La pandemia di Coronavirus ha fatto inceppare gli ingranaggi del business dell’utero in affitto. I bambini nati da madri surrogate e commissionati da ricche coppie sia etero che omosessuali non possono essere consegnati al committente, a causa della chiusura delle frontiere nazionali, sancita da quasi tutti gli Stati del mondo, come risposta per il contenimento del Covid- 19.
Una cosa è persino più odiosa dell’aborto: il tentativo di imporlo ai non abortisti. È questo ciò che oramai da anni sta accadendo, negli Stati Uniti d’America, alle Piccole Sorelle dei Poveri, un ordine di suore fondato nel 1839 in Bretagna da santa Maria della Croce (Jeanne Jugan, 1792-1879) per la cura degli anziani. Tutto sembrava essersi concluso, felicemente per le suore, il 6 ottobre 2017, grazie a un’ordinanza emessa dall’Amministrazione retta dal presidente Donald J. Trump, ma non è così. Pochi giorni fa, infatti, mercoledì 6 maggio, il caso delle Sorelle è tornato davanti alla Corte Suprema federale.
Natascia racconta come dietro un presunto diritto si nasconda un inganno fatto di pressioni, ricatti, solitudini e scarsissima informazione.
La grande barbarie escogitata in tempo di Coronavirus, l’aborto casalingo, è una questione di «ideologia» e non certo di preoccupazione per la salute delle donne. Lo scrive senza mezzi termini il vescovo di Aberdeen, Hugh Gilbert, benedettino e
presidente della Conferenza episcopale scozzese, in una lettera rivolta al ministro della Sanità, Jeane Freeman, denunciando la misura abortista introdotta dal Governo scozzese.
In una lettera aperta pubblicata sul portale della diocesi di Ventimiglia e Sanremo, il vescovo emerito Alberto Maria Careggio parla di una pandemia silenziosa ma soprattutto legalizzata, quella degli oltre sei milioni di aborti nel mondo.
Mentre gli ospedali combattono contro i tagli e la pandemia non è bizzarro assistere agli applausi di governatore De Luca e medici alla prima gravidanza (in vitro e con gameti esterni alla coppia) a spese della Regione?
È mancato il coraggio ai legislatori polacchi. Ancora una volta le pressioni internazionali hanno avuto la meglio e le modifiche alla legislazione sull’aborto – che avrebbero impedito gli aborti per complicanze e malattie genetiche (la sindrome di Down ad
esempio) nei bimbi – sono state rinviate alla commissione parlamentare competente. Se ne riparlerà, eventualmente, tra molti mesi.
Nell’omelia della veglia pasquale, papa Francesco ha chiesto di nuovo che “cessino gli aborti, che uccidono la vita nascente” (frase ignorata dal mondo massmediatico). Sì, c’è un vero e proprio assalto alla vita innocente in Europa e la gravissima crisi
contingente dimostra una totale connivenza delle istituzioni europee con le lobby mortifere. Le lobby sono al lavoro in uno sforzo demoniaco senza precedenti.
Credi stia esagerando? Purtroppo non è così. E ora ti spiego quali rischi stiamo correndo
La rete di associazioni che puntano a estendere il ricorso alla pillola abortiva usa una tesi del tutto infondata Da Milano a Palermo, le interruzioni di gravidanza purtroppo proseguono.