Una nuova prigione per la Chiesa in Cina: la sinicizzazione

By 7 Settembre 2018Libertà Religiosa

Entro la fine di agosto tutte le diocesi della Cina devono presentare all’Associazione patriottica nazionale (Ap) e al Consiglio dei vescovi (Cdv) un piano quinquennale (2018-2022) su come possono attuare la sinicizzazione, voluta da Xi Jinping. Il Piano quinquennale nazionale aggiunge al controllo fisico sui membri della Chiesa (vescovi, sacerdoti, laici), anche il controllo su cultura, teologia, dottrina sociale, arte, architettura, liturgia. Un documento politico e non religioso: Gesù Cristo è citato solo una volta;  l’Associazione patriottica è citata 15 volte. Il tema sinicizzazione è stato lanciato da XiJinping già nel maggio 2015. Dopo un’analisi della situazione, in cui il Partito comunista cinese teme di fare la fine dell’Urss, il 20 maggio 2015, in un incontro con il Fronte unito, Xi ha decretato che le religioni debbono “sinicizzarsi” se vogliono continuare a vivere in Cina.

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