Il concetto di genere e la sua distruttività

By 19 Dicembre 2019Gender

Un articolo scritto da Emily Zinos e pubblicato su First Thing riporta quanto sia distruttivo nella realtà il concetto di identità di genere quando comporta una operazione che menoma definitivamente il corpo umano, in particolare quello dei ragazzi.

Ecco l’articolo nella traduzione di Elisa Brighenti.

Ho recentemente tenuto una presentazione sul transgenderismo a un gruppo di persone, residenti in zone periferiche del Minnesota. Dopo il mio discorso, un’infermiera di sala operatoria che aveva prestato molta attenzione ha alzato la mano. Ogni settimana, ha detto, si occupa della preparazione di due o più giovani donne che rivendicano una “identità di genere” maschile per effettuare una mastectomia (Asportazione chirurgica delle mammelle, ndr). Almeno una volta, è capitato che la paziente fosse una ragazzina.

Nascondendosi dietro l’etichetta di “identità di genere”, si vuole mascherare un’epidemia che sta investendo la salute pubblica e che sta interessando, in modo sproporzionato, ragazze, giovani attratti dallo stesso sesso e bambini con problemi di salute mentale. Ma tutto questo non sembra stare a cuore agli autori o ai sostenitori del “Fairness For All Act” (FFA), una legislazione dal nome ingannevole introdotta la scorsa settimana dal deputato repubblicano Chris Stewart. La FFA modificherebbe la Civil Rights Act includendo l’orientamento sessuale e l’”identità di genere”, e intende fornire esenzioni da queste nuove disposizioni sui diritti LGBT ad individui e istituzioni religiose.

I sostenitori della FFA includono la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, la Chiesa Avventista del Settimo Giorno e il Consiglio per i Collegi e Università Cristiane. Hanno promosso il disegno di legge ritenendolo un “approccio equilibrato che promuove una maggiore equità per tutti”, mettendolo allo stesso livello dell’”onorare Dio e amare il prossimo”, e sottolinea “che tutte le persone sono create ad immagine di Dio, il che ( questo) implica dignità e valore”. Se è vero che i sostenitori della FFA vogliono trovare un compromesso tra gli interessi contrastanti dei credenti e di chi si identifica come LGBT, è anche vero che le loro osservazioni rivelano una pericolosa ingenuità. La stessa legislazione che hanno promosso come giusta ed equilibrata verrebbe – per citare solo uno dei pericoli che nasconde – a rafforzare ulteriormente la pratica di rimodellare e sterilizzare chirurgicamente i corpi di giovani vulnerabili.

La storia dell’infermiera del Minnesota non è l’unica. In tutti gli Stati Uniti, giovani adulti e persino minori si stanno facendo rimuovere chirurgicamente parti del corpo come “affermazione” della loro “identità di genere”. Il medico di genere di Los Angeles Johanna Olson-Kennedy ha recentemente testimoniato sotto giuramento di aver trattato per mastectomia “circa 200” ragazze che si identificano come maschi. Il mondo ha visto la star del reality TV Jazz Jennings, 17 anni, consultarsi con i chirurghi per ottenere la riassegnazione sessuale nel 2018, una procedura che ha richiesto l’intervento di tre chirurghi e ha lasciato a Jazz quello che ha definito “Franken-vagina”. Il sito GoFundMe dedica un’intera pagina alla raccolta di fondi legati alla transizione, e la ricerca nel sito di “top surgery” (mastectomia transgender) per la raccolta di fondi produce 26.496 risultati.

L’incredibile popolarità della medicina “affermativa di genere” è evidente a chiunque sia in grado di effettuare una breve ricerca su Google; mettendo in discussione il motivo per cui gli autori del FFA non hanno incluso le protezioni di coscienza per i medici che rifiutano di violare il loro giuramento di “non fare del male”. Al contrario, l’FFA costringe i servizi di sanità a partecipare a queste procedure distruttive. Secondo l’FFA, se un chirurgo – di qualsiasi fede o di nessuna – esegue isterectomie in malati di cancro, allora lo stesso chirurgo dovrà effettuare isterectomie sul paziente che lo richiede come affermazione della sua “identità di genere”. Rifiutarsi sarebbe considerato un atto di discriminazione.

Una notizia terribile per i giovani adulti ai quali è stata “venduta“ questa triste esperienza trans. I detransitioners – le persone che sono passate all’altro sesso dal punto di vista medico e che poi [ci hanno ripensato e] si sono trovate costrette ad accettarlo – si fanno avanti a ondate per raccontare le loro storie di rimpianto. “Lou” ha condiviso la sua storia straziante su un documentario della BBC: “Il momento più oscuro è stato quando mi sono resa conto che in realtà avevo un aspetto normale per una ragazza, che ero magra e carina. Che il mio corpo non era grottesco come lo pensavo. Ora avrò sempre un petto piatto e una barba, e non posso farci niente”. Una legislazione che definisce discriminatorio il rifiuto di inutili interventi sperimentali e l’uso di ormoni per la transizione sessuale ad alte dosi è una legislazione cieca verso la “dignità, la qualità ed il valore” della persona umana.

Anche bambini vulnerabili, all’interno del sistema di affidamento, non vengono trattati secondo equità. La FFA richiede che i bambini in custodia dello stato siano “affermati” nella loro “identità di genere”, il che significa che i bambini affidatari che si identificano come trans sarebbero lasciati senza la possibilità di cercare una terapia conoscitiva o di procedere con trattamenti alternativi non invasivi.

Ancora una volta, gli autori della FFA sono riusciti a perdere dati importanti, provenienti dall’osservazione, nei riguardi di bambini che si identificano come trans. Studi su giovani trattati in cliniche di genere mostrano che i tassi di autismo, ADHD e grave depressione e ansia sono molto più alti in quegli ambienti rispetto alla popolazione generale. Inoltre, molteplici studi su bambini in età prepuberale, con diagnosi di disforia di genere, hanno dimostrato che la maggior parte di loro sperimenterà da adulti un’attrazione omosessuale, nel senso che la stessa legislazione, che intende essere “inclusiva” verso persone attratte dal loro stesso sesso, espone poi questi stessi individui al rischio particolare di danni irreversibili al corpo. L’ironia in questo senso sembra perdersi tra i propositi del FFA.

Gli autori del FFA avrebbero dovuto ascoltare il suggerimento di papa Francesco quando dice che la realtà è più grande delle idee e , di conseguenza, che occorre ci sia un continuo dialogo, affinché le idee non si separino dalla realtà. L’identità di genere, un concetto antropologico che esclude il sesso e ammette l’autodeterminazione, può solo esistere nel dominio delle idee. La sua esistenza è certa solo subordinandovi ogni cosa. L’identità di genere sovrasterà la tutela legale basata sul sesso, l’etica medica, il credo religioso tradizionale, fino allo statuto LGB, perché tutte queste categorie fanno riferimento alla realtà del corpo umano.

La mistificazione prodotta da Fairness For All non dovrebbe in alcun modo diventare legge. Se i leaders religiosi e i conservatori del diritto sono seri circa il garantire l’equità per chiunque, allora dovrebbero voler iniziare a riconoscere le conseguenze reali e distruttive del concetto di identità di genere.

Emily Zinos è la coordinatrice del progetto per Ask Me First MN e membro della Hands Across the Aisle Coalition.

19 dicembre 2019

Il concetto di genere e la sua distruttività