Nigeria. Oltre 600 cristiani massacrati in soli otto mesi nello Stato di Plateau

By 21 Dicembre 2018Libertà Religiosa

Da marzo a ottobre sono state distrutte 30 chiese, rase al suolo 4.436 case, mentre 38 mila cristiani vivono in 10 campi per sfollati. Vescovo anglicano di Jos: «Viviamo nel terrore. I musulmani ci uccidono».

Almeno 646 cristiani sono stati massacrati solo tra marzo e ottobre nel 2018, e solo nello Stato di Plateau, in Nigeria. È il dato più eclatante del rapporto che il reverendo Dacholom Datri, presidente della Chiesa di Cristo in Nigeria (Cocin), ha consegnato al presidente del paese Muhammadu Buhari, durante un incontro avvenuto il 6 novembre nella capitale Abuja.

«La narrativa che va per la maggiore è quella di uno scontro tra agricoltori e allevatori», ha spiegato Datri parlando delle cause dell’alto numero di vittime, come riportato da Morning Star News. «Ma questa è solo una scusa inventata per nascondere la verità e continuare a perpetrare il male». La verità, continua il pastore, è che i musulmani Fulani che stanno massacrando i cristiani non sono «assalitori sconosciuti» o semplici allevatori ma membri di milizie armati di tutto punto: fucili sofisticati, kalashnikov, lanciarazzi, che usano per «attaccare e uccidere i cristiani».

«Solo dopo gli attacchi», si legge nel rapporto, «gli allevatori Fulani fanno pascolare il loro bestiame sui campi. La modalità degli attacchi non lascia dubbi, come testimoniato dalle vittime: l’esercito è complice e molti soldati vengono assoldati come mercenari dalle milizie Fulani. Il governo deve intervenire in questo ambito e proteggere le vite e le proprietà dei nigeriani».

30 CHIESE DISTRUTTE

Il 65 per cento della popolazione dello Stato di Plateau appartiene alla Cocin. Oltre ai 646 cristiani uccisi in otto mesi, nelle aree di Barkin Ladi, Riyom, Bassa e Bokkos sono state distrutte 30 chiese, rase al suolo 4.436 case, mentre 38 mila cristiani sono stati costretti ad andare a vivere in 10 campi per sfollati. Per tutti questi crimini, neanche una persona è stata denunciata o processata.

Il presidente Buhari, che è un musulmano Fulani, ha insistito che è necessario puntare sull’educazione per convincere «le nuove generazioni a convivere». Mentre leader cristiani e musulmani devono «lavorare duramente insieme per portare la pace. Non tutti i musulmani sono contro i cristiani e viceversa. Anche la polizia deve fare il suo dovere».

Nei fatti, le forze di sicurezza nigeriane non difendono la popolazione. L’attacco più sanguinoso risale a giugno quando «più di 300 persone sono state massacrate a sangue freddo per tre giorni in Barkin Ladi e Riyom. Da allora, abbiamo avuto attacchi e vittime quasi ogni giorno», si legge ancora nel rapporto.

«VIVIAMO NEL TERRORE»

Secondo il National Christian Elders Forum, «il cristianesimo in Nigeria è vicino all’estinzione. Realisticamente parlando, possiamo dire che i cristiani rischiano di sparire nei prossimi 25 anni, da qui al 2048. Potremmo essere noi l’ultima generazione di cristiani del paese se non cambieranno le cose. Centinaia di persone vengono uccise ogni giorno, mentre la sharia cresce sempre di più». Molti vescovi cattolici hanno parlato negli ultimi mesi di un tentativo di «islamizzare la Middle Belt nigeriana».

A ottobre 17 cristiani sono stati uccisi da musulmani Fulani a Jos. Dopo aver sparato sulla casa con i kalashnikov, hanno trascinato fuori donne e bambini, assassinandoli. «Viviamo nel terrore», testimonia ad Aed monsignor Ben Kwashi, arcivescovo anglicano di Jos. «Non è giusto parlare di conflitto tra cristiani e musulmani. Sono loro che ci attaccano e ci uccidono».

Leone Grotti

30 novembre 2018

Nigeria. Oltre 600 cristiani massacrati in soli otto mesi nello Stato di Plateau