La Lega ha annunciato la presentazione nei prossimi giorni di nostro disegno di legge sui salari. Le opposizioni rilanciano una proposta di legge di iniziativa popolare per il salario minimo legale a 9 euro.
La contrattazione territoriale dovrebbe essere una consuetudine tanto banale quanto utile – in concorso con altri strumenti – a riequilibrare il rapporto tra costo della vita e stipendi in un Paese che negli ultimi 30 anni è maglia nera in Europa per l’andamento dei salari reali.
“Tante famiglie non reggono l’aumento del costo della vita. I salari inadeguati sono un grande problema per l’Italia. Incidono anche sul preoccupante calo demografico, perché i giovani incontrano difficoltà a progettare con solidità il proprio futuro”. La diagnosi del Paese è impressa nelle parole pronunciate dal Presidente Mattarella.
È l’obiettivo della prima tappa degli Stati Generali della cooperazione sociale, consultazione allargata promossa da Legacoopsociali. Il presidente nazionale Massimo Ascari: «È urgente affrontare alcune criticità che rischiano di compromettere la tutela e le aspirazioni dei lavoratori, l’equilibrio delle imprese, l’accessibilità dei cittadini ai servizi essenziali».
Uno di studio Legacoop-Ipsos è lo specchio di una disaffezione crescente nei confronti del lavoro. Il presidente nazionale Legacoop Simone Gamberini: «Non c’è futuro senza lavoro dignitoso e sicuro. Serve un impegno comune delle istituzioni e delle parti sociali per costruire contesti lavorativi che riconoscano e valorizzino le persone».
700 casi in tre mesi: lo denuncia l’Osservatorio nazionale dell’Associazione lavoratori stranieri del Movimento cristiano lavoratori – Als Mcl che rileva i controlli effettuati dalla forze dell’ordine in 11 regioni. Paolo Ragusa, presidente di Als Mcl, parla di «quadro preoccupante» e Luzzi, presidente Mcl, dice: «Non possiamo girarci dall’altra parte».
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato di morti sul lavoro definendoli «una piaga che non accenna ad arrestarsi» e ha incalzato il Governo aggiungendo che «non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione». Lo scrittore Erri De Luca: «”Morti sul lavoro” suona per me come morti di qualche malattia. Le parole contano: si tratta di omicidi periodici che lasciano illesi i responsabili».
Il lavoro non è solo uno strumento di sostentamento, ma anche fondamento di un’esistenza autonoma e pienamente partecipata. Senza la possibilità di contribuire alla collettività attraverso le proprie capacità, la persona con disabilità rischia di rimanere confinata in un ruolo passivo di assistito. Ecco perché è tempo di mettere mano all’attuale sistema del collocamento mirato.
Cresce la percentuale degli occupati in povertà, +55% in 10 anni. Tanto che la «capienza» delle dichiarazioni e la capacità di anticipare la spesa incide sulla possibilità di curarsi. È quanto risulta dalla ricerca dell’Iref, realizzata grazie ai dati di 785.466 contribuenti che si sono rivolti al Caf Acli. Per Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, sono numeri preoccupanti «che ci raccontano di occupazioni con stipendi da fame, orari impossibili, contratti al di sotto di ogni minimo di legge».
Ritardare i rinnovi dei contratti di lavoro senza recuperare il potere di acquisto. Una costante storica rinnovata dal governo Meloni che rifiuta il salario minimo.