Lo scorso 9 luglio, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che le Piccole Sorelle dei Poveri non sono costrette a distribuire contraccettivi. Termina una lotta di nove anni contro l’Obamacare.
Gori manda i vigili perchè è vietato dire che all’aborto c’è l’alternativa.
Dopo sette anni di sentenze e ricorsi, la vittoria (speriamo definitiva) delle suorine che osarono sfidare Obama su aborto e contraccezione.
Fermato in extremis alla Camera dei Comuni il progetto per estendere a 28 settimane il limite di legge. In sospeso la scelta sull’apertura alla pillola abortiva consegnata a casa.
Ecco il testo con il quale si richiede alle autorità, agli Ordini professionali, alle associazioni in indirizzo, di aderire al divieto di legalizzazione dell’utero in affitto ed anzi di renderlo vietato in tutto il mondo. Per aderire scrivere una mail con le proprie generalità ed eventuali qualifiche professionali a questo indirizzo: controlaGPA@gmail.com
I bambini vittime dell’aborto volontario sono martiri? La domanda riflette un’ipotesi teologica che si va facendo strada tra i fedeli, dalle madri convertite di questi piccoli ai sacerdoti. Trattandosi di un’ipotesi, non gode chiaramente della certezza dei dogmi, ma per altro verso non vi appare nemmeno in contrasto. Nell’ambito della secolare e più generale riflessione sulla sorte dei bambini non nati e privi del Battesimo sacramentale, la Santa Chiesa sta pian piano approfondendo la questione, sapendo di trovarsi di fronte a un mistero divino su cui solo con l’aiuto dello Spirito Santo si può fare luce.