La poesia, come espressione profondissima dell’animo dell’uomo, diventa un cammino di ricerca spirituale interiore e una riflessione di fede. La letteratura riscopre ed esplora il conflitto interiore umano tra angoscia, redenzione e speranza, di fronte al divino e al mistero dell’esistenza.
Tutte le volte che nell’ambito naturale (la grazia delle cose) o soprannaturale (la Grazia, dono di Dio a partecipare alla sua vita) la bellezza ci mette in movimento, sperimentiamo l’attrazione dell’Amore che ci trasforma, cioè vuole darci la sua forma, la sua essenza, per farsi tutto in tutti, pur mantenendo ciascuno la sua irripetibile identità.
In che cosa si differenziamo gli uomini e le donne che celebrano la Pasqua da chi non avverte questa necessità ed esigenza? Chi festeggia la Pasqua crede che il Signore Gesù è risorto, e in Lui e soltanto in Lui, scorge il fondamento della sua fede, il significato della sua esistenza e la bussola del suo vivere e del suo operare.
I Vangeli non forniscono informazioni alle nostre curiosità sulla morte; motivano unicamente che Gesù è il Signore della vita e della morte come evidenziato nei tre miracoli di risurrezione: il figlio della vedova di Nain (cfr Lc. 7,11-17), la figlia di Giairo (cfr Lc. 8,50-56) e Lazzaro (cfr Gv. 11).
A trent’anni dalla morte il sociologo e teologo francese è ancora attuale per una critica non nostalgica alla modernità efficientista. In nome della libertà, della coscienza e della Scrittura.
Tra le tante immagini di Maria, la “Tutta Bella”, c’è una che è ormai entrata nel cuore di tutti, grazie soprattutto al suo più grande devoto, Papa Francesco, ed è la “Madonna che scioglie i nodi”.
Ci chiediamo se abbia ancora senso vivere la Settimana Santa con le sue pratiche. E che cosa può offrire ad una condizione umana così sofferente, come quella che stiamo portando sulle spalle.
Il titolo del libro di Federico Pichetto, Perdonare la notte, introduce con efficacia il contenuto, costituito da dodici interviste immaginarie a personaggi che hanno vissuto la notte del dolore, della malattia, della solitudine e che non ne sono state risucchiate.
Pur apprezzando la vastità di prove pro e contro non si può non concordare con gli stessi autori che il libro non pretende di dimostrare l’esistenza di Dio.
C’è un solo modo, per l’uomo messo oggi sotto processo dalla cultura dominante – quella che fa della lotta al patriarcato il suo mantra -, per uscire dall’angolo: è quello di scegliersi un modello e questo modello è San Giuseppe.